Studenti in cerca di un miracolo |
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di
Lorenzo Albacete Questa settimana ho celebrato Messa per tre studenti della New York University (Nyu) che si sono suicidati tra il 17 settembre e il 18 ottobre, due lanciandosi dall’ultimo piano della biblioteca dell’università e il terzo da un dormitorio. Si trattava della consueta Messa della domenica sera celebrata nel Catholic Center che si trova proprio nel mezzo del principale campus dell’università presso il quartiere di Greenwich Village. I membri della piccola comunità di Comunione e Liberazione (Cl) della Nyu avevano convinto il cappellano cattolico di dedicare la Messa a questi tragici eventi, e il cappellano mi aveva invitato, dicendo agli studenti di non parlare troppo dei suicidi, perché «questa era la consueta Messa della domenica pomeriggio». Alla Messa hanno partecipato oltre 200 studenti. I suicidi erano al centro dei loro pensieri, ma erano paralizzati, incapaci di spiegarsi ciò che era successo. All’inizio della settimana, l’amministrazione dell’università (annunciando che, per evitare nuove tragedie, nella biblioteca sarebbero stati inseriti “alti pannelli di vetro”) aveva deciso di organizzare un incontro in cui i rappresentanti dei servizi di assistenza e consulenza avrebbero offerto tutto l’aiuto psicologico che fosse necessario. A quanto sembra, l’incontro non è stato sufficientemente pubblicizzato perché, sui 45.000 studenti iscritti all’università, soltanto 30 vi hanno partecipato. (L’incontro era presieduto da un rappresentante della Gay and Lesbian Association dell’università, sebbene non vi sia nessuna indicazione che alcuno degli studenti suicidi fosse omosessuale). Domenica, il giorno della Messa, il New York Times ha pubblicato un articolo sul recente aumento nel numero dei suicidi tra gli universitari. Una ricerca della Kansas State University, ad esempio, mostra che il numero di studenti curati per depressione tra il 1989 e il 2001 è il quadruplo di quello precedente, indicando che il 41% degli studenti ha avuto gravi problemi di depressione. Anche la percentuale di quelli considerati con tendenze al suicidio è raddoppiata, toccando il 9%. Gli amministratori delle università temono di incorrere in conseguenze legali se intervengono in “modo sbagliato”, come è avvenuto al Mit, dove l’università è stata citata in causa per «violazione del contratto, inefficenza medica e negligenza da parte dei suoi psichiatri, consulenti e poliziotti del campus». Il Mit ha replicato che non era “responsabile” per il suicido del suo studente. I risultati della paralisi di fronte alle domande e alle sfide poste da questi eventi possono essere visti in tre e-mail citate nel volantino distribuito alla Messa dagli studenti di Cl. All’indirizzo di posta elettronica messo a disposizione dall’università per un forum sulla questione dei suicidi, uno studente aveva inviato questo messaggio: «Sono quasi giunto a suicidarmi; poi ho scoperto una medicina miracolosa chiamata orthotricyclin. Mi ha cambiato la vita e, per Dio, può cambiare anche la vostra». In un altro: «Sono sopravvissuto alla Nyu perché, dovendo quasi ammazzarmi di lavoro, non ho avuto il tempo per pensare ai miei problemi personali». Gli studenti di Cl terminavano il loro volantino con un invito a incontrarsi verso la fine del mese per discutere di queste cose in occasione di una conferenza su Dante. I passi del Vangelo che ho letto durante la Messa erano quelli previsti dal calendario liturgico, e non scelti per questa particolare messa. Si racconta la storia del cieco Bartimeo, al quale la gente del suo villaggio impediva di avvicinarsi a Gesù. Ma quando Gesù sentì il suo grido di pietà, chiese ai suoi discepoli di condurlo davanti a Lui. Alla fine Bartimeo si trovò di fronte a Gesù, e quando Gesù gli chiese che cosa poteva fare per lui, il cieco esclamò: «voglio vedere». La risposta di Gesù fu un miracolo. Non una medicina miracolosa. Gesù gli restituì la vista, e Bartimeo lasciò tutto per seguirlo. |
Lo spirito della democrazia: «Studenti in cerca di un miracolo» di Albacete Lorenzo, New York Times - Tempi, Numero: 44 - 30 Ottobre 2003