La “religione americana” è una truccatrice |
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di
Lorenzo Albacete Il presidente Bush è in Asia, ma nessuno sembra essere interessato a questo viaggio. La copertura televisiva è stata del tutto superficiale. Si dice che un numero sempre maggiore di americani stia perdendo fiducia nella capacità del presidente di mettere realmente fine alla guerra in Irak. I democratici non sanno in che modo avvantaggiarsene e non sono capaci di proporre un avversario credibile di Bush. I neoconservatori (vittime, sulla stampa, dei continui attacchi da parte dei liberal e dei conservatori tradizionali) temono che le pressioni politiche costringeranno il presidente ad abbandonare l’impresa e a richiamare in patria le truppe. Il governatore Arnold Schwarzenegger è ritornato a riempire le pagine delle riviste di spettacolo. E’ stata dedicata una certa attenzione alle partite di baseball che hanno deciso quali squadre parteciperanno alle World Series, ma con la vittoria degli Yankees sui Boston Red Sox, la finale tra New York e Miami ha suscitato lo stesso interesse nazionale delle perenni battute sulle differenze tra i vari quartieri di New York. Tutto questo ha lasciato all’attenzione dei media un inconsueto ampio spazio per il Papa Giovanni Paolo II e la Chiesa cattolica. L’attenzione rivolta dai media al venticinquesimo anniversario del papato di Giovanni Paolo II è stata straordinariamente alta per gli Stati Uniti. Oltre alle televisioni via cavo e alla quattro reti nazionali, molte stazioni locali hanno inviato i loro reporter a Roma per seguire l’evento. Non sono mai stato invitato a così tanti programmi Tv come in questa settimana. Ho declinato tutti questi inviti convinto che non sarebbe mai stato possibile parlare dei profondi significati di questo evento. Alla fine ho accettato di discutere sulla beatificazione di Madre Teresa per la Cnn spagnola. Ho pensato che i suoi servizi sarebbero stati relativamente più realistici di quelli trasmessi sui network americani, ma non ho avuto la possibilità di accertarmene, perché nell’area di New York City non si riesce a vedere la Cnn spagnola (ci sono tuttavia almeno quattro canali televisivi in lingua spagnola). Quando sono andato agli studios della Cnn a Manhattan, la giovane donna che mi truccava si è presentata come un’italo-americana e mi ha parlato appassionatamente dell’istruzione ricevuta a scuola dalle suore e dai gesuiti all’università, dove si era laureata in arte drammatica. Mi ha raccontato che durante la settimana erano arrivati negli studios molti preti per parlare del Papa, che lei ama e ammira moltissimo. Era anche felicissima per la beatificazione di Madre Teresa, perché, a suo dire, l’aveva incontrata una volta proprio qui a New York. Ha sottolineato l’importanza di “persone come lei” e della necessità della religione nel mondo di oggi. Sembrava del tutto indifferente alle polemiche sui precetti del Papa che mettono in difficoltà molti cattolici americani (controllo delle nascite, aborto, sacerdozio per le donne). Quando le ho chiesto che cosa ne pensava, mi ha rivelato che non era più una cattolica, e che pertanto questi specifici precetti non la riguardavano. In realtà, non era nemmeno più cristiana. E’ buddista. Lo è diventata quando studiava all’università con i gesuiti. Sembrava molto appassionata nella sua nuova fede, e mi ha parlato con grande eloquenza di come avesse trovato la pace interiore nel buddismo. Le ho detto che proprio questa settimana, in occasione del venticinquesimo anniversario del Papa, il Dalai Lama aveva dichiarato che i cristiani non devono convertirsi al buddismo; ma la cosa non l’ha preoccupata perché il Dalai Lama non fa parte della setta buddista alla quale lei ha aderito. Il buddismo, mi ha spiegato, è come il protestantesimo: ci sono molte sette al suo interno, e ognuno sceglie semplicemente quella che preferisce. Quando me ne sono andato, mi ha chiesto di pregare per lei. Ecco la religione americana in tutta la sua purezza: un’italo-americana cresciuta felicemente nel cattolicesimo che ha abbracciato una versione del buddismo rispondente ai suoi bisogni emotivi, ma che ama il Papa e sussulta di passione alla vista di una santa cattolica. Mi chiedo che cosa pensi di Bush, di Arnold e delle World Series. Sì, ho pregato per lei affinché, come le avevo detto, potesse infine abbeverarsi alla fonte dell’acqua di vita. |
Lo spirito della democrazia: «La “religione americana” è una truccatrice» di Albacete Lorenzo, New York Times - Tempi, Numero: 43 - 23 Ottobre 2003