Imperialismo giudiziario negli USA? La
decisione di rimandare il voto sul procedimento di revoca contro il
governatore Gray Davis presa dalla Corte d’Appello californiana sembra
confermare l’analisi che Robert Bork fa dell’attuale attivismo giudiziario
nel suo nuovo libro, intitolato Coercing Virtue, The Worldwide View of
Judges. |
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di
Lorenzo Albacete Secondo Bork l’attivismo giudiziario americano post-anni Sessanta si è diffuso in tutto il mondo e sta ora ritornando negli Stati Uniti per diventare, diciamo così, la fonte di un attivismo ancora più forte. Tuttavia, la decisione della Corte d’Appello non aggiunge nulla di nuovo all’attivismo giudiziario americano e al ruolo preponderante che ha esercitato in alcune delle più recenti e importanti decisioni prese dai giudici e dalle corti degli Stati Uniti. La Corte d’Appello non ha deliberato sul meccanismo stesso del procedimento di revoca; ha fondato la propria decisione sulle difficoltà connesse col sistema elettorale della California, che ha definito un “ostacolo” per una giusta votazione. Malgrado ciò, le affermazioni di Bork, secondo il quale la decisione della Corte d’Appello mostra chiaramente come i liberal americani stiano usando l’apparato giudiziario per promuovere una politica sociale che non sarebbe altrimenti approvata dagli elettori, è condivisa da molti conservatori americani, che per anni hanno continuato ad avvertire i propri connazionali sui pericoli dell’“imperialismo giudiziario”. Traduzione di Aldo Piccato |
Lo spirito della democrazia: «Imperialismo giudiziario negli USA?» di Albacete Lorenzo, New York Times - Tempi, Numero: 39 - 25 Settembre 2003