Lo
spirito della democrazia |
«Strana atmosfera a New York» Nessuno
potrebbe immaginare che questa nazione stia pensando alla guerra. |
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di Albacete
Lorenzo Santa Claus è arrivato in città il Giorno del Ringraziamento al termine della parata di Macy, inaugurando così la stagione natalizia di New York. Il giorno dopo quello del Ringraziamento è la giornata che vede la più grande quantità di gente in giro per compere a Manhattan e nei centri commerciali periferici, e così si è ricreata la stessa atmosfera. Il tempo è stato nuvoloso e molto freddo, con forte vento e persino qualche fiocco di neve, che è esattamente ciò che piace alla gente in tale giornata. Le strade sono affollate di gente che fa compere, impiegati e turisti che vanno e vengono dappertutto. Il traffico è insopportabile, ancor di più dopo che sono apparsi in città tanti nuovi cartelli di “divieto di svolta” pensati per scoraggiare il traffico automobilistico. Con questa atmosfera nessuno potrebbe immaginare che questa nazione stia pensando alla guerra. Dietro l’apparenza di normalità, dietro questo sforzo di agire normalmente a tutti i costi, molte persone sono turbate e preoccupate. Pare che più del 60% degli americani creda che la guerra con l’Irak sia inevitabile. Gli attacchi terroristici in Kenya sono stati percepiti come un’aggressione molto vicina, anche se la maggioranza degli americani non saprebbe individuare il Kenya su di una carta geografica, perché hanno colpito gente che stava facendo ciò che agli americani piace fare. La memoria dell’11 settembre resta forte a motivo delle notizie quotidiane circa il terrorismo e la guerra. E, nonostante l’evidente ostentazione di fiducia consumistica all’inizio di questa stagione natalizia, gli americani sono preoccupati per l’economia. Anche la città di New York sta attraversando una severa crisi economica, con un bilancio municipale in deficit di oltre 1 miliardo di dollari, destinati a diventare sei l’anno prossimo. Il sindaco ha messo a repentaglio il suo futuro politico evocando un aumento delle tasse. Sollevano particolare preoccupazione l’aumento delle tasse di proprietà (già approvato) e la proposta di una tassa destinata ai pendolari che lavorano in città (ovviamente combattuta dagli abitanti dell’hinterland e dai loro leader politici). I costi per il trasporto (bus, metropolitana, treni) sono destinati ad aumentare parecchio. Le agenzie sociali cittadine e le Chiese registrano un numero crescente di uomini e donne privi di dimora che cercano cibo e riparo. Il Comune di New York spende una quantità enorme di risorse per l’assistenza ai poveri, e la burocrazia municipale, sovradimensionata e inamovibile (a New York ci sono il doppio di dipendenti municipali per abitante che a Los Angeles o Chicago), aggiunge un grande peso al bilancio della città. Il Congresso dominato dai Repubblicani non dovrebbe essere molto ben disposto verso i loro bisogni. Del resto i sondaggi rivelano che la città di New York, al cui soccorso erano volati tutti gli americani dopo l’11 settembre, ha perso molta della simpatia popolare che si era guadagnata. Forse è per tutti questi motivi che il significato religioso del Natale sembra avere una parte maggiore del solito nell’attuale atmosfera. E così pure, con la miniserie televisiva di Spielberg che comincia questa settimana, l’interesse per gli extraterrestri. |
Lo spirito della democrazia: «Strana atmosfera a New York» di Albacete Lorenzo, New York Times - Tempi, Numero: 49 - 5 Dicembre 2002