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di Don Luigi Negri, 30 novembre 2002 Ezio Mauro ha scoperto il nemico "cattolico": integralista e di destra. Per lui, ultimo epigono della cultura neo-illuminista, l'unica forma di religiosità tollerabile è quella neo-protestantica: che si lascia inglobare nella ideologia dominante senza alcuna resistenza. Il protestantesimo - quello antico come quello attuale - afferma programmaticamente la "non incidenza" della fede sulla cultura, sulla società e sulla storia. Il cattolicesimo no: afferma che la fede c'entra con tutto e con tutti. E' l'ambito generativo di una cultura autenticamente umana. "Se la fede non diviene cultura, non è stata realmente accolta, pienamente vissuta, umanamente ripensata" (Giovanni Paolo II). Un cattolico vivo mette in discussione il sistema: Non perché scelga per la destra o per la sinistra ma perché è cattolico. Il cattolico dice che il mondo è anche suo, perché "cattolico". Chi possiede la società ed i suoi strumenti (come la TV) non può accettare che i cattolici entrino nella stanza dei bottoni e vi parlino da cattolici. Allora si bandisce (guarda caso!) la crociata dei "laici" contro i "cattolici". E si arriva a chiedere ai vescovi che non si fidino dei cattolici ma dei neo-protestanti. Viviamo tutto questo con una certezza profonda (quella che viene dalla nostra fede), con grande fiducia nella Provvidenza e con una certa trepidazione che ci viene dagli uomini che sono implicati nella vicenda. Molto bene l'articolo di Galli della Loggia: uno dei pochi laici non laicisti. |
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Cultura:
«In margine a Excalibur: Ezio Mauro ha scoperto il nemico», di Don Luigi
Negri, 30 novembre 2002 |
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In margine a
RAI DUE Giovedì 20.45 |