2^ Categoria Girone G - Stagione 2002/2003

La 16^a giornata,  Sabato 8 febbraio 2003

Sorianese – Galatro : 3 – 2
 

Ancora una sconfitta senza attenuanti per il Galatro. Questa volta a fare festa è stata la Sorianese che non vinceva una partita dalla prima di campionato e fino ad oggi non aveva mai vinto in casa. Persino il peggior attacco e la peggior difesa del torneo per il Galatro si sono rivelati ostacoli insormontabili. Le assenze di Pietro Lamanna e Pasquale Cannatà nel settore centrale della difesa hanno costretto Raffaele Ruggieri a scelte non certo ottimali: il reparto arretrato ha accusato limiti tecnici evidentissimi che sono stati ingigantiti da una prestazione da incubo del nostro estremo difensore.

Il Galatro è sceso in campo con Galati tra i pali, in difesa esordio dal primo minuto per Macrì, fino ad oggi impiegato solo in rari scampoli di partita, quindi Romeo, Furfaro e Marazzita compagni di reparto. Centrocampo a quattro con Luca Lamanna, Sigillò, Ritorto e Galluzzo; di punta Congiustì e La Rocca; dopo il vantaggio della Sorianese Luca Lamanna è stato impiegato nel ruolo di punta con La Rocca trequartista.

Gli undici in campo e la loro disposizione tattica hanno destato più di una perplessità e, tanto per cambiare, dopo pochi minuti gli azzurri hanno confezionato l’ennesima partenza ad handicap: su azione di calcio d’angolo un innocuo pallone non viene controllato da Galati e… la Sorianese ringrazia: 1-0. È la sesta volta che i nostri subiscono nei minuti iniziali della partita o in avvio del secondo tempo, la lista degli avversari che hanno trafitto la nostra difesa nel primo quarto d’ora di gioco comprende, oltre alla Sorianese, anche Melicucco e Comprensorio Alto Mesima (nei primi minuti del secondo tempo), Cessaniti (al 13’), Mesiano e San Calogero (nei minuti iniziali).

 Tutto ciò non può certo essere frutto del caso, i nostri giocatori scendono in campo con lo stesso spirito con cui si va a fare una bella scampagnata, totalmente assenti dal punto di vista della tensione agonistica, a nulla valgono i tentativi di Raffaele Ruggieri di scuotere lo spogliatoio dove, sovente, si assiste a scene davvero incomprensibili con i nostri calciatori intenti ad organizzare nel migliore dei modi la serata, commentare le partite della Reggina con tanto di coro oppure a controllare la schedina del calcio-scommesse, tutto questo è davvero intollerabile!

In un contesto del genere è ovvio che la reazione del Galatro al vantaggio della Sorianese  è stata praticamente nulla. Il livello tecnico dei ventidue in campo non era certo da  raccomandare ai palati fini, errori su errori da parte di entrambe le squadre e spettacolo nullo.

Nella ripresa Ruggieri sostituisce Sigillò e Macrì con Trimboli e Longo ma nessuno sembra essersene accorto, il livello del match non decolla e ci pensa Galati a spegnere ogni velleità di rimonta con altri due macroscopici errori che portano la Sorianese sul 3-0. Ogni ulteriore commento ci sembra davvero un inutile esercizio. Per dovere di cronaca non ci resta che registrare una partita che si avvia stancamente verso la fine quando, a circa cinque minuti dal triplice fischio dell’arbitro,  il Galatro, a sorpresa, accorcia le distanze grazie ad un’iniziativa personale del giovane Rocco Longo, il gol del 3-2 arriva soltanto nel finale ad opera di Galluzzo che in mischia su un’azione conseguente a calcio di punizione rende meno pesante ma non per questo meno amara ed umiliante la quinta sconfitta consecutiva del Galatro.

Dispiace dover sottolineare che la voglia di battersi fino in fondo per la salvezza non alberghi negli animi dei giocatori galatresi: al rientro dalla trasferta di Soriano Calabro gli unici giocatori evidentemente amareggiati e con la voglia di crederci più che mai erano Marco Ritorto e Rocco La Rocca i quali non si sono stancati di ripetere che non bisogna mollare per nessun motivo al mondo, probabilmente i tanti detrattori dei cosiddetti “forestieri” avrebbero dovuto essere presenti perché forse avrebbero capito tante cose che al momento sembra non abbiano afferrato… comunque questo non è il momento delle polemiche anzi ci fa piacere concludere con una frase di La Rocca: “Si può anche perdere, ma sempre e comunque con dignità”. Speriamo che il messaggio giunga a destinazione.