Bloc-notes |
RICORDANDO
TOMMY: |
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Carmelo Cordiani Ancora un po’ di tempo. Poi anche per te, Tommino, si spegneranno le luci della ribalta di questo nostro piccolo mondo. Nostro! Perché il tuo era ed è grande, quanto il Cielo affollato di Angioletti come te. Hai smesso di piangere quando l’orco ti ha strappato con crudeltà quel fiorellino di vita sorridente che cresceva in te. Quegli occhi incantati che hanno riempito gli schermi dei nostri televisori per tanti giorni, con la speranza accesa di vederli, finalmente, socchiusi sul seno della mamma, oggi sono due stelline nel grande cuore di Gesù. Quel Gesù che amava i bambini e che li proteggeva al punto di dire: “Guai a chi scandalizza uno di questi piccoli! Sarebbe meglio che si legasse una macina di mulino al collo e sprofondasse negli abissi del mare”. Ma anche quel Gesù che chiedeva perdono al Padre per i suoi crocifissori, perché non sapevano quello che si facevano.
Tu non puoi fare discorsi da “grandi” e non ti posso chiedere cosa senti nel tuo cuoricino per l’orco che ti ha portato nel bosco e ti ha abbandonato, coperto di terra e di foglie umide della notte. La felicità del Cielo ti ha fatto dimenticare quel brutto momento in cui i tuoi occhioni hanno fissato l’orco, in silenzio, perché non sapevi parlare. Forse avresti, anche tu, detto le parole di Gesù: Perdonalo, perché non sa cosa si fa.
La tua Pasqua, la nostra Pasqua! Tu immerso nella luce, noi rimasti nella notte dell’incertezza, incapaci di capire il mistero che ci avvolge. Perché tanto male, perché tanta violenza, perché si uccide, perché si spegne il sorriso innocente di migliaia di bambini…La nostra Pasqua è solo un appuntamento al quale ci prepariamo su un percorso difficile, spesso interrotto dalle distrazioni del dubbio, senza quella profonda convinzione che ci porterebbe ad un cambiamento totale, ad una visione reale della vita, questo dono stupendo da riconsegnare al buon Dio ricco di bene. La tua Pasqua è il traguardo raggiunto in un soffio leggero, appena il tempo per vedere il volto di papà e mamma e sorridere.
Non vogliamo pensare all’orco che ti ha nascosto nel bosco, ma a quei due occhi splendidi che ci guardano come se ci dicessero: “Siate buoni, amatevi come Gesù ci ha amato. Allora non ci saranno più gli orchi e i bambini potranno continuare a sorridere.”
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Bloc-notes:
«RICORDANDO TOMMY: incapaci di capire il mistero che ci avvolge», di Carmelo Cordiani,
13 Aprile 2006
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