Giuseppe
Blasi:

La Divina Commedia

Se Dante parla in.... calabrese

LAUREANA: oggi sarà presentata la "Divina Commedia" tradotta in dialetto



LAUREANA - Importante avvenimento per la cultura regionale, sabato pomeriggio (20 aprile) a Laureana. Nei locali del cinema "Aurora", infatti, su iniziativa del Comune, sarà presentata la "Divina Commedia" di Dante Alighieri tradotta in versi dialettali dal Sacerdote-Poeta Giuseppe Blasi e curata da Umberto Di Stilo che, in ordine di tempo, è stato il suo ultimo alunno (con l'aggiunta di una "nota critica" di Ugo Vignuzzi e di una "nota linguistica" di Paolo Martino).


Giuseppe Blasi è sicuramente uno dei figli più illustri di Laureana, ma è ancora poco conosciuto dalla critica perché nonostante abbia prodotto migliaia di poesie (in lingua ed in dialetto) ha pubblicato pochissimo. Parroco di Bellantone per 37 anni, il Poeta ha dedicato tutta l'esistenza all'elevazione dello spirito ed all'istruzione dei "figli del popolo". Filantropo per convinzione, fondò e diresse la scuola media di Laureana e fu sempre al fianco dei più bisognosi.  Adesso, a quasi cinquant'anni dalla sua morte (20 gennaio 1954), vede la luce la sua "Divina Commedia", unanimemente ritenuta la sua più importante opera e della quale, in prossimità del sesto centenario della morte di Dante, aveva pubblicato i primi cinque canti dell'Inferno sulle pagine della rivista "La Piccozza".


Questa di Blasi e' la prima, completa e fedele "traduzione" del poema dantesco nel dialetto calabrese della provincia reggina (nel dialetto cosentino c'è quella di Salvatore Scervini) e la sua pubblicazione, come evidenzia il Curatore nella sua Introduzione, oltre a rappresentare un evento per la poesia dialettale calabrese, costituisce una inesauribile ed importantissima fonte di studio per i glottologi e per i dialettologi.  Ciò perché la lingua usata da Blasi è quella parlata dal popolo negli anni trenta, ricca di sfumature lessicali e di lemmi ormai quasi del tutto scomparsi e molti dei quali addirittura sconosciuti alla lessicografia calabrese.


Se, comunque, la "Divina Commedia" può finalmente diventare patrimonio della poesia e della cultura calabrese lo si deve alla testardaggine con la quale Umberto Di Stilo, negli ultimi trent'anni, ha cercato il dattiloscritto inedito ed al lavoro da certosino che ha dedicato a quest'opera per corredarla, oltre che di una minuziosa e completa Introduzione, di circa seimila note esplicative che facilitano l'approccio anche agli "umili popolani" ed agli studenti delle nostre scuole superiori. Proprio come voleva Blasi.


Va pure detto che se l'opera, dopo decenni di attese, è diventata concreta realtà è merito dell'amministrazione comunale di Laureana che ha patrocinato la sua pubblicazione, ma è merito, soprattutto, degli eredi del Poeta (i pronipoti Suriano) che, accogliendo le richieste di Umberto Di Stilo, di fatto, hanno sciolto la riserva della proprietà letteraria che Blasi aveva provveduto a tutelarsi presso l'Ufficio Internazionale per la protezione   degli Autori di Ginevra.


Alla presentazione dell'opera, per sottolineare l'eccezionalità dell'evento culturale, sarà presente l'assessore regionale al ramo on.le Saverio Zavettieri. Dopo il saluto introduttivo del Commissario straordinario del Comune dott.ssa Maria Adele Maio, interverranno l'editore dott. Walter Pellegrini, il curatore Umberto Di Stilo (che riferirà di Blasi, della sua produzione poetica e, nello specifico, della Divina Commedia) il prof. Ugo Vignuzzi docente di Dialettologia italiana alla "Sapienza" di Roma (che soffermerà la sua attenzione sulla liricità della Divina Commedia del poeta di Laureana) e il prof. Paolo Martino, docente di Linguistica e Glottologia all'università LUMSA di Roma (che relazionerà sugli aspetti linguistici dell'opera di Blasi).


La manifestazione sarà preceduta da un momento di raccoglimento al cimitero ove sarà benedetta la nuova tomba-mausoleo del Poeta. 
 

Gazzetta del Sud,  pag. 31
Sabato 20 aprile 2002

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