Pasqua 2005
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«Ti sei chinato sulle nostre
ferite e ci hai guarito donandoci una medicina più forte delle nostre
piaghe, una misericordia più grande della nostra colpa. Così anche il
peccato, in virtù del Tuo invincibile amore, è servito a elevarci alla vita
divina». Prefazio della Liturgia ambrosiana
Gesù si rivolge a noi, si fa «incontro» per noi, chiedendoci una cosa sola: non «che cosa hai fatto?», ma «mi ami?». Occorre una potenza infinita per essere questa misericordia, una potenza infinita dalla quale - in questo mondo terreno, nel tempo e nello spazio che ci è dato di vivere, negli anni, pochi o tanti che siano - noi mutuiamo, attingiamo letizia. Perché un uomo, con la coscienza di tutta la sua pochezza, è lieto di fronte all'annuncio di questa misericordia: Gesù è misericordia. Egli è mandato dal Padre per farci conoscere che l'essenza di Dio ha come caratteristica suprema per l'uomo la misericordia
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