26/05/04
5_14
Diamo uno sguardo d’insieme alle lezioni che si sono tenute… tutto
il cosro prende spunto dalla prolusione su “L'impatto dell'informatica
nella città e nella ricerca architettonica contemporanea | Il World
Wide Web”. Studiamo il fenomeno attraverso l’osservazione dei
codici creati per l’informatica. “C:” è il l’incipit
dell’informazione da trasmettere; vuol dire codice ma anche crisi, comunicazione,catalizzatore.
Nel primo ciclo è stata analizzata l’importanza del codice html:
informazioni testuali linkate a risorse esterne. Si basa su un linguaggio
multipiattaforma. La nostra risposta è stata la produzione di un file
“text”. La seconda lezione ci ha introdotti al mondo raster, la
nascita dello schermo come griglia… i pixel. La nostra risposta è
stata un concepì grafico, un file pdf, o gif, tif, jpg. Terzo ciclo:
vector. Riguarda la codificazione geometrica degli oggetti, secondo il posizionamento
di vettori: usiamo il sistema aster come riferimento, lo teniamo “sotto”
come livello base. Il passaggio al vector 3d è immediato. Nel quarto
ciclo sono stati approfonditi gli aspetti + significativi di questo sistema
che proietta un mondo 3d virtuale su uno schermo bitmappato: la creazione
di solidi per estrusione, le operazioni bollane, lavoro su entità tridimensionali.
Quinto ciclo: C:data/ e C:data+/. Consiste nell’immettere in una griglia
una serie di dati, relazioni tra informazioni, fino a creare un database.
È un modello.
Ma si può creare un modello x l’architettura? Tutto questo studio
dell’informatica ci serve, non solo ad ottimizzare l’uso degli
strumenti a nostra disposizione, ma soprattutto a speculare sul futuro dell’architettura.
Ma cos’è un modello? È uno strumento per rappresentare
la realtà, è una base per prendere delle decisioni. Dunque la
nostra attenzione si focalizzerà su quattro tipi di modello decisionale.
Il primo è Oggettivo. Significa cercare e fissare degli standard. È
tipico di un momento storico (anni venti) in cui si sentiva la necessità
di formalizzare, in tipologie, le necessità spaziali e funzionali dell’uomo.
Esempio tipico è il manuale di neufert.
Il secondo, di conseguenza, è prestazionale. Il passo è breve:
un matematico architetto dal nome di Alexander pensò di organizzare
secondo sequenze logiche-matematiche le funzioni di cui sopra, per ottenere,
ricombinandole, il futuro dell’architetura.
Terzo modello: strutturale/ista. Si ispira alla filosofia di Levi-Strauss.
Habraken e Sar proposero un modello con delle strutture fisse, disposte gerarchicamente.