26/05/04
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Diamo uno sguardo d’insieme alle lezioni che si sono tenute… tutto il cosro prende spunto dalla prolusione su “L'impatto dell'informatica nella città e nella ricerca architettonica contemporanea | Il World Wide Web”. Studiamo il fenomeno attraverso l’osservazione dei codici creati per l’informatica. “C:” è il l’incipit dell’informazione da trasmettere; vuol dire codice ma anche crisi, comunicazione,catalizzatore. Nel primo ciclo è stata analizzata l’importanza del codice html: informazioni testuali linkate a risorse esterne. Si basa su un linguaggio multipiattaforma. La nostra risposta è stata la produzione di un file “text”. La seconda lezione ci ha introdotti al mondo raster, la nascita dello schermo come griglia… i pixel. La nostra risposta è stata un concepì grafico, un file pdf, o gif, tif, jpg. Terzo ciclo: vector. Riguarda la codificazione geometrica degli oggetti, secondo il posizionamento di vettori: usiamo il sistema aster come riferimento, lo teniamo “sotto” come livello base. Il passaggio al vector 3d è immediato. Nel quarto ciclo sono stati approfonditi gli aspetti + significativi di questo sistema che proietta un mondo 3d virtuale su uno schermo bitmappato: la creazione di solidi per estrusione, le operazioni bollane, lavoro su entità tridimensionali. Quinto ciclo: C:data/ e C:data+/. Consiste nell’immettere in una griglia una serie di dati, relazioni tra informazioni, fino a creare un database. È un modello.
Ma si può creare un modello x l’architettura? Tutto questo studio dell’informatica ci serve, non solo ad ottimizzare l’uso degli strumenti a nostra disposizione, ma soprattutto a speculare sul futuro dell’architettura. Ma cos’è un modello? È uno strumento per rappresentare la realtà, è una base per prendere delle decisioni. Dunque la nostra attenzione si focalizzerà su quattro tipi di modello decisionale.
Il primo è Oggettivo. Significa cercare e fissare degli standard. È tipico di un momento storico (anni venti) in cui si sentiva la necessità di formalizzare, in tipologie, le necessità spaziali e funzionali dell’uomo. Esempio tipico è il manuale di neufert.
Il secondo, di conseguenza, è prestazionale. Il passo è breve: un matematico architetto dal nome di Alexander pensò di organizzare secondo sequenze logiche-matematiche le funzioni di cui sopra, per ottenere, ricombinandole, il futuro dell’architetura.
Terzo modello: strutturale/ista. Si ispira alla filosofia di Levi-Strauss. Habraken e Sar proposero un modello con delle strutture fisse, disposte gerarchicamente.


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d.b.