TURISMO |
Gagliato in the World |
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Pittoresco centro
collinare che si affaccia a
terrazza sul mare di Vincenzo Pitaro A due passi dalla riviera ionica soveratese
e dalle Serre splendide e incontaminate. Dalla collina su cui sorge, Gagliato
si affaccia a terrazza sul mitico mare di Ulisse, tanto decantato da Pindaro,
dominandone tutto il golfo di Squillace fino a lambire le aride marne di
Punta Stilo. Una vista panoramica davvero
incantevole, esaltata da un'aria tersa e luminosa, tipicamente mediterranea.
La vegetazione è ricca e multiforme, grazie al suggestivo contrasto marino e,
nello stesso tempo, montuoso che avvolge l'intero territorio collinare. C'è
un'aria diversa a Gagliato, ora viva, ora ritemprante. Celebrato anche da eminenti studiosi, il
clima di Gagliato (450 metri di altitudine) è ideale per chi cerca relax e
distensione. Già i latini definivano questo luogo «Salubri loco situm».
Gagliato, infatti, sin da secoli lontanissimi, è sempre stata una località
climatica per pochi privilegiati. Basti pensare che, nel 1691, padre Giovanni
Fiore da Cropani, nella sua «Calabria Illustrata», esaltava Gagliato per le
«buone comodità quanto al vivere, abbondando di molte cose», definendola,
peraltro, «terra di gran civiltà, posta in bel sito molto vistoso e in area
molto perfetto». E il marchese Sanchez de Luna, alla cui famiglia questo
marchesato apparteneva fin dal 1627, dopo aver lasciato la vita movimentata
di Napoli per rifugiarsi nella quiete di Gagliato, così scriveva: «Per
ritrovare me stesso, preferisco ritirarmi nella quiete delle mie terre e
quivi immergermi nello studio e nella letteratura dei classici antichi, e di
tutto ciò che germoglia dagli alberi eruditi dello Stoa e del Peripato». In
effetti il marchese Sanchez de Luna amò sovente ritirarsi fra i suoi
possedimenti di Gagliato, presso il mare Ionio, per ritrovare serenità di
spirito, diletto e saggezza che molti suoi parigrado concittadini ignoravano.
«Qui vivo in grembo all'innocenza», scrisse in una sua pubblicazione. Una meraviglia della natura, insomma.
Uno spettacolo da sempre incantevole. Un angolo di Calabria davvero bello,
esaltato da tutto ciò che una natura, suggestiva e generosa, ha saputo
dispensare a piene mani: la serenità della collina (tra l'argento degli ulivi
e il verde degli aranci), la sfida dei monti circostanti, il suono ritmico e
scrosciante dell'Ancinale (l'antico fiume Cecino descritto da Plinio il
Vecchio nella sua Naturalis Historia, ai tempi del quale era
navigabile o, meglio ancora, il fiume Kaikinos degli antichi Greci dal quale
trasse ispirazione anche Omero). Ed ancora: il riflesso del mare Ionio, lo
stupore di inattesi panorami dove i raggi del sole, liberati da ogni
impurità, irradiano più luce e calore, rendendo più mite l'atmosfera, più
limpido il ciclo e più colorato, con attorno un profumo di fiori (acacia,
zagara, mandorlo, ginestra, magnolie, oleandri, ecc.) sempre più inebriante. Nasce cosi il clima salubre di
Gagliato, dove la primavera, l'estate, l'autunno e l'inverno hanno sempre la
loro tipicità tutta mediterranea. Da queste parti, dunque, è sempre
un'avventura restare a contemplare lo spettacolo della natura e meravigliarsi
di quanti altri fiori, che nascono spontaneamente, colorano l'ambiente e di
quanti uccelli lo rendano più allegro. Il turista scoprirà l'amena e
romantica bellezza di un paesaggio d'altri tempi. Un paesaggio vario e ricco
di fascino, dove i colori si accendono, all'improvviso, come in una
scenografia e si spalancano per scoprire l'incantevole orizzonte ionico. Sarebbe davvero un peccato non poter visitare e conoscere più a
fondo questo centro del Catanzarese, autentica testimonianza di una storia e
cultura millenaria. Oltre alla zona archeologica, ai ruderi della Grangia
Certosina, ci sarebbe da incamminarsi per i suoi artistici vicoli, dove è
possibile ammirare i portali di antichi palazzi signorili, il caratteristico
balconcino secolare in ferro battuto e... tanti altri grandi tesori
architettonici che sicuramente non mancheranno di affascinarvi. Perché questo
centro pittoresco conserva, da secoli, un ricco patrimonio ancora tutto da
scoprire. Ed è anche per questo motivo che, a Gagliato, l'emozione ogni
giorno soffia più forte! © Vincenzo
Pitaro «Calabria Letteraria» n. 7, Luglio 1998 |
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