Editoriale
Eccoci qui con questa nuova
presenza. Una 'fatica " durata circa 5 mesi nei quali, tra scuola, compiti, hobbies e
impegni vari, abbiamo voluto ritagliare uno spazio per questa attività che ci sembra
importante. Fatica, dunque, ma siamo anche contenti del lavoro fatto e che ora
sottoponiamo al vostro giudizio. Ci auguriamo che il gradimento di questo numero sia
almeno pari al precedente, del quale abbiamo sentito solo con intenti positivi da parte di
tutti. Abbiamo notato anche dei "No comment" di fatto da parte di chi,
istituzionalmente, ha responsabilità importanti.
Continuano poi le nostre zumate su alcuni aspetti del nostro mondo, della quotidianità
della nostra età e lo facciamo con lo strumento delle interviste. Il lavoro più grosso
è stato quello sul tempo libero dei giovani di Corte Franca: contattare 128 persone,
elaborare i dati delle loro risposte per capire se dicevano qualcosa di significativo a
conferma o smentita di ciò che noi pensiamo dei nostri coetanei, e far circolare
l'informazione in modo che tutti (anche gli adulti) possano farsi un'opinione.
Nel primo editoriale parlavamo inoltre di "lavori in corso" e di "cantiere
aperto". Siamo ancora infatti alla ricerca di compagni di lavoro, che abbiano buona
volontà per aiutarci a mandare avanti le edizioni di questo giornalino. Se qualcuno non
se lo ricordasse, noi ci troviamo ogni venerdì sera alla sede del Gag (l'indirizzo lo
trovate in ultima pagina), per cui chi è intenzionato può venire, anche solo a farci
visita o a capire come funziona il lavoro. |
Il
ciclismo, uno sport che porta in alto il nome di Corte Franca
Nel nostro Comune risiedono ciclisti sia professionisti che dilettanti
che sanno il fatto loro:
- Mauro Zanetti ha vestito anche la maglia azzurra ai campionati dei mondo dei 1999
ed è al suo terzo anno da professionista.
- Mirko Marini è al primo anno tra i professionisti, ma la sua tenacia nel
perseguire questo obiettivo deve fare i conti con una brutta vicenda che lo ha costretto a
ritardare l'inizio della stagione agonistica. Lo vedremo in piena attività quasi
certamente tra un mesetto. Al caloroso incoraggiamento dei suoi sostenitori aggiungiamo il
nostro.
- Giuseppe Corsini, Marco Corsini, Roberto Gotti, Lorenzo
Zanetti sono dilettanti con tanta grinta e voglia di far bene. |
La nostra intervista
Mauro Zanetti, rinomato e vincente ciclista di Corte Franca
Sono passati circa tre
mesi dal nostro primo numero, nel quale, se ben vi ricordate cari lettori, ci eravamo
impegnati a far emergere il "bello" di Corte Franca, cercando di lasciar perdere
una volta tanto quelle cose spiacevoli che talvolta purtroppo sembrano offuscare ciò che
invece è importante e meriterebbe maggiore gratificazione.
Nel numero scorso ci eravamo dati da fare per tributare il giusto onore a chi (nella
fattispecie i nostri campioni podisti keniani) ha saputo rendere "grande" il
nome di Corte Franca in Italia ed anche al di fuori dei confini del nostro beneamato
"stivale"; in questo numero abbiamo ritenuto opportuno dare continuità a questa
attività di "ricerca" intervistando chi con perseveranza ed audacia ha saputo
fare bene nel proprio campo di competenza.
Era un giorno d'inverno quel lunedì 24 gennaio che siamo andati ad incontrare Mauro
Zanetti per l'intervista, e nevicava...
Per quei due o tre lettori che non lo conoscessero, Mauro ha 26 anni, abita a Timoline di
Corte Franca e milita nella "Vini Caldirola", con la quale è riuscito ad
approdare al ciclismo professionistico. Tra le sue più importanti vittorie ricordiamo la
conquista della maglia azzurra, che lo ha consacrato definitivamente come grande promessa
del ciclismo italiano.
Prima di addentrarci nel vivo della nostra intervista, vogliamo però addurre una
considerazione di carattere personale: se c'è ancora qualcuno che crede che il successo
monti la testa a chiunque, portando chi lo persegue al totale cambiamento del suo
carattere, lo preghiamo vivamente di scambiare due parole con Mauro.
La gentilezza e l'affabilità sono state le "armi" con cui ha affrontato le
nostre domande, dimostrando come il successo non abbia intaccato minimamente il suo
carattere mite e spiritoso; un grande grazie quindi a Mauro ed anche alla sua famiglia,
gentile nel permettere la buona riuscita di questo articolo.
Ma veniamo a noi: nelle prime battute abbiamo cercato di scavare nella carriera di Mauro
fin da quando era un bambino pieno di aspirazioni. Zanetti corre dal 1986 (sono 15 anni),
e da sempre la sua specialità è stata quella del passista-scalatore.
È esperto di elettronica (ha un diploma di perito elettronico) e fin da piccolo ha saputo
fondere l'impegno scolastico con l'innata passione per la bicicletta.
Il suo amore per il ciclismo è nato quasi per gioco: era infatti solito recarsi da Gotti
(negoziante ed appassionato di biciclette poco distante da casa sua) per far riparare la
sua fida bici, ed è cosi che ha coltivato una passione che poi lo avrebbe portato molto
in alto.
Eppure il ciclismo rappresentava per lui un semplice hobby: è stato poi all'età di 17-18
anni che ha cominciato a comprendere che le sue potenzialità erano grandi, e che avrebbe
quindi potuto ambire a traguardi più importanti.
«Non si è mai pronti per il successo» ha dichiarato con fermezza «devi saper essere umile e capire che
puoi sempre avere ampi margini per migliorare». |
Mauro Zanetti con Michele
|
Mauro ci ha poi confidato che durante il
suo iter ciclistico ha dovuto affrontare anche delle situazioni molto difficili.
« Ci sono stati dei momenti in cui tutto mi andava male,
e durante i quali ho perso la fiducia in me stesso; poi ho capito che se volevo davvero
diventare quello che ora ho la fortuna di essere, dovevo avere il coraggio di rialzarmi,
di continuare anche contro le avversità; ed in questi frangenti la famiglia e gli amici
mi sono stati di grande aiuto... ».
In un secondo momento l'intervista è poi
andata parare su discorsi di estrema attualità, inerenti il presente ed il futuro del
nostro campione. |
«Quanto correrò non dipenderà da me, ma dalla
volontà di qualche team di mettermi sotto contratto; comunque credo che un ciclista non possa
correre oltre i 35-36 anni, e penso che sarà a quell'età che smetterò di correre
cercandomi un'altra attività, inerente il settore del ciclismo (direttore sportivo, team
manager, rappresentante, o... ) o al di fuori di esso».
Gli obiettivi di Mauro e della sua squadra per la prossima stagione sono chiari: il giro
d'Italia (nel quale potrà contare su un campione, Casagrande, che ha le carte in regola
per ottenere la maglia rosa), i mondiali e le prossime olimpiadi. |
Giorgio con Mauro Zanetti |
Ma Zanetti è orgoglioso di ciò che ha ottenuto? «Orgoglioso?
Certamente!. Ottenere la maglia azzurra mi ha dato molti stimoli per il futuro, stimoli
amplificati dall'interesse della gente per quello che ho fatto. So di avere fatto bene, ma
non mi voglio montare la testa: sai, la TV forse ingigantisce troppo ciò che fai di bene,
ed il passo per l'insuccesso è breve. Basta un piccolo errore che subito tutti ti
svalorizzano e non credono più in te. Occorre quindi lavorare con costanza cercando
sempre di dare il massimo, senza mai trovare appagamento in quanto hai ottenuto».
Poi Mauro ci ha descritto quello che è il vero ciclismo, quello visto "da
dentro", illustrandoci come la realtà sia ben diversa da come ci viene propinata dai
media: «è vero, ci sono dei ciclisti molto forti, che meritano di sicuro
l'onore che viene tributato loro. Ma è anche vero che senza i gregari non sarebbero mai
arrivati dove sono... L'importante è comunque essere sempre consapevoli dei propri
limiti, senza avere l'ambizione di voler ottenere ciò che sai non rientrare nelle tue
possibilità». C'è un campione a cui ti rifai? « Un campione a
cui mi rifaccio molto e che considero essere tuttora ineguagliato è Indurain, anche se
pure Bugno sapeva il far suo ... ».
E dopo il sereno, la tempesta ... Infatti abbiamo interpellato Mauro riguardo la diatriba
doping, che non ha mancato di suscitare polemiche a non finire.
Il pensiero di Zanetti è stato molto chiaro e "diplomatico": «Il
doping c'è in tutti gli sport, e tutti lo sanno. Il fatto è che purtroppo il ciclismo è
tuttora lo sport che ne paga maggiormente le conseguenze. Tutto qui; inoltre il problema
è stato troppo "pompato" dai media, che ne hanno fatto una questione
mastodontica quando invece è molto più modesta, anche se pericolosa soprattutto per i
più giovani ... ».
Come si sente un campione in una comunità modesta come quella di Corte Franca? è quello
che ci siamo chiesti in redazione, e Mauro ha subito soddisfatto la nostra curiosità: «Non
mi sento affatto un ragazzo privilegiato. Ho sempre gli stessi rapporti che ho avuto sin
da bambino, non ho smarrito le mie origini. Sono spesso lontano da casa per motivi
logistici, ma ciò non ha compromesso la mia vita privata. Non ho affatto rimpianti per il
passato: rifarei le stesse scelte per cui ho optato».
Infine abbiamo chiesto a Mauro il perché secondo lui uno sport come il ciclismo stenta
ancora a sfatare l'egemonia che il calcio ha saputo creare attorno a sé, catalizzando
facilmente l'attenzione di milioni di appassionati: «Il ciclismo stenta a
decollare perché a livello economico non può competere con altri sport ben più
blasonati come il calcio. Negli stadi paghi il biglietto per vedere la tua squadra del
cuore: il ciclismo è uno sport la cui fruizione da parte degli appassionati è gratuita,
il che comporta notevoli rinunce sul piano economico...».
Un campione come lui, abituato alle interviste dei veri giornalisti
sportivi, specializzati, si sentirà sminuito dall'essere intervistato da pseudo
giornalisti come noi?
Ed è con questa domanda che abbiamo terminato la nostra intervista.
Mauro si è detto molto gratificato dalla nostra visita: «Il fatto che abbiate pensato anche a me per il vostro
giornalino mi fa molto piacere, sono molto felice per questa vostra intervista».
Ed è con questo piacevole grazie che terminiamo il nostro articolo.
Michele e Giorgio |
|
La nostra inchiesta
sui giovani di Corte Franca e il loro tempo libero |
Un lavoro
che ha avuto bisogno di oltre 3 mesi tra l'organizzazione delle domande, la raccolta delle
interviste e la elaborazione dei dati.
Ma perché abbiamo deciso di intraprendere questo faticoso percorso? Tutto è nato da una
di quelle discussioni dove si parla del più e del meno e dove tutti sono liberi a dire
ciò che pensano. Ad un certo punto ci si trova di fronte a 2 affermazioni oggetto del
dibattito:
1) Tra i giovani, il lavoratore è economicamente più indipendente rispetto allo
studente, sia perché può disporre di soldi suoi, sia perché ha una maggior libertà di
uscire (finito il suo orario di lavoro finisce il suo impegno). Proprio questa sua maggior
libertà di uscire è resa possibile dai soldi a disposizione.
2) I gruppi di amici si formano più frequentemente tra lavoratori con lavoratori e
studenti con studenti. Sia la disponibilità di tempo che di denaro sono fortemente
determinanti.
Da qui la discussione si è allargata a come usano il proprio tempo libero i nostri
coetanei, partendo da come la vediamo noi.
Su un aspetto ci si è trovati tutti d'accordo: le mete preferite sono fuori Corte Franca.
Sono solo punti di vista? C'è diversità da paese a paese? C'è diversità tra lavoratori
e studenti?
E tra maschi e femmine? Su questo abbiamo voluto sentire i diretti interessati più
precisamente i giovani di Corte Franca delle classi dal 1980 al 1985.
I dati raccolti sono stati elaborati accorpando sempre le risposte per paese, per maschi e
femmine, per lavoratori e studenti e per classi di età. I risultati mostrano situazioni
interessanti e a volte sorprendenti.
Non abbiamo potuto pubblicare l'intero materiale perché avrebbe comportato una ulteriore
aggravio di spesa per le nostre poche finanze.
I dati che pubblichiamo in questo numero di "Parliarnone" sono quelli che
abbiamo ritenuto essenziali.
Il resto dei dati però sono a disposizione di chi volesse approfondire qualche aspetto
dei temi trattati (di spunti ce ne sarebbero...). |
Per noi è una ricerca che ha valore perché... |
a) Stavolta non sono stati i sociologi a "pontificare" sui giovani, ma siamo
stati noi stessi registi e attori di una comunicazione coi nostri coetanei. Volevamo
sapere alcune cose e siamo andati a chiederle direttamente (concretezza di
comunicazione) e ciò ha messo a proprio agio i nostri interlocutori.
b) Col metodo del questionario-intervista, le risposte
sono state date "a caldo" nella quasi totalità dei casi e perciò hanno il
pregio di esprimere soprattutto uno stato d'animo (era ciò che volevamo). Più che
censire, quantificando in numeri assoluti, abbiamo preferito affidare la risposta alla
"sensazione", al "vissuto".
c) Come per tutti i sondaggi di opinione abbiamo
garantito l'anonimità della comunicazione (anche se ci sono schede firmate).
d) Gli intervistati hanno risposto volentieri alle
domande "chiuse" (quelle con risposte predeterminate) mentre di fronte a
quelle "aperte" ci sono stati atteggiamenti diversi: chi argomentava
razionalmente, chi non sapeva cosa scrivere, chi vorrebbe far venire a Corte Franca la
somma delle cose belle che trova fuori, chi ha usato questo "spazio libero" per
scrivere qualcosa che aveva a che fare coi suoi pensieri in quel momento, al di là della
domanda. Noi abbiamo colto questo diversificarsi di atteggiamento come una ricchezza
emozioni che ci è sembrata in sintonia con lo spirito del questionario-intervista.
e) Hanno risposto in 113 su 381, poco più del 29%
dell'età che ci interessava contattare (classi dal 1981 al 1986 più 1 del 1980),
percentuale che abbiamo ritenuto sufficiente ad aprire una discussione (non conosciamo
precedenti analoghi). Il campione non è stato selezionato con i mezzi della scienza
statistica. Sappiamo però, perché li conosciamo, che questi nostri intervistati sono
persone normali, quelle che incontriamo nei nostri contatti quotidiani.
f) Dobbiamo dire anche che ci sono stati 12 rifiuti con
diverse (e rispettabilissime) motivazioni ed abbiamo eliminato 3 schede perché
palesemente incongruenti.
g) Vogliamo "restituire" l'informazione nel
modo della condivisione perché tutti possano rifletterci sopra, stavolta a freddo, come
abbiamo provato a fare noi.
Avvertenza. A Borgonato sono state raccolte solo 7 interviste. Il
campione è troppo esiguo per un 'analisi dei dati a livello di frazione, ma contribuisce
a rendere più completa la ricerca su Corte Franca. |
|
Le
113 risposte
al nostro questionario-intervista |
Come vivono il loro
tempo libero
i giovani di Corte Franca? |
1) Lavori o studi?
28 Lavoratori (25%)
80 Studenti (71%)
5 Lavoratori/studenti (4%)2) Pensi che il tuo lavoro / studio rubi spazio a qualcos'altro che
potresti / vorresti fare?
19 Non saprei (17%)
72 Si (64%)
22 No (19%)
3) Quando esci?
11 Tutte le sere (10%)
48 Solo nei fine settimana (42%)
54 Quando voglio (48%)
(di cui 3 "quando posso')
4) Dove vai / cosa fai durante il tempo libero? (max 4 risposte)
69 Bar, paninoteca,
gelateria, birreria (6 1 %)
43 Oratorio (38%)
28 Computer (25%)
27 Discoteca (24%)
21 Sala giochi (19%)
21 TV (19%)
19 Altre attività sportive (17%)
18 Sto a casa (16%)
11 Palestra (10%)
9 Piscina-giochi acquatici (8%)
9 All'aria aperta (8%)
9 Frequento gruppi
o associazion i varie (8%)
4 Faccio politica (4%)
3 Letture (3%)
2 Golf (2%)
1 Bocciodromo (1%)
l Vado in biblioteca (1%)
1 Attività di volontariato (1%)
0 Passeggiate
22 Altro (19%) - Sono soprattutto
attività ludico-sociali |
5) Le tue mete preferite sono
10 in paese (9%)
20 a Corte Franca (18%)
81 fuori Corte Franca (73%)6) Quale mezzo di trasporto usi per recarti al luogo preferito del tuo
tempo libero? (max 2 opzioni)
66 Motorino (58%)
3 5 Auto coi genitori (31%)
33 Auto degli amici (29%)
8 Auto propria (7%)
8 A piedi (7%)
7 Bici (6%)
7) Esci prevalentemente con gente
16 più grande (14%)
10 più giovane (9%)
72 coetanei (64%)
14 Misto (13 %)
8) Hai il "coprifuoco?"
43 Si (38%)
35 No (31%)
35 A volte (31%)
9) Durante il tempo libero ti diverti?
47 Molto (42%)
56 Abbastanza (50%)
7 Poco (6%)
2 No (2%)
10) Sei soddisfatto di ciò che trovi a Corte Franca?
5 Molto (40%)
40 Abbastanza (36%)
41 Poco (36%)
27 No (24%) |
Sesso
84 Maschi (74%)
29 Femmine (26%)
Paese:
51 Colombaro (45%)
28 Nigoline (25%)
27 Timoline (24%)
7 Borgonato (6%)
Gli intervistati sono i Cortefranchesi delle Classi:
1980 = 1/91
1981 = 14/91
1982 = 17/73:
1983 = 30/77
1984 = 19/68
1985 = 25/72
Nota: di 7 intervistati
non abbiamo questo dato
totale = 113/472 |
11) Quanto ti costa?
16 Molto (14%)
50 Abbastanza (45%)
24 Poco (21%)
22 Cerco di starci dentro (20%)
12) Quale suggerimento vuoi dare per rendere Corte Franca a misura di
giovane? (Vedi scheda)
13) Secondo te cosa non abbiamo chiesto di
importante?
(A questa domanda sono state. date poche risposte, ma alcuni suggerimenti ci sono
stati utili durante la fase di elaborazione dei dati.) |
Cosa è emerso? |
Legenda: T
= Timoline; B = Borgonato;
N = Nigoline; C =
Colombaro |
1) Che il tempo libero è una risorsa usata per sé (tempo privato) e non verso
gli altri (sociale). Infatti alla domanda 4: «Dove vai/cosa fai durante il
tempo libero?» che prevedeva un
massimo di 4 risposte, solo 9 dichiarano di frequentare gruppi e associazioni
varie, 4 fanno politica e 1 attività di volontariato;
2) Usando il T.L. per sé solo 2
non si divertono e 7 si divertono poco, mentre tutti gli altri si divertono
abbastanza o molto, perciò si può dire che ne fanno un uso soddisfacente.
3) Il proprio divertimento
costa. A questo proposito però dobbiamo precisare che alcuni hanno inteso il
«costa?» della domanda 11 non in senso strettamente economico ma più generalmente come
"peso".
4) Le mete preferite sono
fuori Corte Franca e ci vanno prevalentemente in motorino, in auto con gli amici o
accompagnati dai genitori Questo segnala un buon rapporto tra figli e genitori, diverso
dal passato (i genitori assecondano abbastanza le esigenze dei figli).
5) Hanno il
"Coprifuoco"?
43 Si e altri 35 a volte.
Solo 35 non ce l'hanno (o non sentono come problema l'essere a casa ad un certe orario).
Il "coprifuoco" è più sentito tra chi risponde Sì alla domanda 2 «ruba
spazio...», soprattutto a Nigoline (Sì=54%; "a volte"=21% e tra questi i
3/4 sono femmine).
In controtendenza Timoline (Sì=22%; "a volte"=3 7%; No=41%).
6) Quando escono?
Otre ai dati pubblicati, ci pare il caso di evidenziare che dichiarano di uscire «tutte
le sere» o «quando voglio» 25/28 lavoratori; 2/3 dei maschi e il 78% dei
Timolinesi. |
Alla domanda 2
(Pensi che- il tuo lavoro/studio rubi spazio a
qucos'altro che potresti/vorresti fare?)
Solo 2 (su 19) motivano il loro No scrivendo:
«Tanto non studio mai» ____________N;
«Perché è importante studiare però...» _T
Argomentano il loro Sì in 37 (su 72)
più precisamente 8 lavoratori e 29
studenti e scrivono:
Uscire, divertirmi con gli amici ___CCCCCCCCC T B N
Un po', a volte_______________T N C
Giocare ____________________T CC
Attività Sportive _____________N C
Dormire, fare niente ___________T B
Attività rivoluzionarie__________CC
Ballare l'Hardcore Warriors______T
Avrei fatto il conservatorio______C
Fumare sigarette______________N
Fare ciò che voglio____________C
Attività illecite _______________C
Stare col mio amore ___________C
Letture e Interessi di. vario genere
che trovo solo in altri paesi ___C |
7) Il proprio lavoro/studio
ruba spazio a qualcosa che potrebbe/vorrebbe fare al 64% degli intervistati, (dato
che sta tra gli estremi del 73% di
Colombaro e dei 44% di Timoline). È un segnale di costrizione e non identificazione con
ciò che si fa oppure un modo per segnalare una voglia di cambiamento? Incrociando il dato
con quello del "coprifuoco" si potrebbe pensare anche ad una voglia di allargare
i margini dei tempo libero, visto che 18/28 che hanno il "coprifuoco" usano il
computer. Ci sembra inoltre importante evidenziare anche che a questa domanda 19 persone (17%) non sanno esprimere un'opinione (non ci
avevano mai pensato?). |
|
|
8) Sono soddisfatti di ciò che
trovano a Corte Franca?
Il giudizio è medio-alto per il 40% (40 abbastanza e 5 Sì) e medio-basso per il
60% (41 poco e 27 No). L'insoddisfazione per Corte Franca è al 68% tra i
lavoratori e al 67% tra le studentesse.
I più soddisfatti del proprio paese sono di Timoline, i meno soddisfatti sono di
Colombaro.
La maggioranza, dunque, esprime un parere insufficiente sul gradimento di Corte Franca, ma
non sa esprimere un'alternativa. Quando lo fa (domanda 12) si
esprime "a ruota libera" mettendo in evidenza i pensieri che collegano il tempo
libero per sé con le mete ed i discorsi di questa età.
Per provare ci capire un po' più a fondo cosa
hanno detto i nostri interlocutori, siamo andati a vedere dove
vanno e cose fanno (domanda 4), raggruppandoli secondo alcune caratteristiche, ed ecco cosa è
uscito.
(Erano permesse fino a 4 possibilità di scelta)
1 ) mezzo di trasporto: motorino (66)
in ... scelgono
40 Bar...
22 Oratorio
21 computer
17 Sala giochi
16 Discoteca
2) mezzo di trasporto: auto coi genitori (35)
28 Bar...
11 TV
10 Oratorio e Computer
9 Attività sportive
7 Sto a casa
5 Discoteca, 5 sala giochi, 5 gruppi-associazioni
3) mezzo di trasporto: auto degli amici (33)
23 Bar...
15 Discoteca
14 Oratorio
Chi esce «Quando voglio»? (54)
28 Bar..
15 Oratorio
13 Discoteca e Computer
12 Sala giochi
Chi esce «Solo nei fine settimana»? (48)
32 Bar...
23 Oratorio
13 Computer
10 Altre attiv. Sportive e TV
9 Discoteca e Sala giochi
Fra chi esce solo nei fine settimana si trovano 6 dei 9 chefrequentano gruppi o
associazioni varie. |
Chi esce «Quando
voglio»? (54)
28 Bar..
15 Oratorio
13 Discoteca e Computer
12 Sala giochiChi esce «Solo nei fine settimana»? (48)
32 Bar...
23 Oratorio
13 Computer
10 Altre attiv. Sportive e TV
9 Discoteca e Sala giochi
Fra chi esce solo nei fine settimana si trovano 6 dei 9 chefrequentano gruppi o
associazioni varie.
Gli studenti (80)
48 Bar..
34 Oratorio
24 Computer
17 TV
16 Altre attiv. sport./ Sala giochi
14 Sto a casa e Discoteca
E i lavoratori (28)
18 Bar...
10 Discoteca
8 Altro
7 Oratorio |
Chi ha le
sue mete preferite fuori Corte Franca (8 1)
54 Bar...
24 Oratorio
22 Discoteca e Computer
17 Altre attività sportive
(Ma questo c'è già a Corte Franca! Cosa cercano, allora, fuori Corte Franca? La
risposta è evidente, forse scontata: non cercano le strutture, ma quello che c'è dentro
di esse, nuove amicizie).
E chi ha le sue mete preferite in paese? (10)
6 Oratorio
5 Altro
3 Sala giochi, Sala giochi e TV
2 Bar, Computer e Palestra |
Due
dati sull'Oratorio:
È la meta preferita dal 53% di chi esce «Solo neifine settimana», dal 12% di chi
esce «Tutte le sere» e dal 35% di chi esce «Quando voglio».
I nostri intervistati lo frequentano così:
13 / 28 a Nigoline (46%)
11 / 27 a Timoline (41 %)
17 / 51 a Colombaro (33%)
2 / 7 a Borgonato (29%)
|
A
proposito di Bar e Oratorio... Pur mancando in 7 schede l'indicazione dell'età,
abbiamo provato a vedere anche le attività o i luoghi più frequentati nel tempo libero
dei nostri intervistati. Possiamo dire che l'unica differenziazione evidente sta nella
minore preferenza dell'oratorio con il crescere dell'età, dinamica esattamente contraria
a quella dei frequentatori di Bar, Paninoteca, gelateria, birreria. Abbiamo ragionato su
questo dato e possiamo dire con una certa sicurezza che...
i nostri intervistati vivono l'Oratorio soprattutto come bar e perciò, con il crescere
dell'età, il concetto di bar si allarga a Paninoteca, Pub, Birreria...
|
|
Recentemente abbiamo sentito spesso questa parola d'ordine, ma è
solo uno slogan o ci crediamo davvero?
A metà dei mese di marzo 2000 il parlamento eropeo vota ed approva (con solo 3 voti di
scarto) una disposizione che permette di sostituire il burro di cacao con altri oli e
grassi vegetali.
A chi, come noi, è tutto avvolto nel suo tran-tran quotidiano, la cosa può apparire di
scarsa importanza, ma invece questo atto irresponsabile dei parlamentari europei è di
quelli che regalano alle multinazionali un affare da miliardi di dollari.
A rimetterci saranno le economie dei paesi produttori di cacao, soprattutto Costa
D'Avorio, Brasile, Ghana, Indonesia, Malesia, Togo, Nigeria e Camerun che dipendono
direttamente da questa produzione, ma più in generale i paesi dei Sud dei mondo
(di Africa e America Latina).
Questa nuova decisione, estremamente violenta, va ad aggiungersi ad uno stato di fatto per
cui l'attuale prezzo dei cacao è più basso di quello pagato ai produttori negli anni
'60.
Una decisione di cui i "nostri" parlamentari si probabilmente vergognano
perché, "costretti" dalle multinazionali (?), hanno deciso anche di non
indicare sulla confezione gli ingredienti usati; sanno bene che da qui all'uso dei
prodotti geneticamente modificati il passo è breve.
È una decisione che si ritorcerà contro l'Europa.
Quale soluzione potranno trovare quelle popolazioni?
Forse si farà avanti qualche "padrone buono" che riconvertirà la produzione
come è già avvenuto in alcuni luoghi dell'America Latina dove al posto delle banane o
dei caffè ci sono piantagioni di papaveri da oppio... |
Ma noi... che possiamo fare? Poco e molto.
Innanzitutto sapere cosa è successo e chiederne conto a chi parla di noi coi dito puntato
e poi impegnarci a tenerlo presente negli atti concreti della vita quotidiana.
Anche a Corte Franca, ad esempio, ci sono persone che, in silenzio, già si impegnano in
prima persona contro questa visione colonialisa dei mondo e le puoi trovare ad esempio
nell'OMG (Operazione Mato Grosso), tra i missionari e i loro collaboratori, in altri
gruppi e formazioni politiche o sociali. Ce ne sono altre che hanno già deciso di
impegnarsi a fare una parte della propria spesa attraverso il "Commercio Equo e
Solidale".
Se vi capita di andare a Brescia fate una visita a queste botteghe, per esempio alla
"Bottega dei Popoli", negozio in Via San Faustino 30/b (sono solo 200 metri da
Piazza Loggia) e magari, il cioccolato, impegnamoci ad acquistarlo lì.
Anche solo per non dire addio al cioccolato vero. |