La pecora merino è la
razza più famosa per la produzione di lana. Di origine spagnola, fu importata
prima in Sud Africa e da qui in Australia verso il 1800. In questo continente
trovò un ambiente favorevole, tanto che vi si è sviluppato il più grosso
allevamento ovino del mondo.
Figura 1 Pecore Merino
Le pecore sono allevate
ai margini del deserto, nei terreni più poveri e improduttivi che non si
prestano ad altri usi. Qui le erbe crescono spontaneamente, ma sono molto rade.
Sono quindi necessari spazi molto vasti poiché man mano che le pecore finiscono
un pascolo, devono spostarsi in un altro. Le pecore vivono sempre all’aperto.
Di notte, quando fa freddo, la loro groppa resta avvolta in un costante tepore
sotto il folto materasso di lana. Nei pomeriggi d’estate si proteggono la testa
nascondendola l’una sotto il ventre dell’altra, mentre la groppa esposta al
sole infuocato resta fresca e areata sotto la lana. Le sottili fibre che
ricoprono l’animale sono una protezione efficace in qualsiasi condizione di
clima. Dopo un anno di vagabondaggio per gli immensi pascoli arriva il tempo
della tosatura. Essa viene svolta nelle “stazioni” di allevamento in cui le
greggi vengono portate.
La tosatura è
l’operazione con cui si taglia la lana alle pecore. Viene effettuata
generalmente in primavera con la tosatrice elettrica. Un abile tosatore riesce
a tosare una pecora in due minuti, dalle zampe alla testa. Il prodotto è un
vello tutto intero, non singole fibre, perché le punte dei peli sono unite tra
loro a causa dell’untuosità e dall’arricciatura. I velli sono arrotolati su se
stessi e raggruppati in balle che sono poi spedite ai centri di selezione.
Figura 2 Tosatura delle pecore