Il mulino ad acqua era
già noto ai Romani all’epoca di Cristo, ma fu poco usato. In Europa l’età dei
mulini inizia verso l’anno 1000: nel 1086 in Inghilterra esistevano più di
cinquemila mulini ad acqua per cereali. Il mulino venne soppiantato dalla
macchina a vapore verso il 1800.
Figura 1 Mulino ad acqua
I mulini ad acqua sorgono
sulle rive dei fiumi, nei punti in cui esiste già un dislivello. Uno stretto
canale artificiale (gora) convoglia l’acqua sulla ruota idraulica. Su tale
canale agisce una saracinesca che permette di regolare il flusso d’acqua e di
conseguenza la velocità della ruota.
Le ruote sono di tre
tipi: per di sotto, per di sopra e per di fianco.
Figura 2 Ruota per di sotto, ruota per di sopre e
ruota per di fianco
E’ la prima ruota ad
essere costruita ed è rimasta comune per molti secoli. Sfrutta l’energia
cinetica dell’acqua: la corrente del fiume preme sulle pale e le mette in movimento.
E’ un motore poco efficiente.
E’ una ruota che diventa
abbastanza comune solo alla fine del Medioevo. E’ molto più efficiente della
precedente e funziona in base ad un principio diverso: l’acqua non agisce per
energia cinetica ma con il proprio peso. Essa arriva da sopra e riempie i
cassetti da un lato della ruota. I cassetti scendono per effetto del peso
provocando un moto rotatorio. Prima di iniziare a risalire i cassetti si
svuotano.
E’ una ruota che è stata
inventata molto tardi (verso il 1750). Funziona in base ad una forza mista,
cioè in parte per l’energia cinetica ed in parte per il peso dell’acqua. Essa è
un motore meno efficiente della precedente, ma permette di sfruttare salti
d’acqua modesti. In genere la gora alimenta la ruota tra il suo centro ed il
suo piede.