Lisa
Fry e Paula Turner abitavano l'una di fronte
all'altra, erano cresciute insieme, e non avevano
dubbi sul fatto che la loro amicizia sarebbe durata
per sempre. Poi Lisa si sposo', si trasferi' a New
York ed ebbe un bambino. E improvvisamente Paula non
rispose piu' alle sue lettere. "Forse l'ho offesa
in qualche modo" pensava Lisa.
Paula frattempo si era convinta di non essere piu'
importante per l'amica. "Ormai ha una
famiglia" si diceva. "Siamo troppo diverse
per mantenere gli stretti rapporti di prima".
Finalmente, Lisa trovo' il coraggio di chiamare la sua
vecchia amica. All'inizio la conversazione fu
impacciata, ma in breve entrambe ammisero di aver
sentito l'una la mancanza dell'altra. Un mese piu'
tardi si rividero, e nel giro di poco tornarono a
scherzare e scambiarsi confidenze come prima.
Ci
sono buoni motivi per
aver cura delle nostre amicizie. Un'amicizia
consolidata porta con se' una lunga storia di
esperienze comuni e di interazioni che definiscono la
nostra identita' e ci permettono di rimanere in
contatto con gli altri. E' un patrimonio da
proteggere.
Eppure,
per quanto sembri assurdo, dice il professore di
Comunicazione alla Purdue University di Lafayette,
nell'Indiana, "piu' e' stretta l'amicizia, piu'
aumentano le possibilita' di contrasti". E il
risultato puo' essere proprio quello che meno
desideriamo: la fine del rapporto. Ma c'e' una buona
notizia: anche le amicizie piu' duramente provate
possono ricompattarsi. Ecco i suggerimenti degli
esperti:
-
Rinunciate
all'orgoglio.
Non e' stato facile, ma Denise Moreland - che vive
alle Hawaii, nella base aerea di Hickham - c'e'
riuscita.
Per quasi quattro mesi Denise, 45 anni, si era
presa cura delle due giovani figlie di Nora
Huizenga, 40 anni, che doveva seguire un corso per
dentisti nel Nevada. Quando Nora torno' a casa,
non solo non la chiamo', ma non la invito' nemmeno
per il compleanno di una delle ragazze.
"Mi sentii usata con cinismo" dice
Denise. In un primo momento evito' in ogni modo
Nora. Ma poi decise di rimangiarsi l'orgoglio, e
fece sapere all'amica come si sentiva. Nora ammise
di essere stata in ansia per la separazione con la
famiglia che aveva come tagliato fuori dalla sua
mente tutto il resto.
Quando un amico si comporta male, l'istinto di
autodifesa prese il sopravvento. Basta pero' non
lasciar marcire dentro il risentimento, esternarlo
e metterlo in discussione per provare un immediato
sollievo.
-
Chiedete
scusa... anche se il torto l'hanno fatto a voi.
Non permettere agli altri di malmenarvi
emotivamente. Ma anche le persone migliori possono
sbagliare con un amico. "Un'amicizia rischia
di naufragare se chi ha commesso un torto rifiuta
di fare la prima mossa per la
riconciliazione" dice Wilmot. "Allora e'
preferibile che sia l'offeso a prendere
l'iniziativa, scusandosi per non aver capito la
situazione in cui si trovava l'altro. Cosi'
facendo, date all'amico la possibilita' di
ammettere la propria responsabilita' "
E' quello che e' successo a un commesso
viaggiatore di 29 anni, che rischio' di veder
andare a monte una lunga amicizia con un compagno
di universita' perche' quest'ultimo tardava a
pagare la sua parte di affitto dell'appartamento
dove abitavano insieme. Quando il padrone di casa
minaccio di denunciarli per gli arretrati, il
commesso viaggiatore prese l'amico di petto
dicendogliene di tutti i colori al telefono,
accusandolo di menefreghismo e di volergli
rovinare la reputazione. Poi si penti' del suo
scatto di nervi. Sapeva che l'amico non voleva
danneggiarlo, che era semplicemente un
irresponsabile. Quando gli telefono' per scusarsi,
l'amico ammise di aver torto, chiese scusa e
saldo' il suo debito.
-
Mettetevi
nei panni dell'amico.
La sociologa Rebecca Adams della University of
North Carolina a Greensboro, e Rosemary Bliszner,
docente di Gerontologia e Scienze della Famiglia
presso il Virginia Polytechnic Institute e la
State University di Blacksburg, hanno intervistato
53 adulti che contavano molte amicizie di lungo
corso. "Eravamo curiose di conoscere il
segreto della longevita' di quei sodalizi"
dice la Blieszner "e l'abbiamo scoperto: la
chiave di tutto e' la tolleranza". Inoltre,
quelle persone non avevano lasciato che i problemi
degenerassero fino all'irreparabile. "E'
sorprendente quante dispute nascano da un semplice
malinteso" aggiunge la psicoterapeuta Anne
Frenkel.
Jan Yager, autrice di un libro sull'amicizia,
ricorda l'offesa e la delusione provate quando
noto' l'assenza di una cara amica al funerale di
suo padre. In seguito pero' venne a sapere che
l'amica non era venuta perche' anche lei aveva
avuto lo stesso lutto in famiglia ed era ancora
troppo sconvolta. Allora comprese il suo stato
d'animo e giustifico' il suo comportamento.
-
Accettate
il fatto che le amicizie cambiano.
Nella primavera del 1996 Cindy Lawson, 34 anni, di
Chicago, decise assieme a un'amica intima di
organizzare una festa per il matrimonio di una
loro conoscente. Si sarebbero divise lavoro e
costi. Ma l'amica, che faceva l'avvocato, accetto'
un nuovo lavoro molto impegnativo, e
l'organizzazione della festa ricadde interamente
sulle spalle di Cindy.
Il giorno stabilito si occupo' da sola delle
decorazioni e preparo' la cena per i 24 ospiti.
L'amica si fece viva solo all'ultimo momento. E a
cose fatte si lamento' delle spese
eccessive.
Cindy si infurio'. Ma non voleva mandare a monte
il rapporto. Si conoscevano da troppo tempo, e
avevano troppi ricordi in comune. Percio' decise
di restarle amica, anche se non piu' stretta come
prima. "Le amicizie cambiano col cambiare
delle nostre esigenze e del nostro stile di
vita" osserva Wilmot. "Fa bene alla
salute mantenere una cerchia di amici, e regolare
ogni tanto il grado di intimita' dell'uno o
dell'altro".
A
volte fare amicizia puo' sembrare facile, dice la
Yager. Il difficile e' mantenere saldo il legame
durante gli alti e bassi comuni a ogni rapporto.
Percio', raccomanda, considerate l'amicizia un onore e
un regalo da tesaurizzare e coltivare col massimo
impegno.
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