In cima al monte c'era una casa che stava in mezzo ad un prato. Pur essendo una bella casa, nessuno la voleva abitare perché già abitata: era la casa degli spiriti.

Un inverno, una squadra di uomini che raccoglieva tronchi d'albero in quel luogo, giunti a sera dopo una giornata di lavoro,  decisero di andare a dormire proprio in quella casa. Quando aprirono la porta, videro sotto il portico dei topi che scappavano, rospi che saltavano da ogni parte, ragni sul muro grossi come il pugno di una mano. Lasciati a terra i loro ferri: corde, scuri, zappe, gli uomini che non avevano paura alcuna, salirono le scale e, arrivati al piano superiore, videro nella stanza volare pipistrelli e civette e cornacchie che facevano versi striduli e paurosi. Ma la stanchezza era tale, che presa una bracciata di fieno per ciascuno e una coperta, si buttarono a terra e cominciarono a dormire.

Giunta la mezzanotte, avvertirono che la porta si stava aprendo e sentirono entrare un gruppo di gente che faceva rumore; gridavano, piangevano ed emettevano suoni che non sembravano neppure essere di cristiani; e per di più questa gente adoperava i loro ferri per tagliare la scala di legno. Dopo poco le finestre e le porte caddero a pezzi, e tutto crollò, finché alla fine rimase soltanto il tetto.

Dopo questi fatti la paura cominciò ad insinuarsi nell'animo degli uomini e, quando il più coraggioso della squadra tentò di alzarsi, si sentì addosso due mani fredde che gli impedivano di muoversi, ma lui non convinto, fece il gesto di scagliare uno scarpone contro ciò che non riusciva a vedere. In quel momento stesso un manrovescio  lo colpì sui denti. Allora sbalordito e pieno di paura, anche lui che era ritenuto il più coraggioso di tutti, si strinse vicino ai suoi compagni spaventato.

Fra baccano e rumori, la notte non passava più . Quando finalmente giunse il giorno, tutto si acquietò e gli uomini, più morti che vivi per lo spavento subito, si alzarono e con grande meraviglia constatarono che le scale le porte e le finestre e i loro ferri, erano tutti al loro posto. Gli uomini ripresero i loro arnesi e, usciti dalla casa, si misero a correre giù per il prato, finché ebbero fiato. Quando furono ben lontani, si voltarono per dare ancora un'occhiata a quella casa, ma con grande stupore s'accorsero che era sparita: al suo posto era rimasto un gran mucchio di spine. Ancor oggi quelli che passano da queste parti, vedono in mezzo al prato il cespuglio di spine e con terrore pensano alla casa degli spiriti.

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