fotometrica
Conseguenza della legge fotometrica:osservando la luminosità di varie sorgenti non si può stabilire con precisione la eventuale scala di luminosità reali(assoluta) rispetto a quelle osservate se non si conosce anche la distanze delle varie sorgenti. Si definisce luminosità assoluta(Ia) la energia emessa realmente dalla sorgente(funzione della superficie e temperatura). Si definisce luminosità apparente o visuale(Iv) la energia che effettivamente raggiunge l'osservatore(funzione di quella assoluta(Ia) e della distanza(D)). Tra le due luminosità vale la legge Iv = Ia/D^2. Si introducono dei parametri collegati alle luminosità: magnitudo o grandezza visuale e assoluta. Due stelle le cui luminosità differiscono per 2.5 differiscono di una unità in magnitudo(valore di magnitudo crescente corrisponde a valore di luminosità decrescente):stella con m=1 è 2.5 volte più luminosa di stella con m=2 e questa è 2.5 volte più luminosa di stella con m=3.. Esiste una relazione tra distanza,magnitudo apparente e assoluta: M = m + 5 - 5*Log(Dps) magnitudo assoluta = magnitudo apparente+5-5*log(distanza in parsec) Ponendo distanza=10 ps si ottiene che M=m cioè:la magnitudo assoluta di una sorgente corrisponde alla magnitudo apparente che la sorgente avrebbe se fosse alla distanza di 10 parsec. Con tale relazione,osservando la sorgente(magnitudo apparente) e conoscendo la distanza si può ricavare la magnitudo assoluta(e luminosità); oppure,misurando m e conoscendo per altre vie M si può ricavare la distanza della sorgente.