Appartiene alla famiglia delle cucurbitacee.
Pianta annuale, di origine orientale, in India si ritiene sia
coltivato da almeno 3000 anni. 
Lapparato radicale è fittonante che può
spingersi fino a 80 90 cm di profondità, presenta anche
radici di tipo fascicolato più superficiali.
Il fusto è erbaceo a sezione angolosa scabra e
ricca di peli, può presentare ramificazioni, naturalmente
sarebbe a portamento strisciante ma se trova dei tutori si
arrampica.
Le foglie si sviluppano allaltezza dei
nodi in senso alternato, alla ascella si possono originare dei
rami secondari. La forma è pentalobata, di dimensioni notevoli
il picciolo è lungo e peloso.
I fiori sono di colore giallo con calice
tubuloso e corolla pentamera. Il cetriolo può presentare varie
espressioni sessuali a seconda delle cultivar e cioè, monoiche
con fiori maschili e femminili separati sulla stessa pianta,
andromonoiche con fiori maschili ed ermafroditi, ginoiche cioè
che presentano solo fiori femminili, queste sono le più diffuse,
in quanto garantiscono maggiore precocità e produzione.
Il frutto è peponide, di forma ellissoidale o
allungata, la lunghezza dei frutti cambia a seconda della
tipologia in linea generale si può dire che variano dai 10 ai 40
cm.
Ci sono tre tipologie di frutto:
Americano: le dimensioni dei frutti variano fra
i 15 - 18 cm (20), sono di colore scuro e spinosità evidente La
tolleranza minima di notte è di 16° 18 °C.
Olandese: sono prevalentemente partenocarpici
ginoici, la presenza di pronubi può causare frutti deformi. Il
frutto è liscio lungo circa 35 40 cm e pesa dai 500 ai
600 gr, è la varietà maggiormente sensibile al freddo
Non esistono differenze produttive fra le due tipologie. Il tipo olandese sopporta meglio salinità elevate, inoltre sono privi del gene responsabile della produzione di cocumerina (alcaloide responsabile del gusto e della scarsa digeribilità).
ß-a: è la varietà più diffusa nel mondo, è un
americano molto corto, si raccoglie quando raggiunge una
lunghezza di 10 15 cm. E la varietà che tollera
maggiormente le basse temperature (Tesi R.,1994; Bianco V.,
Pimpini F., 1994 )
Negli ultimi anni in Italia, si è assistito ad
una notevole diminuzione delle superfici investite a cetriolo in
pieno campo, e in modo minore anche in serra. Se si considerano
però le produzioni unitarie, si può notare che, mentre per la
coltura in pieno campo è rimasto pressoché invariato negli
ultimi 10 anni (circa 330 q ha-1),
nel caso delle colture in ambiente protetto è cresciuto di circa
il 65% (da 330 q ha-1 del
1990 a 550 q ha-1
del 1998).
Tale aumento ha fatto sì che le produzioni
totali in serra non siano variate in maniera sensibile nellultimo
decennio nonostante la notevole contrazione delle superfici
investite.
Tale progresso produttivo non può essere imputato esclusivamente a nuove varietà più produttive e resistenti ma soprattutto alladozione delle tecniche di coltivazione sempre più evolute che vanno dalla fertirrigazione al fuori suolo completo, confronta tabella 2
