Il Rapper Frankie Hi-Nrg e un testo tagliente tra il ritmo e la rima
Accendimi ...
Sono lo specchio alla cui immagine vorresti assomigliare, il vaso di Pandora che vorresti scoperchiare per entrarci dentro e restarvici rinchiuso, lontano da quel mondo in cui ti senti intruso ed invisibile. Dentro a un' automobile, fermo in un ingorgo ad uno svincolo, il tuo sguardo immobile appoggiato sopra al finestrino col calore oscilla ed un perfetto estraneo che manco t'assomiglia t'osserva : vuoto, occhi vuoti come fuochi spenti, la faccia di chi proprio non ha niente da dirti o da darti ti sfiora facendoti paura... ma è solo la tua immagine nel tuo retrovisore... Click ! Pigiami il grilletto, per favore, ti proporrò un affare irrinunciabile: un biglietto sola andata di vacanza dalla tua coscienza, non ti sembra irresistibile ? Pensa... Anzi lascia fare a me che me la cavo meglio, i cervelli li maneggio come voglio (è il mio ramo) : io li squaglio e li modello coi miei pollici e loro alzano gli indici e poi ricominciamo. E già lo sai che con la pulsantiera in mano anche stasera avrai il potere di disporre tutti i cari a forma di famiglia vera, ti metterò a tacere l'alveare che c'hai in testa, e se sarai sincero e non farai più resistenza saprò ricompensarti, quindi adesso siediti ed ascolta attentamente quel che voglio dirti non sono mica ordini, son solo dei consigli... Ed ora guarda un po' chi vive meglio... Ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei : accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola e vivere una favola potrai se resterai a casa senza uscire mai... Sentito ? Non ho finito: sono pratica e indolore ed il mio smercio è consentito, la dose media è libera, come la mia voce che è fatta di colori ed è per questo che ti piace! Io ti parlo agli occhi e tu rispondi spalancandoli, come fa un bambino quando tocca una girandola che gira di continuo : 24 ore al giorno tutto l'anno, e non ti prendo in giro, sono gli altri che lo fanno! Sondo i tuoi pensieri più nascosti, rovisto fra i tuoi gusti a caccia di emozioni da sottrarti e riproporti in massicce razioni di finzione interpretata da doppioni ossigenati con la faccia di cartone. Sipario! Piazzisti ad ogni orario, maitresses ingioiellate con le protesi mammarie, gobbi, nati stanchi, soubrettine-coscia-lunga-pronte-all'uso, opinionisti bianchi, rossi, neri e verdi, in tutte le nuances che fan pendent con la poltrona in voga, quattordicenni qua e là come lattuga, case in cui c'è sempre festa, piazze in cartapesta, l'ospite che alza più gli ascolti resta, minigonne, Madonne emostatiche e non a profusione, e in una apoteosi il Cupolone - combinazione… - e ti do pure un posto fisso alle partite di pallone... |
Reclame! Sangue? La mia specialità, te ne faccio veder fiumi: facevo il Colosseo un paio di millenni fa. Intere o a pezzi incluse le frattaglie spaccio storie d'ogni sorta complete di dettagli e figli morti, contorti psicodrammi esistenziali e passioni turbolente, torbide ossessioni con amanti, parenti, Isso, Essa e o' Malamente, tutti insieme a vendicarsi, ma appassionatamente. Mostro i visceri e miscelo cronaca e spettacolo, impasto e servo caldo - ..è pronto a tavola... – Come uno stormo di avvoltoi sulla carogna il mio pubblico s'affolla: e proprio come ai tempi di Caligola mi basta dare all'occhio la sua parte per darti l'illusione che tutto vada bene, anzi benone se non meglio: ti voglio bene proprio come a un figlio, componi questo numero e ti riempio il portafogli! E se ti senti solo chiamami, se vuoi confessati, t'ascolterò ad orecchie tese per meglio comprenderti ed assolverti, invitandoti nel mio salotto buono ed incantandoti, quasi come un disco sullo stesso suono.. Dai, regalami quel cruccio che ti porti chiuso in petto tutto il giorno, la notte a letto con il buio intorno aspetti l'occasione adatta a far sentire la tua voce nel tuo quotidiano inferno. E quello che mi piace è che mi ascolti pure se ti parlo con la faccia di chi t'assomiglia, che non è certo bella ma è sincera. Le storie sono paccottiglia rosa, gialla e nera: un po' Cronaca Vera un poco Gente io non ti dico niente, però te lo ripeto lentamente, con tono dissuadente t'arravoglio in un imbroglio e non ne scappi più e cedi in blocco la tua identità alla tv. Seguimi, fermati, girati, adesso togliti la benda e osservami : fa attenzione perché ora sei target davanti al mio plotone, e l'hai voluto quel tuo posto in prima fila, coglione...
Frankie Hi-Nrg
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Il cantautore romano Marco Conidi propone "un mondo possibile"
La rivoluzione del '93
Qui è Tele Revolution che trasmette forte e chiaro siamo qui in collegamento per un fatto straordinario Non c'è droga nelle scuole non c'è più una malattia questa è Tele Revolution questa è la tua fantasia Hanno aperto le frontiere hanno aperto anche gli zoo ora uomini e animali stanno insieme sul metrò Se ti piace tutto questo se ti accorgi che è cambiato sei su Tele Revolution resta lì sintonizzato
La rivoluzione del '93...
Questa è Tele Revolution siamo stati i primi sai ad avere visto un Nazi regalare un fiore a un gay Eravamo lì sul posto quando ad un tratto è cominciata l'avevamo già prevista l'avevamo già annunciata
La rivoluzione del '93... Per voi. Un altro dio un altro re un altro io un'altra te Un'altra strada finché ce n'è un'altra vita che qui non c'è Un altro nome un'altra età un altro cuore che scoppierà che partirà da zero insieme a te... Ora nel '93
Qui è Tele Revolution il canale dei vincenti questa è l'unica TV che ti modifica gli eventi Cosa c'è vuoi fare sesso? Farlo e rimanere vivo? Sei su Tele Revolution butta via il preservativo Qui nessuno resta a terra nessuno scappa via hanno bruciato le divise della polizia perché non serve a niente la gente adesso ride perché lo sanno tutti chi è felice non uccide...
Un altro dio un altro re un altro io un'altra te Un'altra strada finché ce n'è un'altra vita che qui non c'è Un altro nome un'altra età un altro cuore che scoppierà che partirà da zero insieme a te... Ora nel '93 Eppure a chi ha perso qualcuno dirà domani è diverso domani verrà... Un altro dio...
Marco Conidi |
Una riflessione nata dai due testi
di Marco Serafini
Possibile?
Cosa?
Possibile che abbiamo ancora bisogno che “Striscia la notizia” si mobiliti per indicarci come, in realtà, dietro a facili soluzioni per i nostri problemi ci siano persone che altro interesse non hanno se non quello di approfittarsi di noi (legalmente)? Persone che ci servono una realtà basata sull’apparenza e che ci persuadono convincendoci che loro possano regalarci una felicità che ci porterà finalmente ad essere accettati e notati… perché non c’è cosa peggiore che essere uno qualsiasi!!!
Si però devi sbrigarti, non lasciarti sfuggire anche questa occasione per vivere finalmente con dignità, il treno passa ed a te restano le ultime 50 telefonate!!
Siamo veramente caduti così in basso?
Quante volte avremo già toccato il fondo?
Ed ancora non riusciamo a smettere di prestare attenzione alle distorsioni televisive? Non si riesce davvero a dire basta ai predicatori, ai materassi, agli elettrostimolatori, ai soldi facili, alle idiozie di MTV ed alla gente come la D’Eusanio. Non c’è neanche più il buonsenso di limitarsi a fare della buona informazione: cosa mai me ne potrà importare che Berlusconi scrive canzoni col parcheggiatore napoletano?
Di recente poi si è assistito alla sagra del buonismo e delle facce di circostanza. Infatti conseguentemente alla ingiusta tragedia di San Giuliano, la televisione ci ha offerto una tre giorni di trasmissioni monotematiche dove si potevano ammirare presentatori con facce distrutte che, oltre a collegamenti ed interviste ripetitive e spesso prive di attinenza, organizzavano aste benefiche dove ci si poteva contendere a colpi di offerte, dalle chitarre alle mutande dei nostri tanto invidiati beniamini televisivi. Che pena! Se non altro in questo caso lo scempio ha contribuito, anche se nel modo più ridicolo, a raccogliere fondi per quella povera gente. Questa è soltanto l’amara conseguenza di un meccanismo che secondo me va al più presto fermato o almeno modificato… Un meccanismo principalmente monotematico. Dal punto di vista politico, dell’informazione e anche dalla varietà e dalla qualità dei programmi. Ma la cosa che più mi spaventa è che tutto ciò è risaputo, ma noi tutti, da buoni italiani, attendiamo il danno irreparabile prima di azzardare il cambiamento.
Questi due testi, di Frankie Hi-Nrg e di Marco Conidi, sono a mio avviso forse proprio quel grido che manca, un grido dalla duplice forma: più distruttivo e critico il primo, tutto incentrato sulle ambiguità del rassicurante e falso mondo televisivo; più costruttivo il secondo, basato sulla descrizione di una TV possibile, in linea con un mondo cresciuto e finalmente in grado di gestire alcuni vecchi problemi. Due voci davvero utili per chi nonostante tutto ha ancora voglia di riflettere.