Dal 1963 a oggi, quasi 40 di musica e di impegno
I NOMADI
Cenni Biografici
I Nomadi nascono nel 1963 tra Reggio Emilia e Modena su iniziativa del tastierista Beppe Carletti e del cantante Augusto Daolio. E' di due anni dopo l'incontro con Francesco Guccini, che collabora con loro per il brano "Dio è morto", primo grande successo del gruppo: il brano, censurato dalla radiotelevisione di Stato, passa invece a Radio Vaticana, e proprio nel Vaticano, qualche tempo dopo, i Nomadi si esibiscono, quale primo gruppo pop italiano. Nel 1966 esce il singolo “Come potete giudicar”, con il quale ottengono i primi consensi del pubblico e i primi ingaggi come ospiti in diversi programmi televisivi. La loro popolarità cresce per tutti gli anni '70 grazie ad un seguito di fans fedelissimi che cresce giorno dopo giorno, innumerevoli concerti e alcune splendide canzoni. Al gruppo si aggiunge nel 1990 Cico Falzone alla chitarra e Daniele Campani alla batteria, anche se immutato rimane il loro seguito di pubblico, che ad ogni uscita spedisce gli album dei Nomadi in classifica, consentendogli di vincere dischi d'oro. Il 1992 si rivela un anno terribile nella storia del gruppo, che perde due dei suoi componenti: il 14 maggio in un incidente stradale muore il bassista Dante Pergreffi, mentre ad ottobre è proprio Augusto Daolio, leader del gruppo, ad andarsene a causa di un tumore. Grazie all'incoraggiamento dei fans e con una serie di nuovi elementi, il gruppo decide di proseguire. Con Elisa Minari al basso, Danilo Sacco alla voce e chitarra, e Francesco Gualerzi alla voce e al sax il gruppo riparte per una serie di concerti pubblicando l'ultimo album di studio realizzato con il contributo di Augusto, intitolato “CONTRO”. I brani in esso contenuti sono le ultime incisioni di un disco concepito e realizzato da Augusto e i Nomadi. E’ emozionante ascoltare ancora la calda voce di Augusto con l’inserimento, dosato ed intelligente, dei nuovi elementi. Il 1993 si conclude con un viaggio in Cile dove il gruppo si esibisce insieme agli Inti-Illimani. L'anno successivo il gruppo pubblica un nuovo album e si reca in viaggio a Cuba per una missione umanitaria contro l’embargo americano che opprime economicamente l’isola dei Caraibi, nel corso della quale consegna strumenti musicali e generi di prima necessità ai bambini di diverse scuole del paese. Sempre nel '94 i Nomadi vengono ricevuti dal Dalai Lama, premio Nobel per la Pace, in visita in Italia, in una sua tappa a Bologna (è solo l’inizio di un rapporto destinato a durare nel tempo); nel marzo del 1995 su invito del Dalai Lama i Nomadi si recano in India per consegnare parte dei proventi relativi all’iniziativa discografica "Tributo ad Augusto". Nomadi e molti fans club hanno spesso aderito a diversi movimenti di solidarietà, da Green Peace, ad Amnesty International, da Emergency, ad Operazione Mato Grosso, dai Centri di Recupero per Tossicodipendenti, ad Associazioni per la ricerca contro i Tumori con l’Associazione "Augusto per la Vita” e "Salaam, Ragazzi dell’olivo", un’associazione che si occupa di adozione a distanza di bambini palestinesi. La fitta collaborazione dei Nomadi con quest’Associazione e l’attribuzione di parte dei proventi dell’album "Tributo ad Augusto" alla medesima, ha portato il gruppo direttamente in Israele per la consegna dei primi introiti. Hanno visitato i villaggi che usufruiranno dei benefici del denaro donato e, con loro grande soddisfazione, hanno ricevuto ringraziamenti e onori anche dal premio Nobel per la Pace Yasser Arafat. Da sottolineare nel 1996 un doppio dal vivo, “LE STRADE, GLI AMICI, IL CONCERTO”, un album che ribadisce la vocazione dei Nomadi a cercare il contatto diretto con il pubblico, lontano dai lustrini degli show televisivi di prima serata. E la gente ricambia questa coerenza con tanto affetto, che tradotto in cifre fa 12 dischi di platino, 150 concerti ogni anno con una media complessiva di oltre 500.000 presenze, 150 fans club sparsi per l’Italia. E poi, ad arricchire questa lunga storia c’è l’impegno umanitario, la raccolta di fondi e i numerosi viaggi dei Nomadi nelle aree critiche del mondo come ambasciatori di pace e solidarietà. In segno di riconoscenza per tutto ciò, la United Artists for Peace, il 20 settembre, durante il concerto di Assisi (PG), in occasione del II° Festival per la Pace, ha consegnato al gruppo il premio “Artisti per la Pace 1997”. A fine ‘97 sono in Chiapas per incontrare i campesinos guidati dal subcomandante Marcos. Al gruppo si aggiunge il reggiano Massimo Vecchi, al basso e voce. La nuova formazione inizia i lavori per “UNA STORIA DA RACCONTARE” che contiene “Le leggende di un popolo” frutto dell’esperienza del viaggio nella riserva indiana di Rosebud nel Sud Dakota e dall’amicizia nata con il popolo Lakota. Nel 1999 i Nomadi partono per dell’Albania, grazie all’Associazione “Rock No War”, visitano alcuni campi profughi. Nel mese di ottobre durante la visita del Dalai Lama in Italia, lo incontrano di nuovo presso la Casa del Tibet. Esce “SOS CON RABBIA E CON AMORE”, cd e home video, in cui racchiudono, in un simbolico viaggio musicale, la sintesi di tante esperienze maturate negli ultimi anni, nei frequenti viaggi a contatto con la sofferenza e la privazione di tanti popoli. Un’occasione per incontrare il gruppo, per ascoltare le loro storie, per respirare l’atmosfera di un concerto, ma anche un appello accorato per non dimenticare le realtà devastanti di miseria che affliggono tante parti del pianeta e che spesso offendono persino la dignità dell’essere. Le loro produzioni artistiche sono un mezzo per coagulare forze e risorse da convogliare dove c’è più necessità; nasce l’idea della campagna “Nomadi for Cambogia” per la costruzione di una casa per bambini portatori di handicap causati dalle mine che verrà inaugurata nel 2001. E con “AMORE CHE PRENDI, AMORE CHE DAI”, il viaggio continua verso nuovi obiettivi…
Marco Serafini
LA TESTIMONIANZA: MA CHE FILM LA VITA (Carletti, Veroli, Daolio)
Grazie a mia madre per avermi messo al mondo a mio padre semplice e profondo, grazie agli amici per lo loro comprensione, ai giorni felici della mia generazione, grazie alle ragazze, a tutte le ragazze.
Grazie alla neve, bianca e abbondante, a quella nebbia, densa e avvolgente, grazie al tuono, pioggia e temporali al sole caldo che guarisce tutti i mali, grazie alle stagioni a tutte le stagioni.
Ma che film la vita tutta una tirata, storia infinita, a ritmo serrato da stare senza fiato Ma che film la vita tutta una sorpresa attore e spettatore, tra gioia e dolore, tra il buio ed il colore
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Grazie alle mani che mi hanno aiutato, a queste gambe che mi hanno portato, grazie alla voce che canta i miei pensieri, al cuore capace di nuovi desideri, grazie alle emozioni a tutte le emozioni.
Ma che film la vita…
“Ogni azione della nostra vita, anche la più piccola, è responsabile della bellezza o bruttezza del mondo”
(Augusto Daolio) |