PER RIFLETTERE

VERSI A PROSERPINA

 

Te ne andrai nell’assolato pomeriggio

per le strade che seguono le colline

sul lago che brulica di barche

arido nel ferragosto.

Di quest’attimo vivo

e poi di nulla. E tu

ne vibri assorta in ogni vena

o mia voce più dolce…

Ma sempre

lo stesso stupore l’avvento

saluterà della luna

dietro il colle di Bédero, ove al chiaro

prato che di compianto circonfondo

ogni luogo già nostro

torneremo anche noi due

abbandonati sull’orlo dei rivi.

 

 

Vittorio Sereni

 

Malinconia e dolcezza pervadono questo “racconto” di una separazione.

E’ una separazione che porta con sé un senso di vuoto (il “nulla”) e una quasi immobilità: un lago nel mezzo di un arido pomeriggio, un lamento di fiori, un paese che si chiude, stelle che si raffreddano. Infine giunge l’umidità che copre casa e giardino, come un velo. Ma si tratta di un velo, appunto. Al di là e al di sotto di quel velo, che sembra rallentare il tutto, c’è la vita che fluisce, che non si ferma. Proprio al centro di questa narrazione dell’anima si svela l’attesa della luna, una luna che desterà ancora meraviglia e che permetterà di vivere ancora nell’oggi, con dolcezza, ciò che dolcemente è stato vissuto ieri. Le sensazioni non si perdono.

Martina Silvestri     

 

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