Pubblichiamo su questa pagina un' interessante e-mail giunta in redazione

LA RELIGIONE E I FUMETTI

 

 

Sintesi dell'intervento di Carlo Climati alla tavola rotonda su: “La religione e i fumetti”.

L 'incontro si e' tenuto durante Romics, Festival del fumetto e dell'animazione

(3 ottobre 2002, ore 18, alla Fiera di Roma).

Hanno partecipato: Alessandro Bottero e Roberto Davide Papini, curatori dell'iniziativa, Gianna Urizio, regista del programma di Raidue Protestantesimo, e Carlo Climati, giornalista e scrittore, Responsabile dell'ufficio stampa dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

 

 

Il fumetto, secondo me, puo' essere un valido strumento per comunicare valori religiosi. Questo puo' accadere non solo quando si racconta una storia con contenuti di fede (ad esempio, il Vangelo a fumetti), ma anche attraverso situazioni della vita di tutti i giorni. A questo proposito, vorrei citare quattro esempi di fumetti che mi hanno aiutato a riflettere su valori profondamente cristiani: i Super Eroi, Dylan Dog, Kriminal e Maison Ikkoku. 

I SUPER EROI: Negli anni ’40 e ‘50 andavano molto di moda i fumetti di super eroi come Batman e Superman. Erano degli eroi perfetti, senza paura, descritti soprattutto nelle loro gesta straordinarie in aiuto dell'umanita'. Dagli anni ‘60 in poi, nel mondo del fumetto dei super eroi, c'e' stato un grande cambiamento.Sono nati i super eroi della casa editrice americana Marvel: l'Uomo Ragno, i Fantastici quattro, gli X-Men, Devil, Thor, Silver Surfer e tanti altri.

Questi nuovi super eroi sono molto diversi da Batman e Superman. Nelle loro storie, infatti, vengono raccontati anche i loro problemi, i loro dubbi, le loro incertezze di esseri umani, proprio come noi. L'Uomo Ragno, nella vita di tutti i giorni, e' uno studente che vive i suoi problemi d'amore e si preoccupa per la salute della zia malata. Devil e' un non vedente. Gli X-Men vivono il dramma della solitudine e dell'emarginazione... Questi super eroi sono uomini come noi. Esseri umani che, a volte, possono soffrire, inciampare, cadere, commettere degli errori. Insomma... hanno dei super poteri, ma anche dei super problemi. Tutto questo mi fa riflettere sull'idea della santita'.Certe biografie, a volte, descrivono i santi come i vecchi super eroi (Batman e Superman). Li fanno sembrare esseri perfetti, senza macchia e senza paura, senza incertezze e senza problemi. In realta', i santi sono piu' simili ai super eroi della casa editrice Marvel (L'Uomo Ragno, Devil ed altri), perche' nella loro vita hanno avuto incertezze, problemi, dubbi, cadute. Proprio come tutti noi. I santi hanno sempre trovato la forza e la costanza di rialzarsi e di ricominciare. Cominciare e ricominciare, ogni volta. Non si sono mai arresi e non hanno mai smesso di cercare un dialogo personale con Gesu'. I santi, secondo me,  non sono come Superman. Sono come l'Uomo Ragno.Questo mi rassicura e mi fa pen-sare che, ognuno di noi, nonostante i propri difetti, puo' impegnarsi e lottare ogni giorno per raggiungere la santita'. Attraverso i piccoli gesti della vita quotidiana. Un passo alla volta, senza mai perdere l'allegria e la fiducia nella vita.

Siamo tutti chiamati alla santita', e dobbiamo sforzarci di cercarla ogni giorno.

DYLAN DOG: Dylan Dog e' un detective che indaga nel mondo del mistero,dell'orrore e del paranormale. E' un fumetto in cui, secondo me, si alternano elementi positivi e negativi. La qualita' dei vari albi dipende dai differenti autori che si alternano nello scrivere soggetti e sceneggiature. Vorrei soffermarmi su una storia molto bella in cui, personalmente, ho ritrovato dei valori cristiani importanti. E' stata scritta da Claudio Chiaverotti e s'intitola:  Il mosaico dell'orrore (numero 92). Questa storia si conclude con una sorpresa. A differenza delle altre storie di Dylan Dog, popolate di mostri e di fantasmi, la mostruosita' e' rappresentata dal quartiere di una citta' in cui regna l'indifferenza nei confronti degli altri. Si tratta di un'immagine simbolica stupenda, sintetizzata dalle parole conclusive di Dylan Dog, seduto alla sua scrivania, che dice: "Questa volta non c'era nulla da scoprire... Ne' serial killer, ne' mostri, ne' streghe... Soltanto il piccolo, ineffabile orrore quotidiano della solitudine e dell'indifferenza... Il peggiore degli assassini". Mi sembra veramente un'immagine bellissima. Secondo me, il peggiore di tutti i peccati e' proprio questo: l'indifferenza, l'egoismo, la mancanza di dialogo, il pregiudizio, il non accorgersi dell'altro... Ecco un esempio di fumetto che scuote ed invita a cercare l'altro. A dialogare e a non chiudersi nel proprio guscio. E a compiere, quindi, uno sforzo d'amore in piu' nella nostra vita quotidiana.

KRIMINAL: Kriminal e' un fumetto italiano nato negli anni sessanta, creato da MaxBunker (Luciano Secchi) e Magnus (Roberto Raviola), gli autori del popolarissimo Alan Ford. Kriminal e' un criminale che ruba ed uccide, indossando un costume raffigurante uno scheletro. Si tratta, cer-tamente, di un personaggio negativo. Da non imitare. Una sua storia, pero',  mi ha fatto riflettere. S'intitola: Il viale del destino (numero 101). In questa avventura, succede qualcosa di importante nella vita di Kriminal. Lo spietato criminale diventa padre, ed esprime delle emozioni completamente nuove. I suoi occhi si illuminano mentre guarda il suo bambino. Kriminal manifesta gioia, tenerezza, dolcezza... Insomma, anche un criminale come lui vive l'esperienza meravigliosa della paternita' e dell'amore. Purtroppo, la storia avra' un seguito drammatico, perche' il bambino di Kriminal verra' ucciso. E lui continuera' ad essere un assassino. Ma al di la' di questo, non posso fare a meno di soffermarmi sullo sguardo commosso di Kriminal mentre guarda il suo bambino. Mi fa pensare che, in fondo, tutti gli esseri umani, anche quelli apparentemente piu' spietati e crudeli, cercano valori belli ed importanti. Nessuno e' mai realmente e completamente cattivo. Anche un criminale puo' commuoversi di fronte alla tenerezza di un figlio. E trovare la forza di cambiare, di cominciare una vita nuova.

MAISON IKKOKU: Nel vasto panorama dei fumetti giapponesi si possono incontare fumetti con contenuti negativi, ma anche molte opere ricche di poesia e di buoni messaggi. Un buon fumetto giapponese, secondo me, e' Maison Ikkoku, nato dalla fantasia di Rumiko Takahashi. Racconta la storia di Yusaku, un giovane che si reca a studiare a Tokio ed alloggia presso una piccola pensione. Il ragazzo si innamora della bella amministratrice della pensione, Kyoko,che porta avanti il suo lavoro con cura e dolcezza. Kyoko, pero', e' vedova ed e' piu' grande di Yusaku. Si sente ancora legata al defunto marito, ed e' molto prudente nel suo rapporto con il ragazzo. La poesia di questo fumetto sta proprio nel bellissimo rapporto che nasce tra Yusaku e Kyoko, fatto di sguardi, tenerezze, dolci pudori, incertezze, interrogativi, ripensamenti, entusiasmi...

Maison Ikkoku e' un fumetto dolce e delicato, in cui l'amore e' vissuto come un valore importante, da non sprecare. Un valore meraviglioso, da vivere come dono reciproco.   Tutto questo e' molto bello, ed e' anche molto controcorrente. In un mondo come quello di oggi in cui, troppo spesso, domina la logica del sesso facile e dell'amore usa e getta, questo fumetto lancia un messaggio positivo, all'insegna di un amore piu' profondo, da vivere a piccoli passi. Ed e' proprio cosi', a piccoli passi, che i due protagonisti di Maison Ikkoku arriveranno al loro lieto fine.

Carlo Climati

 

 

 

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