1983-1995: Iqbal, il sindacalista dei bambini

IQBAL MASIQ

 

 

Cenni Biografici

 

Anche i bambini hanno i loro eroi. No, non stiamo parlando dei personaggi dei fumetti ma di un bambino la cui vita è stata davvero eroica: Iqbal Masiq, il bambino pakistano di dodici anni che ha osato ribellarsi alla sua condizione di semi-schiavitù come tessitore di tappeti denunciando i suoi sfruttatori.

A 5 anni è venduto dai genitori, costretti a pagarsi i debiti, ad un fabbricante di tappeti; per 6 anni è tenuto legato al suo telaio dopo che aveva tentato di fuggire ai suoi sfruttatori; la sua “paga” è di 1 rupia (= 55 lire) per 12 ore di lavoro al giorno.

Fuori dalla fabbrica Iqbal conosce Eshal Ullah Kahn, leader del Fronte di Liberazione dal Lavoro forzato.

Iqbal comincia a viaggiare, tiene conferenze. A Stoccolma nel 1994, ad 11 anni, parla ad una conferenza internazionale sul lavoro. Sogna di diventare avvocato per poter difendere i deboli e gli indifesi. La situazione si è capovolta e Iqbal dice: “Non ho paura del mio padrone; ora è lui ad aver paura di me”

Riceve una borsa di studio dalla Brandeis University ma la rifiuta per rimanere nel suo paese ad aiutare i suoi amici. Ha tanti progetti tra cui costruire una scuola.

Per la sua attività di denuncia e di promozione le autorità pachistane sono costrette a chiudere decine di fabbriche di tappeti. Ma proprio per questo, Iqbal crea problemi alla criminalità, per la mafia locale è un pericolo, un personaggio scomodo per chi sul lavoro dei bambini si arricchisce. Così arrivano le prime minacce di morte.

Il 16 aprile 1995, a 12 anni, Iqbal viene ucciso, vittima di un colpo di fucile, sparato da un assassino rimasto ignoto. Una sorte comune a tutti coloro che nella storia hanno parlato apertamente in favore dei diritti e della dignità umana che qualcuno calpestava: Martin Luther King in America, Steve Biko in Sudafrica, Placido Rizzotto in Sicilia. Non c’è diritto rivendicato che non metta a rischio un privilegio. E di solito chi dispone dei privilegi non è disposto a perderli. Iqbal aveva solo 12 anni, ma faceva paura come un adulto determinato e sicuro delle sue idee e minava i privilegi della mafia dei tappeti. 

Ancora oggi in Pakistan 6 milioni di bambini sotto i 10 anni sono sfruttati; come in Pakistan così in tanti altri paesi del mondo; anche in Italia.

Il “sindacalista” dei bambini è stato fermato, ma non la sua causa, che altri devono portare avanti.

Iqbal è simbolo e speranza per i 250 milioni di bambini al mondo che sono vittime della schiavitù e dello sfruttamento.

Nel suo nome nel 1998 si è svolta la GLOBAL MARCH, la grande marcia di solidarietà contro lo sfruttamento del lavoro minorile, che ha attraversato tutto il mondo. 

Il 16 aprile (giorno della morte di Iqbal) è stata dichiarata dall’ONU Giornata mondiale contro lo sfruttamento minorile. Il sogno di Iqbal è cresciuto e sta diventando coscienza collettiva.

E noi, invece di scandalizzarci dei genitori “disumani” che vendono i bambini e li mandano a lavorare, oggi sappiamo che per ogni bambino che lavora c’è una famiglia alla fame (perché gli adulti sono sottopagati) e qualcuno che ne approfitta.

E’ quest’ultimo che dovrebbe meritare la nostra riprovazione.

 

Dario Scorza                             

 

LA TESTIMONIANZA: Nessun bambino ...

 

 

 

“Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite”

Iqbal Masiq       

 

Per ulteriori informazioni:

http://www.unicef.it/lavoro_minorile.htm

http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,12191,00.html

http://www.promiseland.it/inchieste/lavorominorile.php

 

 

 

 

 

 

 

 

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