CAMMINANDO INSIEME TRA CINEMA E ATTUALITA’

 

Mai come in questo numero ci siamo mossi con fluttuante rapidità tra il forte richiamo dell’esigenza di “evasione” e una opposta e contraria attrazione verso la più quotidiana realtà. Nelle sedici pagine di questo nostro piccolo strumento di approfondimento che è appunto “Fuori dal muro”, troviamo riflessioni o testimonianze su alcune tragedie del quotidiano (anche alcune che si cerca di dimenticare prima possibile, chissà perché?): le vittime di Nassiryia, del Vajont, la “madre Teresa d’Africa” Annalena Tonelli barbaramente uccisa proprio mentre dedicava la sua vita ai meno fortunati. Non solo, anche tanta storia che riaffiora parlando di musica o di cinema: il ’68, gli anni del sequestro Moro, le vittime dell’IRA e dell’assurda guerra legata alla “questione irlandese”. E ancora tante figure coraggiose che si muovono dentro alle pagine di questa storia (si pensi a suor Antonietta Potente e ai “suoi” campesinos). Abbiamo scelto di muoverci “dentro” ma anche “oltre la realtà”, magari proprio continuando a partire da essa, e la nostra scelta è caduta in particolare sul cinema come strumento privilegiato per una riflessione in tal senso. Abbiamo fornito una breve rassegna di recensioni su alcuni degli ultimi prodotti giunti nelle nostre sale (cercando di gettare un occhio anche su alcune pellicole lasciate ai margini della distribuzione principale). Una scelta motivata dal fatto che il mondo del cinema è, da sempre, un’opportunità di incontro tra storie personali e vicende storiche che fanno da contorno (o, perché no?, da protagoniste): era ciò che cercavamo, un vero punto di vista privilegiato per questo nostro approfondimento finalizzato principalmente all’“imparare a farsi domande su ciò che ci passa davanti agli occhi” sia esso un film o un fatto squisitamente reale. Ma torniamo al titolo: “dentro ed oltre la realtà”, un modo di vivere prima di tutto. Un invito al giusto equilibrio tra lo stare con i piedi per terra e la preziosa capacità di interpretare, di sognare, di evadere per tornare poi ad immergersi ancora più profondamente e attivamente nel nostro reale. Un reale che è fatto di gesti che non devono sfuggirci o passare inosservati: è cosa di oggi che Cristo torni a nascere in una capanna ai margini della nostra vita che corre chissà verso dove. Un reale che è fatto certamente di molte ombre, ma anche di luci preziose che ci devono servire da stimolo per il futuro, per non chiuderci a riccio su noi stessi, per rivalorizzare i nostri gesti e le nostre scelte quotidiane. E queste “luci” sono appunto persone che hanno la capacità di lasciare un segno nella realtà e di “reinventarla” ogni giorno, oltre tutto ciò che si possa porre come inalterabile freno. Nella speranza che la realtà non si presenti mai come un fiume in piena che ci travolge e ci spinge lontano, bensì come un qualcosa di cui anche noi facciamo parte e, assieme agli altri, contribuiamo a determinarne l’andamento. In fondo anche una nostra semplice scelta, una piccola decisione, segna un cambiamento nell’esistenza: è appunto nel delicatissimo intreccio tra le varie scelte dei singoli che nasce la storia che siamo chiamati a vivere.

 

 

 

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