Per conoscere meglio un' innovativa pittrice romana
VERSO LA BELLEZZA CHE POTRA' SALVARCI
La delicata scommessa di NATA TRANQUILLI:
"un bisogno irrinunciabile di essere in cammino"
di Martina Silvestri
Nata Tranquilli è nata a Roma, in una notte del 31 dicembre, portando con sé l’anno vecchio e pronta a vivere il nuovo.
Da adulta ha lavorato per 27 anni come broker in una società di intermediazione petrolifera. Conclusasi questa esperienza, nel 1995 ne ha iniziata una nuova in un campo del tutto diverso, quello della politica. E’ del 1991 il primo stimolo a dipingere: dopo aver letto “Il dramma del bambino dotato” di Alice Miller, acquista un blocco da disegno, delle matite nere e dei colori/acquerelli pronta a dare sfogo al proprio talento. Il suo primo vero quadro è del 1994, una piccola tempera in bianco e nero: questa, come anche le sue opere immediatamente successive, recano il segno della sua oggi lontana, ma fondamentale, esperienza, quella con l’ “oro nero” . Intrapresa dunque la nuova strada della politica, per qualche anno, nei momenti di “libertà”, si lasciava andare al suo “gioco con il colore”; finché dal 1998 ad oggi ha gradualmente abbandonato anche il mondo della politica, incamminandosi verso una direzione, quella che l’ha condotta a riconoscere a pieno e a vivere fino in fondo il suo essere artista. Oggi possiamo dire infatti che sia avvenuto il passaggio “al colore”, dalla vita “seria” e “pratica” a quella del gioco e della fantasia.
L’armonia e la coerenza delle sue scelte sono dimostrate anche da un progetto che Natalia sta realizzando con fiducia e ostinazione: quello di dar vita ad un laboratorio di espressione e creatività per “bambini da 2 a 90 anni”, al fine di tenere vivo nei piccoli il fuoco dell’immaginazione e della libertà e di farlo riscoprire agli adulti.
La storia di Nata Tranquilli testimonia un bisogno irrinunciabile di essere in cammino, di andare oltre; un andare oltre che implica una rinuncia ma che non è abbandono del proprio passato. Questo, anzi, è ben visibile nel suo presente. Si pensi al primo periodo “bianco e nero”. Si ha l’impressione che proprio la vita di ieri, più seria, più ragionata, basata insomma sul principio di realtà, abbia reso possibile la scelta così opposta dell’oggi, nella quale è il principio di piacere a porsi come guida. Il suo presente si fonda sul desiderio di andare oltre, di superare e di superarsi. La volontà di sperimentare e creare senza limiti la conducono a fare uso di svariate tecniche, anche con l’intrusione dei materiali più disparati: tempera, acquerello, pastello, china, olio si fondono e si sovrappongono anche in una stessa opera; velina, garza, juta, sabbia si intrecciano con il colore che ne risulta ancora più arricchito. Un desiderio, insomma, di addentrarsi nelle strade del possibile. La pittrice è contraddistinta da una costante ed irrinunciabile attrazione verso tutte le arti: la musica, che peraltro la accompagna nella creazione delle sue opere; lei stessa, sentendosi tradotta dalla poesia generata dalla sua arte, ha voluto esporre insieme quadro e componimento poetico, considerandoli un’inscindibile unità. Anche le favole e le riflessioni nate dalla fantasia dei bambini accompagnano e danno ulteriore senso alle opere esposte. Tutto ciò dimostra la fiducia di Nata nel colloquio non solo tra le arti, ma anche e soprattutto tra gli individui.
MOSTRE PERSONALI:
9 Aprile 2001: “Le vie del colore”, Ristorante Caffè “Di fronte a…”, ROMA, Via della Croce 38
9 Luglio 2001: “Spiagge”, Ristorante Caffè “Di fronte a…”, ROMA, Via della Croce 38
13 Marzo 2002: “Il colore dell’acqua”, Galleria “Il Canovaccio - Studio del Canova”, ROMA, Via delle Colonnette 27
14 Dicembre 2002: “Abrasioni costruttive”, Remix Art Cafè,ROMA, Via del Fiume, 5