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Maggio 2009

"Leopoldo Elia: un fucino al servizio del prossimo"

Lettera delle signora Elia al gruppo di Macerata dopo il Convegno

Sono la moglie di Leopoldo Elia.

 Navigando alla ricerca di ricordi di mio marito ho trovato il vostro ricordo  con un titolo suggestivo che ho molto apprezzato perchè esprime quello che ho sempre pensato e ancor più lo penso ora circa il suo modo di essere.


Desidero indicarvi che nel sito
www.astrid-online.it nella cartella in ricordo di Leopoldo Elia sono raccolti vari articoli a lui dedicati e vi unisco un bel testo del prof. Balboni che uscirà presto su Quaderni costituzionali.
Auguro a tutti voi buon lavoro. Cordiali saluti.


Paola Elia

 

 


 

Gli anni sono passati, ma la Fuci resta nel cuore!

Mi ero ripromesso di mandare questa mail ed oggi, finalmente, approfittando della pausa pranzo, ci riesco!
Da tempo non vivo più a Macerata dove, arrivato dalla provincia di Reggio Calabria per studiare, trovai accoglienza presso il collegio Fuci di Viale Don Bosco!
Qui divenni anch'io Fucino (o, comunque, mi impegnai a farlo) sotto la guida di un filosofo reggino, Sergio, di un prete giornalista,
Don Luigi, di un fratello francescano, Don Gianluca e di tanti amici
[Matteo con il vespone e il servizio civile alla Caritas (volato in cielo), Andrea e le notti sopra ai libri, Micaela dietro ad Andrea,
Michele con la sua chitarra e i poveri del mondo, Daniele che voleva fare la rivoluzione (dopo pranzo, però), Giuseppe (e Monia), Tommaso e
il vortice, Patrizia e il diritto costituzionale, Maria Lucia sempre buona con tutti, Monica e la laurea, Sara (con Alessandro), Rosaria e i
sigari, Manuela, Ada, Laura, Roberta etc. etc. etc.] che qui si erano fermati arrivando da varie regioni italiane (Calabria, Basilicata,
Puglia, Abbruzzo, Molise ...)! Quanti cari ricordi...Ad un certo punto il collegio chiuse, molti di quegli amici, laureati, partirono e tutto
sembrò finire...E' quindi con vera gioia che apprendo (e seguo), da quaggiù, il rinascere della FUCI in questa città!!!E' un sogno che si
avvera!!! Forza Ragazzi!!!In bocca al lupo e un abbraccio affettuoso al caro Don Luigi ed ai suoi ragazzi dal profondo sud!!!
                                                                                                                                                        Antonio P.

 


GIOIA


La gioia è preghiera-la gioia è forza-la gioia è amore-la gioia è una rete di amore con cui potete catturare le anime.
Dio ama il datore gioioso.
Da' di più chi dà con gioia.
Il modo migliore di mostrare la nostra gratitudine a Dio e alla gente è quello di accettare ogni cosa con gioia.Un cuore gioioso è il risultato inevitabile di un cuore ardente d'amore.
Non permettete che niente vi riempa di tristezza, fino al punto di farvi dimenticare la gioia di Cristo risorto.
Aspiriamo tutti ardentemente al cielo, dove c'è Dio,ma possiamo essere in paradico con Lui già ora ed essere felice con Lui già in questo stesso momento.
Ma essere felici con lui già ora significa:
AMARE COME LUI AMA,
AIUTARE COME LUI AIUTA,
DARE COME LUI DA',
SERVIRE COME LUI SERVE,
REDIMERE COME LUI REDIME,
ESSERE CON LUI VENTIQUATTRO ORE SU VENTIQUATTRO,
TOCCARE LUI NEI SUOI UMILI TRAVESTIMENTI.


Madre Teresa di Calcutta

 


 

RIFLESSIONE

 

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
"Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?"
"Gridano perché perdono la calma" rispose uno di loro.
"Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore.
"Bene, gridiamo perché desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?" Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.

Allora egli esclamò: "Voi sapete perché si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."

Infine il pensatore concluse dicendo: "Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."


Mahatma Gandhi

Contributo a cura di Piero Esposto - Fuci Macerata (pieroesposto@gmail.com)


 

Semina la speranza

Semina semina:

l'importante è seminare

-poco, molto, tutto-

il grano della speranza.

Semina il tuo sorriso

perchè splenda intorno a te.

Semina le tue energie

per affrontare le battaglie della vita.

Semina il tuo coraggio

per risollevare quello altrui.

Semina il tuo entusiasmo

la tua fede

il tuo amore.

Semina le più piccole cose

i nonnulla.

Semina e abbi fiducia:

ogni chicco arricchirà

un piccolo angolo della terra.

                                                 Ottaviano Menato


 

"Quella vecchietta cieca che incontrai...mi disse:-Se la strada non la sai ti ci accompagno io che la conosco...-

La cieca, allora, mi pigliò la mano e sospirò:-"Cammina.- Era la fede"                

                                                                                         Trilussa

 

"Vieni qui, dammi la tua mano, appoggiala qui, sopra la mia, poi dimmi tutto quello che tu non hai voluto dire a nessuno. Sono niente e tutto: sono un amico."

                                                                          Carlo Pierotti

 

"Io salgo ogni giorno ad un angolo del castello, per abbracciare con la vista le vallate e più salgo, più si apre il paese, e i tetti, le gradelle, le piazze."

                                                                                 Raffaele Nigro

 

 

 

           elettroadriano@libero.it

 

 

 

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