ALLE ORIGINI DELLO SCAUTISMO
NAUTICO BADEN POWELL “Il periodo più bello della mia giovinezza fu quello in
cui, da esploratore nautico, andai con i miei quattro fratelli, al mare,
intorno alle coste dell'Inghilterra. Non che fossimo dei veri scouts nautici, perché
questi non erano ancora stati inventati, ma avevamo una barca a vela di nostra
proprietà sulla quale vivevamo in crociera con qualsiasi stagione e con ogni
tempo e ci divertivamo un mondo, col mare buono come quello cattivo”. Così ricorda la sua
esperienza Baden Powell, che da ragazzo insieme ai suoi fratelli navigava a
lungo sulle coste e sui fiumi inglesi, utilizzando un battello costruito da loro stessi. Quando fondò lo Scautismo,
Baden Powell pensò che la vita sul mare avrebbe potuto interessare anche gli
Scouts e, fin dall'agosto 1909 nel 3° campo sperimentale tenutosi a Buecker’s
Hard, costituì una base navale a bordo della nave scuola "Mercury".
D'altronde anche nel primo campo sperimentale di Brownsea B.P. realizzò
attività nautiche. Ecco quindi l'origine degli Scouts Nautici, che inizialmente
furono diretti dal fratello di B,P., Warington, il quale nel 1911 scrisse per
loro un apposito manuale, SERVIZIO DI GUERRA Appena cinque anni dopo la
loro nascita, gli Scouts Nautici diedero prova del loro valore
quando iniziò la Grande Guerra.
Gli Scouts Nautici furono chiamati dal Governo ad assicurare la sorveglianza delle coste e se ne dimostrarono perfettamente capaci, permettendo così di arruolare i guardia-coste nella flotta di
alto mare. Ma ascoltiamo il racconto che
fa B.P. di questo episodio: “Gli Scouts Nautici effettuarono la loro memorabile
mobilitazione al momento in cui l'Ammiragliato chiamò i guardia-coste in
servizio attivo nella flotta, e ci domandò di sostituirli con Scouts Nautici, ciò
che avvenne in poche ore. Il servizio della
sorveglianza delle coste fu allora completamente assicurato dagli Scouts -
sotto il comando di alcuni ufficiali di marina, dall'estremo nord della
Scozia fino alla punta di Land's End. Questa mobilitazione così
rapida ci valse
una fama considerevole: ma questa rapidità aveva la sua
ragione. Infatti, già da parecchie settimane noi avevamo progettato delle
regate un grande campo di Scouts Nautici nell'isola di
Wight per il giorno di Bank Holiday, in
agosto. Al giorno stabilito, gli Esploratori vi si trovarono riuniti a centinaia,
in unita di sei, con tutto il loro materiale da campo, ecc. Fu proprio in
questo momento che vennero chiamati a guardia delle coste. Si può fare un paragone fra questa mobilitazione e
1'altra ormai celebre, della flotta dell'Oceano Indiano, avvenuta quando
il Sultano di Zanzibar partì in guerra contro Inghilterra. La sua flotta (una sola nave) aveva
sparato una o due cannonate su una nave da guerra britannica,
ed era stata poi prontamente affondata. Nelle successive quarantotto ore, la flotta inglese al gran completo si trovava riunita sul teatro di
battaglia, con navi provenienti da tutte
le direzioni. Poiché a quell'epoca il telegrafo senza fili non era ancora
stato inventato, una mobilitazione così rapida provocò molti commenti all'estero. L'ammiraglio mi disse che era stato
interrogato a lungo su come era stato possibile ottenere questo
concentramento così rapido: sul momento non aveva voluto dare spiegazioni, ma mi
confidò che parecchi mesi prima le varie navi da guerra dislocate nell'Oceano
Indiano avevano stabilito di riunirsi a Zanzibar in una certa epoca per un torneo
di Cricket: la cattiva sorte del Sultano gli aveva fatto scegliere proprio
questa data per cominciare le ostilità. Fu così che, fin dai
primissimi giorni della guerra, gli Esploratori assunsero la sorveglianza di
tutte le coste a est e a sud della Gran Bretagna, tanto di giorno come di
notte, e fino a molto tempo dopo l'armistizio, quando i guardacoste furono
congedati e poterono riprendere il loro servizio”. GLI SCOUTS NAUTICI RITANNICI NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE Furono circa 23.000 gli Scouts Nautici britannici impiegati nel servizio di
guardia-coste dal 5 agosto 1914 (giorno successivo a quello della dichiarazione di guerra) al 7 marzo 1920. Ecco
quanto scrisse il Luogotenente W. R. Stanton, responsabile di questo servizio: “Quando si
scende a considerare i dettagli dei servizi che sono effettuati da
questi ragazzi, si rimane meravigliati per la genialità, la
resistenza e la prontezza di spirito che dimostrano. Questi ragazzi debbono sorvegliare le
coste e ogni Squadriglia è responsabile per la lunghezza di sei miglia. Sotto
ogni tempo: pioggia, sole, neve o tempesta, non contano per
loro, chiusi nei loro impermeabili possono sostenere il confronto con i più vecchi “Lupi di mare”! Debbono sorvegliare che le barche da pesca non
escano in mare fuori dell'orario consentito, esaminare i documenti di tutte le barche che
giungono riva e controllare i permessi dei marinai... debbono rispondere a tutte le chiamate
telefoniche della Marina; fare il loro rapporto su ogni nave che appaia
all'orizzonte... l'inoltro dei messaggi è uno dei compiti più importanti ed ardui affidati agli Scouts Nautici.
Debbono passarsi dall'uno all'altro il registro giornaliero tenuto dalla loro Squadriglia e dalle Squadriglie vicine finché questo raggiunga il più vicino Comando di Base Navale. Ogni notte, durante
tutta la guerra, questi ragazzi hanno fatto passare i loro messaggi lungo le coste”. IN ITALIA In Italia, fin dalle origini le due associazioni scouts
esistenti all'epoca, l'ASCI (Associazione Scoutistica Cattolica Italiana) e
il CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani), diedero vita anche agli Scouts Nautici. Nel 1919 l'ASCI pubblico un libretto relativo alle Specialità per gli Scouts Nautici. Vi erano allora Scouts Nautici a Fiume, Genova, Bosa, Roma, Catania, Fano, Venezia, Napoli, Alessandria d'Egitto, ecc. La rivista degli scouts ASCI
del Veneto, l’”Esploratore Veneto” pubblicava su ogni numero una rubrica particolare per
i Nautici. Il Commissariato Regionale Veneto organizzò nel luglio
del 1923 un campo nautico ad Alberoni al quale
parteciparono 120 Scouts Nautici. Nello stesso anno il Roma 16
Nautico effettuò durante il campo estivo un percorso a remi di
250 km e, dal 29 luglio al 18 agosto
1924, una crociera a vela tra formia e Napoli. Molti furono anche i
salvataggi compiuti da Scouts Nautici italiani. Dopo la parentesi dello scioglimento imposto dal
fascismo, nel 1944-45 in Italia rinacque lo Scautismo e, sia pure con grandi difficoltà, anche gli Scouts Nautici. Nel 1954 l'ASCI
riuscì ad ottenere la
collaborazione del Ministero della Marina. Una circolare diretta
alle Capitanerie di Porto le invitò a mettersi a disposizione degli Scouts dell'ASCI per
quanto potesse occorrere. Il Roma 5° effettuò quell'estate con lance della Marina un raid
Livorno-Castiglioncello-Piombino e la circumnavigazione dell'Elba a remi e a vela. Nell'estate 1956 un analogo campo nautico con lance remi
vide il Roma 5° sul percorso Napoli-Nisida-Capo Miseno-Procida nello stesso
anno il Torino 24 lanciò l’idea della costruzione dei kayak con dei piani e un
manuale del quale furono ben presto esaurite tre edizioni, idea che tanto
seguito ha poi avuto nello scautismo italiano. L’ASCI convocò raduni di capi nautici a Roma nel 1956, a Napoli nel
1957, nel 1959 a bordo di un dragamine fra Civitavecchia e l'Isola del
Giglio, di nuovo a Roma nel 1960, ecc L'ASCI realizzò, con l’aiuto della Marina Militare, anche dei campi di specializzazione
nautica nel 1956 a Taranto e nel 1960 presso le scuole CEMM della Marina Militare. Per molti anni la Marina Militare mantenne un Ufficiale
di Collegamento con l'ASCI con lo scopo di realizzare una maggiore e più fattiva collaborazione, migliorando in
tal modo i rapporti fra l'Associazione scout e la Marina. Anche nella nostra Associazione lo Scautismo Nautico ha
avuto il suo sviluppo. Nei primi anni grazie al forte impegno del Gruppo di Fano che realizzò per tanti anni sia campi di specializzazione nautica
e sia crociere
nell'Alto e nel Basso Adriatico. Grazie anche a questo impegno, Scautismo Nautico si è diffuso ed oggi esistono
in Associazione numerosi Riparti Nautici in varie zone d'Italia, sul mare
o all'interno, dovunque sia disponibile un lago o un fiume sul quale effettuare
attività nautiche.
Attilio Grieco Per saperne di più vai sul
sito della Pattuglia Nautica FSE: http://pattuglianautica.fse.it