STORIA DELLO SCOUTISMO
NAUTICO (articolo pubblicato su “SCOUTS d’EUROPA per guide e scouts”
negli anni ’80) La vita di B.P. è tutta segnata
da tappe importanti, niente è lasciato al
caso o fatto senza un determinato fine,
così come del resto è riportato in tutti
i manuali scout che mirano all'essenzialità delle cose nella loro ideazione e programmazione fino
a raggiungerne la realizzazione. Così é per la
metodologia, in maniera particolare per
l'età esploratore e soprattutto per l'età rover ma
ancor più specificatamente per le unità nautiche dove tutto deve essere calcolato, previsto e
programmato
per non mettere seriamente in pericolo i componenti
dell'imbarcazione. B. P. era molto giovane quando venne indirizzato ad esperienze nautiche dal
fratello, Maggiore Warington, futuro Ufficiale della Marina Britannica, il
quale era tanto amante del settore da organizzare, quando ancora era alle prime
armi , delle brevi escursioni in barca: i velieri erano piccole imbarcazioni
costruite o riadattate dallo stesso Warington, l'equipaggio era formato dai
fratelli fra i quali B.P. era un attento, serio e vigile componente della
ciurma. Le tecniche apprese e la certezza della validità di una tale educazione
marinara, invogliarono B. P. a sperimentare questo metodo sui ragazzi. Nel 1909 durante il terzo campeggio, tenutosi a Bueckler's Hard, installò
una base navale a bordo della nave scuola di C.B. Fry, il “Mercurio”, e fu tale l'entusiasmo per le attività proposte che
due riparti terrestri chiesero di specializzarsi e di condurre prevalentemente
attività marinaresche. Tale richiesta fu
fatta anche da altri riparti terrestri tanto che B.P. affidò a Warington il compito di
guidare il
settore e di stendere le norme sulla metodologia e sulle tecniche da applicare. Uscì così il libro “Scoutismo nautico” dove si precisavano le premesse e le regole per
realizzare i nautici. Gli eventi storici di quei
tempi portarono B.P. a mettersi a disposizione della sua Patria e con lui anche
gli scouts inglesi che ebbero modo di distinguersi in diverse circostanze.
Anche i nautici prestarono la loro opera e durante la prima guerra mondiale dimostrarono la loro efficienza e validità. Il compito loro affidato fu quello di rimpiazzare i
guardacoste richiamati nella Marina e alla richiesta di Lord Kitchener
garantirono il servizio, susseguendosi per 6 anni con l'impiego di circa 23.000
scouts in un silenzioso e poco appariscente servizio che pur tuttavia si rivelò valido e
indispensabile. L'interesse della nazione per gli
scouts fu sempre grande. Nel 1936 i nautici ottennero, in accordo con le autorità
portuali di Londra, che la famosa nave Discovery, utilizzata da Scott per la
spedizione antartica, divenisse nave scuola per gli
scouts nautici inglesi. Tal nave fu utilizzata poi nella seconda guerra
mondiale come
base del quartiere generale degli scouts ai quali era affidato il compito di
segnalatori d'emergenza lungo il Tamigi.
Nello stesso veliero, più tardi, si tennero corsi di preparazione per i futuri
ufficiali della Reale Riserva Navale. PERCHE' I NAUTICI SONO COSI' POCHI? Un esploratore nautico deve
essere di più. Di più perché deve aver appreso la metodologia e le tecniche
tipiche di un campeggiatore terrestre e a queste deve aggiungere tutto il
bagaglio di esperienze, conoscenze, terminologie, sicurezza e
amor per il mare: tutti elementi insostituibili perché lo scout nautico possa realmente mettere a buon
vantaggio la sua abilità. La vita e la crescita di un
nautico non si differenzia da quella del “terrestre”: vive la stessa vita associativa, nella stessa
comunità di gruppo, pronuncia la stessa promessa, si pone gli stessi scopi e le stesse mete da raggiungere: “formar buoni cristiani e buoni cittadini secondo il metodo
autentico e nello spirito del movimento scout ideato e realizzato da Lord
Robert Baden Powell”. Tuttavia le attività normali
dello scoutismo nautico trovano particolari legami e affinità col mondo
marinaresco, col mondo della gente di mare che
permette una realizzazione più completa e reale degli scopi prefissi dalla
Branca. Il mondo marinaresco indubbiamente attira i ragazzi per
il suo mistero, per la novità, per il senso di libertà che fa nascere
nell'animo delle persone, per la fantasia, per l'incognito... tanti fattori che
invogliano i giovani a conoscere e a conoscersi:
conoscere il mondo che li circonda e rendersi conto delle proprie possibilità,
dei propri limiti e delle proprie esigenze. Ciò
è
possibile con lo scoutismo nautico se fatto seriamente, con sussidi e aiuti
specializzati. Niente deve e può essere
lasciato al caso e all'approssimazione. Il nautico deve essere padrone delle
tecniche, dei termini dell'imbarcazione e per esserlo deve fare le cose
molto accuratamente e aiutato da mezzi efficienti. Un fattore per
cui il settore nautico non si e diffuso come quello terrestre può
dipendere infatti proprio dai mezzi costosi
e bisognosi di scrupolosa e attenta manutenzione. Il costo e la
cura di una barca non si equivalgono a quelli di una tenda! Ma anche in questo campo l'aspetto educativo trova la
sua più stretta adesione nell'abituare il ragazzo a non sprecare niente e
prestare attenzione ad ogni più piccola cosa: guai se si prendesse il largo con
una cima
logora o con un piccolo foro nella vela!!! perciò la
manutenzione richiede uno spirito di responsabilità e di affiatamento non comune tra ragazzi che devono
impostare tra loro un discorso sincero, leale e coscienzioso e sviluppare il senso del proprio
dovere. In questo lo scoutismo realizza
gli scopi: infatti non si vuole aiutare il ragazzo ad
evadere dalla vita e falsificare i contenuti con avventure irreali o fuori del
tempo, ma lo scoutismo vuole preparare i ragazzi alla vita e a viverla nel modo
migliore, e quale esperienza migliore del mare?
non e forse a bordo che si realizzano e si
vivono i vari aspetti dell'esistenza umana? non é forse questa
una buona scuola di vita? Dalle note qui riportate si intuisce lo sforzo fatto nel realizzare una così valida
struttura che non deve essere considerata a se stante, ma un tutt'uno con le
diverse Branche dell'Associazione e come loro aiutata a crescere e migliorare,
incoraggiata e spronata sia nel campo pedagogico che metodologico,
riconoscendone la validità e l'utilità nel principio basilare che si e posto e
si pone l'Associazione, quello cioè della formazione dell'individuo. DOVE ESISTONO BASI NAUTICHE? Considerata la validità dello
scoutismo nautico la sua diffusione è stata
considerevole. Dal lontano 1909 molti
paesi possono vantare un settore nautico assai sviluppato. Ciò perché “... la vita
normale di ogni unità
scout nautica oltre a formare futuri uomini di mare dotati di tali
caratteristiche, ha sempre diffuso l'amore di cercare, conoscere, divulgare,
diffondere e tramandare tante usanze ed abitudini nautiche e marinare di ogni
singolo popolo che andrebbero altrimenti scomparendo sotto la pressione
dell'evoluzione moderna, e la attuale tendenza della gente ad abbandonare tutto
quello che e vita rude di fronte alle comodità, talvolta anche meno salubri che loro offre il
progresso”. Lo scoutismo nautico attirò l'attenzione dei Governi e della Marina Militare e
Mercantile che fornirono aiuti e mezzi ai
riparti nautici tanto da permettere il Primo Congresso Internazionale dei Capi
Scouts Nautici tenuto ad Anversa dall'1 all'8 agosto 1926. La diffusione
di questo settore fu rapido e si propagò in molte nazioni. FRANCIA. In Francia il settore nautico
ha camminato e cammina tutt'ora parallelamente con
quello terrestre e vanta una salda organizzazione . Gli Scouts fanno parte de l'”Union Nautique Francaise” che raggruppa
tutte le associazioni legate al mondo del mare. Gli scouts nautici sono diffusi
non solo lungo le coste, ma anche all'interno, lungo i fiumi, i laghi, in qualsiasi località che possa permettere di realizzare attività
nautiche. Ci sono gruppi a Dunkerque,
Bordeaux, Marsiglia, Tolone, Cannes, Parigi, Lione... I Francesi hanno diffuso
lo scoutismo anche nelle loro ex colonie: ci sono scouts nautici in Algeria,
Tunisia, Marocco e proprio qui nel 1953 oltre 100 ragazzi hanno partecipato al raid Marocco-Francia con 15 imbarcazioni studiate
appositamente per le esigenze di una squadriglia
scout. I rapporti con la Marina sono ottimi e l'aiuto concreto consiste in
particolare nel prestito di imbarcazioni, materiale,
carte e documenti nautici, corsi di navigazione, facilitazione nell'accamparsi,
nel trasporto di scouts e delle imbarcazioni. La Marina autorizza a far passare gli esami ai Capi Scouts Nautici rilasciandone i
relativi brevetti, le compagnie di navigazione sovvenzionano le unità per l'acquisto
di imbarcazioni e materiali, per riparazioni o sostituzioni di pezzi.
L'associazione francese ha potuto contare sulla “Montjoie II” sulla quale sono state svolte crociere e corsi di istruzione; altri corsi si sono tenuti sulla goletta “Etoile” della Scuola
Navale e che è stata utilizzata con una certa regolarità. STATI UNITI. La Branca é sorta
teoricamente nel 1918, in seguito ai risultati realizzatisi in Inghilterra, ma
i primi risultati concreti si sono potuti avere solo nel 1923 e data la diffusione
raggiunta molti dei marinai che operarono nel Pacifico
erano stati scouts nautici. Anche in questo paese ci
sono stati lodevoli riconoscimenti all'Associazione per il servizio prestato
nei momenti di guerra. “Un episodio saliente è costituito dalla richiesta di 5000 marinai fatta in tutta
fretta da un ammiraglio comandante uno dei teatri di questa guerra
nel Pacifico, che fossero particolarmente competenti
nel maneggio di piccole imbarcazioni. Il ministero della Marina, per il personale intervento del Ministro stesso, girò la richiesta al Consiglio Nazionale del Boy Scouts d'America
perché trovassero 5.000 volontari fra gli
Scouts Nautici. Se ne presentarono ben 8.000 in tre settimane, ed un mese più tardi 6.000
di questi furono inviati dalla Marina nel Pacifico sud Occidentale per
equipaggiare mezzi di assalto che guidarono il grosso
della Flotta dal Guadalcanal alle
Filippine. A ciò si deve anche l'attuale
considerevole sviluppo dello Scoutismo Nautico nelle Filippine”. Gli scouts nautici USA
possiedono numerose imbarcazioni con le quali compiono attività veliche o
motorizzate per un centinaio circa di ragazzi.
GRAN BRETAGNA. Dopo gli inizi così gloriosi il
settore nautico prese notevolmente piede a seguito dei servizi resi
durante la prima guerra mondiale che mise in evidenza
le migliori qualità del movimento scout. Anche
in questa nazione pur avendo l'appoggio dell'Ammiragliato si ebbero difficoltà per
le imbarcazioni e per mancanza di capi competenti. Nell'ottobre del 1936 per
concessione del governo delle Falkland, a cui apparteneva si ottenne la “Discovery” affinché fosse
ancorata sul Tamigi e divenisse nave scuola inglese.
Durante le vacanze vi si tenevano corsi di istruzione
marinara. Si e creato, in seguito, un nuovo centro di
preparazione tecnica per gli scouts nautici sulle rive del fiume Thomes non
lontano da Londra. GRECIA. In questo Paese lo scoutismo
nautico è
sorto nel 1912 e si è diffuso facilmente; già nel 1916 gruppi nautici prestarono servizio come
guardacoste e durante l'occupazione nazista gruppi nautici proseguirono
esuli la loro attività in Egitto. Sono stati organizzati corsi che
terminavano con un esame da parte delle autorità governative. L'allora principe Costantino, Capo Scout
di Grecia, seguiva personalmente l'Associazione, conservando la tradizione paterna. CANADA. Il primo nucleo
di Scouts Nautici fu costituito a Montreal nel 1912, ma sino al 1921 si ebbero
solo sporadiche iniziative, che si estesero peraltro sino alla costa del
pacifico ed ai Grandi Laghi. Notevole difficoltà è stata la
considerevole vastità del territorio per cui le
varie unita rimanevano isolate. Ora questo isolamento
non e più
cosi insormontabile, ma non possono ancora contare sull'aiuto particolare della
Marina o degli altri Enti. Durante le due guerre sono stati
svolti servigi di pattugliamento diurno e notturno lungo i fiumi e le coste. SVEZIA. E una delle nazioni che
appoggia e favorisce la diffusione del settore nautico perché vi ha
trovato una inesauribile fonte dalla quale può attingere
per la preparazione basilare dei futuri marinai che entreranno a far parte
della Marina Mercantile. Il primo gruppo scout sorse nel 1913 e fu un gruppo
nautico. Nel 1946 fu progettata la “Scoutshipa” imbarcazione con 6 remi a vela ritenuta inaffondabile
e ideale per Sq. I nautici svedesi constano di valide imbarcazioni e di navi
scuola con le quali effettuano attività
impegnative e di un certo tenore tecnico che li portano lungo le coste
norvegesi e danesi. OLANDA. In seguito ai mirabili
servigi resi dagli scouts nautici durante le inondazioni del febbraio 1953, la
Marina Olandese ha promesso di stampare pubblicazioni e manuali di scoutismo
nautico a sue spese, mentre la Società degli armatori ha deciso di dare una sovvenzione per
l'acquisto di imbarcazioni. DANIMARCA. Lo scoutismo nautico
comprende diversi riparti di cui la maggior parte hanno
base a Copenhagen e possono usufruire di numerose imbarcazioni
proprie. NUOVA GUINEA. Gli scouts nautici hanno in
dotazione speciali imbarcazioni locali,
chiamate “Lakatoi”, simili ai nostri mosconi
con due scafi collegati da un sedile. SVIZZERA. Per fare dello scoutismo
nautico -anche se il mare è la palestra migliore- basta un qualsiasi corso
d'acqua, un fiume, un lago. Non ci si meravigli quindi se l'associazione scout svizzera ha preso in considerazione la possibilità di attuare Unita Nautiche. Il primo gruppo
di scout nautici è stato fondato
nel 1957 sul lago di Zurigo e pratica la voga ed il salvamento a nuoto. SUD AFRICA. Nel Sud
Africa vi sono molti riparti nautici ed hanno compiuto un ottimo
servizio quando, nel 1959 hanno accompagnato il Direttore del
Bureau Internazionale Scout e la Direttrice del Comitato Mondiale delle Guide nei loro giri
di visita alle Unità Scouts esistenti nelle parti più remote dello Swaziland e del Beciunaland. CEYLON. Lo scoutismo nautico è sorto
a Ceylon nel 1914 con il Colombo 1; dopo i buoni risultati di questa unità fu fondato anche un gruppo a Galle. Il Colombo 1 ha acquistato dal governo una lancia speciale, lunga
35 piedi, a 12 remi, un tempo usata per speciali
parate, trasporti di Reali, Governatori ed altri personaggi illustri. BRASILE. Nel Brasile lo Scoutismo
Nautico sorse prima del 1919 ed oggi conta molti iscritti. Le loro abituali crociere avvengono
al largo delle coste atlantiche. Dati i numerosi salvataggi e gesti eroici compiuti da scouts nautici
il governo brasiliano ha istituito per questi casi una speciale medaglia
d'oro al merito. PAKISTAN. Il primo gruppo
nautico Pakistano fu fondato a Karachi nel 1938, ebbe
in dono un pezzo di terreno, due hangar per la sede e delle barche. Nel 1946 la
società
Portuale regalò un altro terreno ove è stata costruita la nuova sede: un edificio in cemento a forma di nave. Altri gruppi nautici sono sorti in
seguito a Chittagong e a Lahore. ITALIA. Nel paese dei navigatori poteva mancare tale branca? Il settore italiano non ha tuttavia una veneranda attività anche se
dal 1919 vennero pubblicati articoli relativi alle specialità di astronomo, battelliere, carpentiere-falegname, guida marina, pescatore e
pilota. Vi erano allora scouts nautici a Fiume, Genova, Bosa, Roma, Catania,
Fano, Venezia, Napoli. Nel 1923 il Roma XVI effettuò durante il
campo estivo un percorso di 250 Km. a remi, e dal 29 luglio al 18 agosto del
1924 una crociera a vela fra Formia e Napoli. Molti furono anche i salvataggi
compiuti. Con la ricostruzione dell'associazione, nel dopoguerra, riebbe inizio
in Italia anche lo scoutismo nautico, pur con grandi difficoltà. Il maggior
sviluppo si ebbe solo dopo il 1954. Nell'ottobre di quell'anno fu presentata
una relazione sullo scoutismo nautico, al termine della quale fu approvata all'unanimità una
mozione auspicante che governo, Enti Pubblici e Privati, Ufficiali della Marina
Militare e Mercantile dessero il loro appoggio ed
aiuto allo scoutismo nautico, per la sua maggiore diffusione. Come primo
risultato concreto vi fu una circolare del Generale Comandante le Capitanerie di
Porto, affinché si mettessero a disposizione degli scouts dell'ASCI
per quanto per questa associazione potesse occorrere. Il Roma 5 effettuò quell'estate con lance della Marina il raid
Livorno-Castiglioncello-Piombino e circumnavigazione dell'Elba a remi e vela,
e, nell'estate 1956, analogo campo nautico con lance a remi sul percorso
Napoli-Nisida-Capo Miseno-Procida e circumnavigazione dell'isola di Ischia. Nello stesso anno il Torino 24 iniziò il lancio del caiacchismo, che tanto seguito ha
poi avuto in tutte le nostre unità.
A partire dal 1957 poi lo scoutismo nautico si e reso
promotore della diffusione del salvamento a nuoto fra gli scouts dell'ASCI,
ottenendo brillanti risultati. Nel 1958 la Marina Militare ha ritenuto
opportuno nominare un Ufficiale di collegamento con l'ASCI per una maggiore e più fattiva
collaborazione, migliorando in tal modo i rapporti fra l'Associazione scout e
la Marina. Oggi il settore nautico
esiste in tutte le Associazioni Scoutistiche Italiane, ma incontra difficoltà di
sussistenza sia per il recupero di imbarcazioni sia
per il loro mantenimento. Sono ancora
poche le unità nautiche, per le spese e
per la mancanza di capi esperti ed anche perché la diffusione dei nautici, ma soprattutto del metodo, non è stata
particolarmente curata e incoraggiata. Recentemente ci si e sensibilizzati e si è rivalutato il settore tanto da creare una giovane
struttura che inizia ora la sua pratica esperienza e ciò le è valso nuovamente l'appoggio e la collaborazione della
Marina Italiana in diverse attività. Tutto ciò lascia ben
sperare!!! N.B. Le fonti sulla storia dello scoutisrno nautico sono state
tratte
dal volume “Etnografia e folklore del
mare” estratto a cura di Gennaro Angioino.