WWII - I LUOGHI DELLA MEMORIA IN EUROPA - CIMITERI DI GUERRA TEDESCHI - IL MILITE IGNOTO E QUELLI IN ITALIA

"I giorni, le settimane, gli anni trascorsi in trincea ritorneranno, e i nostri compagni morti sorgeranno e marceranno al nostro fianco; avremo la testa chiara e uno scopo preciso; e così marceremo, con i nostri morti accanto e con gli amici del fronte dietro le nostre spalle: contro chi, contro chi?"(Erich Maria Remarque - Niente di nuovo sul fronte occidentale)

Germania

Die Neue Wache 

Unter den Linden 4 - Berlin

 

     

 La costruzione del mausoleo risale a Federico Guglielmo III re di Prussia per opera dell’architetto Karl Friedrich Schinkel e venne edificato per ricordare i caduti delle guerre napoleoniche. Dal 1818, anno in cui fu terminato, al 1918, che vide la caduta della monarchia, l’edificio era sede della guardia imperiale. Nel 1931 il mausoleo venne riclassificato a "Memorial for Those Who Fell in the Great War" "Ai caduti della Grande Guerra". Col secondo conflitto il Mausoleo, come tanti altri edifici, venne gravemente danneggiato. Restaurato nel 1960 sotto il governo della Germania dell’Est (si trovava nel settore orientale di Berlino) fu intitolato alle vittime del fascismo e del militarismo "Memorial to the Victims of Fascism and Militarism". Qualcuno si chiederà perché non alle vittime del Nazismo ?. Per un motivo molto semplice; nella Germania Est il nazismo non era mai esistito, se ne negava anche l'esistenza. Nel 1969 un soldato ignoto e un detenuto ignoto vennero qui sepolti. Dopo la riunificazione il Neue Wache cambiò nuovamente nome e divenne "Central Memorial of the Federal Republic of Germany to the Victims of War and Tyranny". Tutte queste intitolazioni lasciarono una coda sulle effettive motivazioni politiche. Il centro della camera è attualmente occupato da una madre che piange il figlio morente "Mother with dead son" by Käthe Kollwitz. http://www.stadtentwicklung.berlin.de/denkmal/denkmale_in_berlin/de/unter_den_linden/neue_wache.shtml 

 

Le sconfitte subite dalla Germania e dall'Austria in due successivi conflitti, con quel che è accaduto prima e dopo, ha escluso questi paesi dal ricalcare la tradizione del Milite Ignoto, diffusa in varie forme in tutti gli altri paesi del mondo. La mancanza a livello nazionale di questo memoriale ha fatto si che in ogni paese e città di provincia il Volksbund aumentasse gli sforzi per ricordare i caduti, con un indubbio risultato politico (di legare le vecchie tradizioni dell'XIX secolo (delle guerre contro Napoleone) con quelle meno civili del XX. La celebrazione dei caduti ha luogo in 2 domeniche di Novembre in corrispondenza della giornata dei morti che qui si celebra verso il 20 o the last two Sundays before Advent. Non è quindi infrequente trovare la croce nera (non la svastica, la Teutonica) tedesca su vari monumenti degli ex imperi. Il vecchio monumento austriaco a Vienna sembra addirittura sparito nelle informazioni in rete, mentre è facile trovare quello degli occupanti Russi (the Soviet Army erected a memorial in Vienna on Schwarzenbergplatz  in honour of its soldiers killed in action).

 

MONUMENTO AL SOLDATO RUSSO IN GERMANIA (ex Est)

..extraterritorial veterans' cemeteries and memorials have been built on the same monumental scale as the Soviet memorial in Treptow and some have employed equally triumphal imagery (Heffernan 1995; Winter 1995), the Treptow memorial stands apart from most modern European memorials by creating and imposing a symbolic history of World War II that was both openly propagandistic and subtly diplomatic. Its propaganda value arose from the story it told of Soviet victory in the Great Patriotic War (World War II). For decades the statue at the heart of the Treptow complex served as a primary symbol in Soviet war commemoration (Figure 1) (Tumarkin 1994). Indeed, the major war memorial in Moscow, initiated in 1958, was not completed until 1995 (Forest and Johnson 2002). Despite its size, the Treptow memorial had a subtle diplomatic mission as well: to help define and regularize Soviet--German relationships in the aftermath of World War II in a way that would allow a mortal enemy like Germany to be considered an ally against the West. Thus, in contrast to the existing memorials, monuments, and iconography in Berlin that were being evaluated for restoration or effacement, depending upon their relationship to militaristic and authoritarian traditions in German history (Stangl 2001), the Treptow memorial was the culmination of a Soviet effort to inscribe its story of victory on conquered territory. From: The Geographical Review | Date: April 01, 2003 | Author: Stangl, Paul  (recentemente restaurato)

     

 

Soviet War Memorial (Schönholzer Heide)

Soviet War Memorial (Tiergarten)

       

  Wikipedia: The Soviet War Memorial (sometimes translated as the Soviet Cenotaph), is a vast war memorial and military cemetery in Berlin's Treptower Park. It was built to the design of the Soviet architect Yakov Belopolsky to commemorate 5,000 of the 80,000 Soviet soldiers who fell in the Battle of Berlin in April-May 1945. It opened four years after the war ended on May 8, 1949, and served as the central war memorial of East Germany. The monument should not be confused with the Soviet War Memorial (Tiergarten), built in 1945 in the Tiergarten district of what would later become West Berlin, or the Soviet War Memorial (Schönholzer Heide), in Berlin's Pankow district.

Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge' War Grave Agencies In June 1926 the architect Robert Tischler formed a construction team initially based in Munich (it moved to Kassel in 1967) to take on the task of erecting and building memorials and cemeteries. It was decided not to have a single architectural scheme like the British, American and French style of uniform gravestone, cross of sacrifice or national flag. Instead, the plan was to set out the gardens and memorials so that they would blend in with the natural features of the local area as far as possible. From the beginning the consideration for the long-term was very important to the Volksbund. Robert Tischler and the team were given a task to construct the cemeteries using architectural and horticultural features which would preserve the theme of 'Remembrance', as a reminder of what had happened. At the same time the team had to consider the need for low-cost maintenance. Gardening had to be kept to a minimum, bearing in mind that in most cases the goodwill and assistance of local volunteers had to be relied on for regular maintenance like mowing the grass.

 
 
 

Le forze armate germaniche in Italia hanno avuto 120.000 Caduti. Di questi 100.000 sono stati raccolti in 4 grandi cimiteri militari maggiori, che sono a Cassino, Costermano, Passo della Futa e Pomezia. I rimanenti sono stati ripartiti in Cimiteri minori già esistenti in quanto raccoglievano i Caduti della Prima Guerra Mondiale: Bolzano, Bressanone, Brunico, Feltre, Merano, Cagliari, Milis Sardegna), Motta S. Anastasia (Sicilia), Pordoi, Quero.

     

CIMITERO DI GUERRA TEDESCO A MONTECASSINO. Sulla strada che conduce a Sant’Elia Fiumerapido, a Colle Marino, frazione di Caira (4 km) sorge il cimitero di guerra tedesco. Fu iniziato nel 1959 dall'arch. Tischer e completato dal prof. Offenberg; Raccoglie le salme dei combattenti sotto la bandiera tedesca caduti nel meridione d'Italia (esclusa la Sicilia): da Cassino a Frosinone, a Pescara, a Lecce, a Reggio Calabria. Inaugurato nel 1964 raccoglie 20.000 caduti. I caduti sono ordinati in 34 campi disposti su sette ripiani semicircolari. Nella Cappella in pietrame vi è un artistico gruppo in bronzo raffigurante “dolore e conforto”. Sulla cima della collina si erge una croce di bronzo battuto alta 11 metri, oltre la quale si trovano le fosse comuni e grandi pietre tombali con incisi i nomi di coloro che lì riposano.

FUTA PASS: Questo cimitero Germanico, posto sul Passo della Futa, realizzato nel 1969 su progetto dell'architetto tedesco Oesterlen, ospita circa 31.000 tombe di soldati tedeschi caduti durante l'ultimo conflitto mondiale. E' oggi il maggiore sacrario germanico in Italia per numero di salme. L'ingresso è contraddistinto da uno stretto passaggio; sulla destra si scorge immediatamente un muro di pietra che per una lunghezza di circa duemila metri sale a spirale lungo tutta la collina. Termina in un triangolo verticale alto circa dodici metri, simile ad una vela, che si erge verso il cielo. Raccoglie le salme dei Caduti sulla linea Gotica. Il Cimitero è adagiato su un dosso vicino al Passo della Futa (SS. 65). Sul punto più elevato, a 952 metri di quota, sotto uno sperone triangolare verso sud è stata ricavata una Cripta con una grande corona di spine in acciaio. Le tombe, sistemate in ripiani terrazzati sono ricoperte di lastre di pietra grezza che riportano le generalità del Caduto.
 

Pomezia Appena superata Pomezia, in direzione Latina, si giunge al Cimitero Monumentale di Guerra Tedesco. Accoglie le spoglie di 27.443 soldati del III Reich caduti in Italia  sul finire della II guerra Mondiale. L’area, ampia 7 ettari (è suddivisa in 20 riquadri ricoperti di un folto tappeto erboso ed inframmezzati da gruppi di rustici croci in porfido), fu inaugurata nel 1960. Nel 1946 furono traslati a Pomezia i primi 2700 caduti germanici dal cimitero militare americano di Nettuno, a causa della destinazione di tale luogo a cimitero monumentale per i caduti americani. Il luogo di sepoltura provvisorio per questi caduti fu proprio Pomezia, scelta per le favorevoli condizioni del terreno, le possibilità d'irrigazione, d'ingrandimento, e per il panorama. Per espresso da Governo italiano, furono sgombrati anche altri cimiteri germanici ( nelle zone di : Anzio, Nettuno, Roma, Latina, Salerno, Avellino, Frosinone, L'Aquila, Chieti, Siena, Pistoia, Ancona, Arezzo, Ascoli, Grosseto, Livorno, Macerata, Napoli, Perugia, Pesaro, Rieti, Terni, Viterbo e Reggio Calabria ) e i caduti furono inumati a Pomezia. Pochi mesi dopo l'accordo sulle tombe di guerra del 22/12/55 tra il governo italiano e quello della Germania federale, i dipendenti del V.D.K. iniziarono i lavori. La maggior parte di questi soldati cadde sui campi di battaglia di Anzio e Nettuno, e durante la ritirata tra Cassino e Roma e poi tra Roma e Firenze. Un viale rettilineo lastricato, fiancheggiato da ambo i lati da cipressi, porta dal fabbricato d'accesso fino al monumento commemorativo. Pietre funerarie in porfido, raso terra, recano le generalità dei Caduti. Quattro massicce colonne sostengono un baldacchino, il cui lato inferiore è rivestito di mosaici. La colonna centrale e' formata da quattro figure riunite più grandi del naturale, rappresentanti soldati e familiari dolenti.  http://web.infinito.it/utenti/c/cmgquero/cmgquero/italia.htm 
   

Cagliari Nel cimitero comunale di San Michele di Cagliari, nelle immediate vicinanze del piccolo camposanto inglese ed italiano, si trova la "parte d'onore" germanica. Qui giacciono tutti i soldati germanici caduti in Sardegna (424), ad eccezione di 16 sepolti nel cimitero di Milis. Nel 1960 vennero traslati altri 190 caduti che avevano fino ad allora trovato sepoltura nel cimitero militare inglese di Pembroke, sull'isola di Malta. La parte destinata ai caduti germanici è di 1500 metri quadrati, ed è divisa in quattro aree circondate da una bassa siepe di oleandri. Le croci di pietra portano incisi, su entrambi i lati, i nomi, i gradi di servizio e le date di nascita e morte di due caduti. 

Motta Sant’Anastasia Il sacrario germanico è situato ad otto km. ad ovest di Catania a Motta Sant’Anastasia, adagiato sul fondo di una valle. Nei sotterranei non accessibili del mausoleo sono sepolti i caduti (4552). Il Volksbund (ente come il CWGC che si occupa delle onoranze ai caduti) ha provveduto al trasporto dei caduti di tutta la Sicilia in questo cimitero. Attraverso una scalinata, oltrepassato il cortile d'ingresso, si giunge ad un cortile dove si trovano le fosse comuni, al centro delle quali è posta una lapide con una iscrizione per i 31 soldati, tre dei quali rimasti sconosciuti, che in questo luogo hanno trovato degna sepoltura. Su altre otto lastre di pietra sono incisi i nomi di 128 soldati germanici dispersi in Sicilia negli anni  41/44. Nel punto centrale del cortile è situata una scultura di bronzo molto espressiva, raffigurante un adolescente morente. Da questo cortile è possibile accedere ad altri quattro. Su lastre di ardesia sono incisi i nomi dei caduti sepolti nei sotterranei.

Costermano (Vr) Sul dorso di un monte, a sud della località di Costermano (4 km), si trova il cimitero militare germanico. Oltrepassato l'atrio dell'edificio d'ingresso ed il grande portale in bronzo battuto si giunge, tramite una scalinata, ad una terrazza dalla quale si può dominare tutta l'area sepolcrale ricoperta d'erica. Il Cimitero Militare Germanico di Costernano accoglie 21.950 Caduti. Il cimitero, che accoglie i Caduti nell’Italia settentrionale, dalla Riviera ligure a Trieste, è adagiato su un dosso collinoso in 15 campi terrazzati. Dall’area del parcheggio una scalinata conduce all’atrio commemorativo con un monumento in bronzo che raffigura un adolescente inginocchiato verso le tombe dei soldati. Sul punto più elevato, dal quale si spazia sul lago di Garda, una croce d’acciaio alta 8 metri. Le tombe sono contrassegnate da lastre di pietra sulle quali sono incisi i nomi di due caduti. Nella parte superiore del cimitero si trova la fossa comune. Il cimitero è stato inaugurato il 6/5/67. 

(dovrebbe ospitare anche i caucasici di Trasaghis trasferiti alla fine degli anni 70).

Cimitero cosacco 'caucasico' di Trasaghis

La scarsità di notizie ci impedisce di fornire un'immagine

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 In Carnia (Udine), furono dislocati dai tedeschi i profughi 'sovietici' appartenenti a diversi gruppi ucraini e turchi (kazaki, turkmeni), in prevalenza musulmani, rastrellati fra gli scontenti dello stalinismo durante la campagna di Russia. Si trattava di oltre 40.000 profughi (famiglie e bestie al seguito), per i quali si pensava di ricreare un Kosakkenland italiano: intanto si usavano in funzione antipartigiana. Gran parte di questi, che sopravvissero al suicidio di massa (da alcuni smentito), furono riconsegnati ai sovietici alla fine della Guerra.