Il diario del Cap. LUIGI FERRARIS

aiutante maggiore in 1a del 19° reggimento artiglieria della divisione di fanteria da montagna "Venezia"

 Da Istituto per la storia della resistenza di Biella e Vercelli  http://www.storia900bivc.it/pagine/ferraris/index.html  È consentito l'utilizzo solo citando la fonte - Diario dal 9 Settembre 1943 al 31 dicembre 1943 (il diario continua al link fino al 10 ottobre 1944) -Il capitano Luigi Ferraris è nato a Vercelli il 26 settembre 1912

Settembre 1943

 

Ottobre 1943

Mercoledì 8 - Ore 19.30 è annunciato l'armistizio. Che delusione e che pena. E la mia famiglia?
Giovedì 9 - Nulla si sa dell'armistizio. La radio non funziona. I cetnici si professano a disposizione degli italiani.
Giornata di attesa. I tedeschi domandano le armi: si risponde di no.
Venerdì 10 - I cetnici impediscono di partire alle colonne. Vogliono le armi: si risponde di no; tensione estrema: si sta per sparare. La tensione diminuisce a sera. I cetnici disarmano molti soldati nostri. Ogni giorno sembra imminente la partenza.
Sabato 11 - Continuano le trattative. Il magg. [Djordjie] Lasíc] assume l'impegno di lasciarci passare.
Domenica 12 - È annunciato un governo nazionale fascista. Si è in attesa dello svolgersi degli eventi. Povera Italia! Cosa ne sarà! Siamo tutti abbattuti. Il 3° Rmv [Reparto munizioni e viveri] è costretto a tornare indietro. I cetnici non lasciano passare.
Lunedì 13 - Giungono reparti della Gaf [Guardia alla frontiera]: sono disarmati e senza nulla: li hanno assaliti i musulmani. Ordini e contrordini. Il gen. [Giovanni Battista] Oxilia si è recato a Podgorica. Cosa si deciderà? Alcuni soldati cantano "Giovinezza". Non si parte più, tutto è sospeso. Che sarà? Accordo cetnico.
Martedì 14 - Ore 8. Un aeroplano germanico lancia manifestini. Giornata nera. Il generale non ha portato nulla di conclusivo da Podgorica. I cetnici vengono al comando divisione. Alle 16 viene letto l'ordine del comando germanico per la deposizione delle armi. È troppo duro. Si vedrà. Si respingono.
Mercoledì 15 - Giornata di attesa: pare che i tedeschi ci vogliano bombardare: resisteremo? Il nostro desiderio è uno solo: tornare alle nostre famiglie. Le truppe assumono dislocazioni sparse. Accordo cetnico: se ne dà comunicazione.
Giovedì 16 - Molti ufficiali di Podgorica si sono rifugiati presso di noi. Si vuol resistere ai tedeschi? Sì, ormai siamo decisi.
Sabato 18 - Nulla di nuovo. Le nostre radio sono sempre più contraddittorie. A chi credere? Si iniziano dei movimenti finti A sera riunione e spiegazione nuova situazione.
Lunedì 20 - Si attende da un momento all'altro un bombardamento tedesco di rappresaglia sui cetnici. Non si è verificato nulla.
Martedì 21 - Chi dice bene, chi dice male dei tedeschi. Sarà vero che hanno dato ai nostri soldati 80 gr. di fagioli al giorno?
Giornata di attesa. Sconforto: notizie contrastanti: depressione morale. A sera meglio. Proclama di Badoglio.
Mercoledì 22 - Nulla di nuovo. Siamo come isolati dal mondo. Il pensiero va alla famiglia: chissà quante preoccupazioni. Morale giù. I tedeschi verranno o no? Altro messaggio intimidatorio. I cetnici fanno propaganda per far disertare i soldati.
Giovedì 23 - Viene annunciato il nuovo governo repubblicano. Non si capisce più nulla.
Venerdì 24 - Si hanno le notizie più svariate. Ci si confondono le idee. A chi credere? La sera viene a cena il col. [Antonio] Zitelli, si parla della situazione generale.
Lunedì 27 - I comunisti hanno attaccato Kolasin: situazione non chiara e tesa. Ansia continua. Ritorniamo di nuovo a Berane entro la cinta fortificata. Che decisioni si prenderanno? Troppa incertezza. I soldati mormorano, bisognerebbe muoversi. E i partigiani?
Martedì 28 - Mattina senza novità. Si è stufi: meglio affrontare pericoli, ma andarsene. I partigiani si impadroniscono di varie località: assicurano però che non ci attaccheranno. Si fanno molti progetti campati in aria. Contrasto cetnico-tedesco-partigiano.
Mercoledì 29 - Situazione immutata. Maggiore fiducia. Tempo bello. Dall'armistizio ad oggi ha piovuto solo una volta. Le notizie continuano ad essere contraddittorie. Speriamo in Dio.
Giovedì 30 - Durante la notte c'è stato allarme: dicono per i comunisti. Tranquillità assoluta: i cetnici sono partiti per combattere. Abbiamo appoggiato i cetnici che però hanno dimostrato di non avere alcuna organizzazione.

 

 

Novembre 1943

Lunedì 1-Alle 14 arrivano due nostri trimotori scortati da dodici caccia americani. Che gioia! Buttano giù molto vestiario.
Venerdì 5 - Anche oggi nuvoloso quindi non vi saranno aerei. La radio ci disorienta molto: la conferenza di Mosca ha avuto un'ampia eco. Giornata calma e normale. Movimento per le batterie presso i partigiani.
Sabato 6 - Di particolare nulla: grande simpatia dei partigiani ai nostri pezzi. Prove della rivista per domani - festa della fondazione dell'esercito russo.
Domenica 7 - Ore 11: rivista delle truppe partigiane alla quale hanno partecipato nostri elementi. Finalmente si ha del pane mangiabile!
Movimento per ricupero munizioni.
Lunedì 8 - Ore 2: allarme improvviso: attaccano i musulmani da Brodarevo. Partono subito due pezzi. Le notizie giunte da Berane dicono che i tedeschi hanno devastato schiacciantemente tutti. Piove! quindi nessun aereo. Siamo senza soldi. Alle 18 comincia a nevicare. Nulla si sa del nostro futuro.
Martedì 9 - L'attacco su Brovarevo è stato respinto vittoriosamente. I nostri hanno sconfitto i tedeschi, che ripiegano su Femica. Ha nevicato: ci saranno 10 cm.; purtroppo gli aerei non possono venire.
Mercoledì 10 - Si è sempre in attesa di qualche buona notizia alla radio: purtroppo ora vi sono molte chiacchiere e pochi fatti. La "Taurinense" si sta riorganizzando: speriamo di formare un nucleo compatto. Le provviste scemano. Non c'è più foraggio.
Giovedì 11 - Giornata tranquilla: giungono notizie sempre più precise sull'efficacia del tiro dei nostri pezzi. Nevischio. Si lavora al campo d'aviazione per allungarlo. La situazione alimentare è difficile, per noi e per i quadrupedi.
Venerdì 12 - Nebbia fortissima e pesante. Ci sono combattimenti delle nostre brigate per la conquista di Sjenica. Molti morti e feriti. Pare che vada bene. Giungono notizie frammentarie sulla posizione dei tedeschi. La radio continua a dare notizie di poca importanza.
Sabato 13 - Giornata agitata. L'azione su Sjenica va molto male. Molta preoccupazione.
Domenica 14 - Le cose vanno poco bene: la 28a brigata è scappata. I tedeschi attaccano con 5 battaglioni, 4 batterie e carri armati. Siamo nettamente inferiori come mezzi. Si cerca di resistere. Si perdono i pezzi della batteria dell'83°. La 3a brigata è disfatta. Cosa sarà? Preparativi per una immediata partenza. A sera più calma.
Lunedì 15 - I tedeschi incalzano: potremo resistere? Ordine di prepararsi per lo spostamento. Ma dove andremo? A sera la situazione peggiora, siamo nei guai.
Martedì 16 - Notte calma. Le salmerie ripiegano da Prijepolje. Alle 10 viene l'ordine di spostamento del 2° gruppo. Tutte le truppe devono evacuare Pljevlja. Alle 12 vado col generale al comando partigiano. Accordo per l'evacuazione. Ricognizione sui nuovi posti.
Mercoledì 17 - La situazione precipita a Prijepolje, si ripiega ma si fermano di nuovo al [fiume] Lim. La situazione alimentare peggiora. Alle 12 vengono annunciati arrivi di aerei. Non giungono per il cattivo tempo. Allarme perché viene annunciato un attacco di cetnici. Si preparano a difesa le case.
Giovedì 18 - Notte calma: i cetnici non si sono fatti vivi. Non si può telefonare a Prijepolje: nella notte sono stati arrestati dai partigiani il ten. col. [Corrado] Finocchi e il ten. col. [Nicola] Paulone. Verso sera viene comunicato che la situazione è migliorata a Prijepolje. Brodarevo è stata rioccupata: si sono trovati i cadaveri dei nostri soldati fatti prigionieri e poi fucilati dai tedeschi.
Venerdì 19 A sera viene comunicato che la 1a brigata ha conseguito notevoli successi contro tedeschi e bulgari a nord-ovest di Vardiste. Speriamo in bene. Oggi piove: quindi gli aerei non verranno.
Domenica 21 -I tedeschi stanno fortificando vicino a Sjenica. Giunge notizia che il cap. Volpi e l'artigl. Dell'Atti sono stati fucilati dai tedeschi.
Lunedì 22 - Al pomeriggio notizie brutte: Brodarevo è di nuovo occupata dai tedeschi: si teme qualche altra azione in forza. Spostamento dei reparti dislocati a Sahovici e a Mataruge.
Martedì 23 - I partigiani hanno dato ordine di sgombrare su Cajnice: ci si accorda nel senso che vanno via tutti i reparti, tranne il comando divisione e il comando artiglieria, ridotti ai minimi. I partigiani hanno rioccupato Brodarevo!
Mercoledì 24 - Giungono notizie contraddittorie sulla posizione dei tedeschi: pare che vogliano attaccare la "Venezia".
Giovedì 25 - Viene annunciato l'arrivo di 12 aerei scortati. Formiamo varie squadre, ma purtroppo la speranza è vana. Tempo brutto, disillusione profonda. Facciamo trasloco.
Venerdì 26 - Contatti continui coi partigiani. Aerei nemici ci sorvolano a ripetizione. I nostri, malgrado il tempo che si è rimesso, non si fanno più vedere. In Italia che sarà?
Domenica 28 - Colpo di mano partigiano nei nostri confronti: stato di assedio: la radio viene occupata. Viene imposto lo scioglimento delle due divisioni e la costituzione della divisione Garibaldi.
Alle 16 arriva un caccia che ci lancia 12 milioni: evviva! Vado all'aeroporto io a piedi.
Lunedì 29 - La gioia è subito offuscata: viene la comunicazione che il colonnello Beia viene esonerato dai partigiani e il comando artiglieria viene abolito. Di noi che sarà? La soluzione sarebbe combattere nelle brigate oppure lavoratori. Soprassiedo alla decisione. Notte insonne e terribile, incertezza sul futuro. Alle 13 arrivano ben 12 trasporti aerei con caccia, buttano molta roba e in più 18 milioni (di lire).

 

Venerdì 1 - I cetnici hanno avuto molte perdite. Abbiamo perso la compagnia guerriglieri. Si vuol sistemare il campo di aviazione. Si spera in aiuti [dall'Italia].
Sabato 2 - Ore 9.30: gran rapporto generale Oxilia, commozione profondissima. Pensiamo ancor più alle nostre famiglie. Situazione a Kolasin incerta. La 5a batteria spara da Matesevo. Serata calma: attaccheranno i comunisti?
Domenica 3 - Messaggio del Re. Tutti parlano di patria e di famiglia. L'azione di Kolasin continua. I partigiani sono molto forti. Si accelerano i lavori del campo di aviazione.
Martedì 5 - L'83° ripiega. Situazione nuova a causa dell'intervento dei partigiani e della debolezza del cetnici. La 5a batteria ha sparato bene. Giornata di ansia. Serata tranquilla. Si ha fiducia.
Mercoledì 6 - Al pomeriggio allarme per i cetnici: non si capisce più nulla: un po' i partigiani, un po' i cetnici. Il campo d'aviazione è pronto.
Giovedì 7 - Ci si barrica e si assume disposizione a difesa. Soliti discorsi e solite discussioni. Un caccia tedesco sorvola il campo d'aviazione. Stato d'allarme: pare che i comunisti attacchino. Siamo in un bel ginepraio. Bombe a mano in tasca.
Venerdì 8 - Stanotte c'è stata una sparatoria fortissima, si è svolta essenzialmente fra cetnici e partigiani. Sparato 44 colpi arti[glieria]. Mattinata calma, qualche sparatoria rada. Un mese oggi l'armistizio! La pattuglia [Marcello] Dapretto è stata ieri sera disarmata dai comunisti. I partigiani sono vicini. Esodo della popolazione cetnica sotto la pioggia. Che sarà?
Sabato 9 - Notte calma: nessun attacco. Si è collegato radio con l'Italia Pare che ci si accordi con i partigiani, i cetnici prendono atteggiamento contro di noi. Di nuovo stato di allarme; ore 16 sorvolo di un aereo tedesco: invito ad arrendersi altrimenti saremo considerati franchi tiratori! Non si sa nulla di quello che il comando combina.
Domenica 10 - Messa ore 8.30. Stipulato accordo con i partigiani. I cetnici hanno sgombrato Berane. Colloqui al comando divisione con i capi partigiani. Viene data comunicazione dell'accordo. I rappresentanti partigiani sono giunti collo stellone rosso ed hanno sfilato 2 battaglioni. per la città: ben armati ed equipaggiati: vi sono molte donne. Il generale non voleva che entrassero in città, poi ha dovuto cedere. Però si comportano bene: vanno ad Hareme

Lunedì 11 - Notte calma, distensione degli animi. Ore 8. Il generale partigiano [Dapcevic Peko] è a colloquio con il nostro generale [Oxilia]: si esamina la situazione. Nulla da dire sul contegno dei partigiani, che si rivelano di fegato. Pare che ad Andrijevica i cetnici vogliano resistere: lì abbiamo un terzo della divisione, cosa farà? Sparatoria fra cetnici e partigiani. A casa cosa sarà? È abolita la libera uscita. Vi è tensione in giro.
Martedì 12 - Ore 8: manifesto partigiano.
Ore 9: i partigiani occupano Andrijevica. Nulla di particolare.
Ore 14.30: due aerei tedeschi ci mitragliano.
Ore 15: giungono due aerei italiani [senza atterrare e lanciano un messaggio]. Viva l'Italia! Entusiasmo dei soldati, partono i cetnici.
Ore 15.30: di nuovo aerei tedeschi.
È giunto il messaggio del comando supremo [italiano].
Mercoledì 13 - Notte calma. Sono annunciati i tedeschi a Murina.
Ore 8: lettura del messaggio [aviolanciato ieri] del generale [Vittorio] Ambrosio.
Ore 9: smentita che i tedeschi stiano per attaccarci. Fa molto freddo. Il paese è desolato.
Ore 16.30: annuncio che Badoglio ha dichiarato guerra alla Germania. Si sta continuamente alla radio per sentire le notizie dell'Italia.
Giovedì 14 - La radio comunica che la divisione "Venezia" resiste compatta e si è unita ai partigiani. Chissà i miei cari cosa pensano. Almeno sanno che esistiamo.
Venerdì 15 - I tedeschi hanno liquidato la "Taurinense" 15. Giunge notizia della disfatta della "Taurinense": parte è ripiegata su Kolasin.
Noi si ha fiducia completa nell'avvenire. Almeno io. Alza bandiera al suono della marcia reale.
Sabato 16 - Ore 12: atterra il primo apparecchio italiano, porta dei messaggi, gioia di tutti. Ore 16: annuncio che i tedeschi stanno forse convergendo su di noi. I soldati hanno il morale alto: cantano. Molti al mattino hanno scritto a casa (Sicilia).
Domenica 17 - Notte calma, notizie incerte; tanti hanno paura dei tedeschi: noi no. Durante la notte sono partiti molti partigiani per combattere.
Ore 10.30: mitragliamento di caccia sui nostri baraccamenti, 2 feriti nostri. Ore 14.30: altro mitragliamento, hanno colpito ospedale e palazzina comando, un morto e 2 feriti. Notizie varie sui tedeschi: hanno attaccato Matesevo: distrutti da noi 2 carri armati.
Lunedì 18 - Mattina burrascosa: si combatte da tutte le parti: Petnica, Podgorica: si resiste bene.
Ore 10.30: atterra un nostro trimotore, hanno portato soldi e 4 mitragliere da 20; mentre siamo sul campo caccia tedeschi ci mitragliano: il trimotore è colpito al motore sinistro: io scappo in macchina con i soldi.
Ore 13.30: attacco di caccia nemici, mitragliamento. Il trimotore prende fuoco, che rabbia! Le batterie sparano ripetutamente a salve contro i tedeschi a Petnica. Ore 15.30: situazione incerta.
Martedì 19 - Dalle 5 si spara a gran forza. Attacchi da tutte le parti: situazione critica. Ore 10.30: cinque stukas ci bombardano in picchiata, sconquassi e morti e feriti sono stati coperti di calcinacci. Ore 14.30: altro attacco. La situazione peggiora.
Mercoledì 20 - Ordine di partire: preparativi non possono essere fatti ordinatamente. Di nuovo bombardamento, 5 stukas, una scheggia mi cade proprio vicino. Allarme per 4 ore. Ore 18: s'inizia nel buio completo la ritirata: si abbandona quasi tutto. Continua il fuoco nemico. Ore 21: si parte col generale. La ritirata è tragica.
Giovedì 21 - [I cetnici] sparano nel buio su di noi in marcia: si rifanno i ponti di notte; finalmente arriviamo e ci sistemiamo (strada per Sahovici)
È da ieri ore 5 che non dormo. Si gira per vedere dove sono i reparti: è in atto la riorganizzazione: rancio freddo, i soldati hanno fatto quasi 40 km. a piedi. Siamo sempre col generale. Ore 18: altro spostamento: si giunge a Sahovici. Si mangia alla meglio: finalmente alle ore 21 mi corico sul sacco a pelo.
Venerdì 22 - Tempo bellissimo. Sistemazione dei reparti: fase di sconforto. Sorvolo continuo di aerei, che ci seguono e sorvegliano. Pensiamo sempre a casa: le notizie più disparate circolano sull'Italia. Speriamo in bene. Incontro il comando della divisione "Taurinense" e conosco molti piemontesi.
Sabato 23 - Si sente la radio: purtroppo non si hanno notizie che ci sollevino.
Domenica 24 - Ordine di partenza: si deve lasciare Sahovici per andare a Lukovica. Nuove disposizioni per la riorganizzazione della divisione a tipo partigiano. Si parte alle 17.30. Si giunge a Oraghe ove ci fermiamo per disguidi. Nella notte si sistemano gli autocarri per evitare l'osservazione aerea.
Lunedì 25 - Ho dormito dalle 2 alle 5, sotto le stelle subito si infrascano gli automezzi. Il colonnello [Felice Beia] va a Pljevlja dai partigiani per altri accordi. Mancano i rifornimenti: i servizi non funzionano, per mangiare ci si aggiusta alla meglio.
Martedì 26 - Giornata di riorganizzazione generale. Notizie contrastanti sugli avvenimenti: si impiantano gli uffici. Da ieri gli aerei non si vedono. Qui è impossibile fermarsi, manca ogni risorsa locale. Siamo fermi a Mataruge (1.200 m.), per fortuna continua il bel tempo.
Mercoledì 27 - Alle 18 viene comunicato che la divisione deve assumere una nuova formazione a tipo partigiano. Si fanno subito i progetti per i nuovi organici: quelli esclusi serviranno come lavoratori.
Giovedì 28 - Tutta la mattina a Pljevlja, visita al campo d'aviazione ed alla cittadina, che si presenta bene. Incontro prigionieri italiani alpini. Che pena! Alle 14 si ritorna a Mataruge: nuovo convegno per gli organici. I tedeschi si allontanano.
Venerdì 29 - La costituzione dei nuovi organici è molto laboriosa. Dall'Italia nessuna notizia. Alle 14 viene comunicato che dobbiamo spostarci a Pljevlja. Preparativi. Ci sposteremo dopodomani.
Sabato 30 - Tutta la mattina a Pljevlja in cerca di alloggiamento. Riusciamo a sistemarci. I partigiani hanno occupato Priboj. e Visegrad: dicono che i tedeschi stiano ritirandosi.
Domenica 31 - Parto alle 6 per Pljevlja per la nuova sistemazione. Nel pomeriggio giunge tutto il comando divisione: i partigiani a Priboj hanno preso la sussistenza e fatti prigionieri 800 camicie nere.

Dicembre 1943


Mercoledì 1 - Viene l'ordine che per le 16 gli ufficiali esuberanti devono essere confinati a Otilovici, dove c'è una scuola. Il colonnello Beia lascia il comando. Commozione di tutti. Subentra il col. [Mario] Sabini. Nulla si sa se saremo considerati esuberanti. Si fa un nuovo organico.
Sabato 4 - Festa di Santa Barbara. Giunge alle ore 10 la notizia che i tedeschi attaccano e che hanno occupato Prijepolje. Preparativi per una partenza immediata. Nel pomeriggio vi è più calma e il pericolo pare scampato. Alle 18 mi comunicano che sono esuberante.

http://www.storia900bivc.it/pagine/ferraris/area.html piantina

le immagini soprastanti sono di repertorio    
Domenica 5 dicembre 1943 - Mattinata di incertezza sulla situazione tedesca. Ore 13.15: appena finito di preparare l'attacco [del carriaggio] per la partenza, esco sulla strada e sono preso d'infilata dal fuoco dei carri armati tedeschi. Fuga. Almeno cento cadono attorno a me. Butto tutto. Neve e gelo. Mi accodo ad altri che scappano. Ci segue il fuoco delle artiglierie nemiche. Allunghiamo: non ne posso più. Facciamo 25 km. di notte: sono sfinito. Di notte riposiamo a terra in una casa.
Lunedì 6 - Al mattino mi alzo e da Meljak giungo a Tara: qui ci troviamo in molti ufficiali e col col. Beia. Alle 18 si parte per Vinisca per raggiungere Corprivi. Marcia di 12 km. nella neve. Giungiamo a Vinisca e pernottiamo a terra.
Martedì 7 - Ieri tutto il giorno un pezzo di carne di pecora. Stamane ripartiamo per Slavica. Altri 30 km. nella neve: siamo attaccati dai cetnici. Non ne possiamo più. Arriviamo alle 16 a Slavica, ci sistemiamo un po': mangiamo un po' di lesso e poi dormiamo a terra.
Mercoledì 8 - Ripartiamo presto per raggiungere il Tara. Ordini e contrordini. Giungiamo al Tara dopo una marcia faticosa. Traghetto con il colonnello [Beia]. Ordine di non più proseguire.
Giovedì 9 - Dobbiamo ritornare dall'altra parte del ponte, ma ci sono da traghettare i feriti.
Oggi non si è potuto fare nulla. Torniamo al paese e ci sistemiamo alla meglio. Troviamo un po' di pane!
Venerdì 10 - Si ritorna dall'altra parte del Tara e si traghetta dopo molte peripezie.
Domenica 12 - Soldati muoiono di stenti. Andiamo da Ogradenica a Slatina senza viveri.
Lunedì 13 - Da Slatina a km. 40 Celebic in cerca di salvezza. Trovo il col. Beia e gli ufficiali esuberanti. Senza viveri.
Martedì 14 - La popolazione ci odia e ci rifiuta una briciola di pane. Da Celebic a Slatina con gli ufficiali esuberanti. Mi stacco dagli artiglieri. Senza viveri.
Mercoledì 15 - Da Slatina a Ogradenica. Nuova sistemazione in attesa di ordini. Finalmente si mangia un po'.
Venerdì 17 - Si parte da Ogradenica per Tepca. Si traghetta bene il Tara. Si dorme a terra: vicino un ferito partigiano muore.
Sabato 18 - Marcia da Tepca a Zabljak. La sera finalmente si mangia. Tragedia degli sbandati. Il comando del 2° Korpus provvede a noi.
Domenica 19 - Marcia da Zabljak a Buan - km. 35 - arrivo a Buan alle 15. Si riprende contatto col Korpus.
Mercoledì 22 - Marcia di trasferimento da Buan a Lipeve. Siamo sorpresi dalla tormenta: perdiamo due cavalli. Pioggia torrenziale.
Sabato 25 - Ho dormito con 15 persone in una stanzetta. Mi sveglio alle 7 dopo una notte discreta. Prego e il mio pensiero è rivolto ai miei cari, che certo mi pensano e credono al mio ritorno. Che Natale! È passato in una desolazione vivissima.
Martedì 28 - Da quattro giorni tormenta e neve: siamo bloccati. Pare che ci rimpatrieranno con gli aerei.
Venerdì 31 -Fine anno 1943: non poteva essere peggiore. Sono stanco e depresso: pulci, cimici e pidocchi. A sollevarti un po' giungono 14 nostri trasporti aerei con caccia: passano su di noi. Vuol dire che ci ricordano in Italia? È il saluto della patria. Ci risolleviamo.

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