Il diario di Domenico Agostinucci

da Gubbio Sottotenente in Roma al 2°Bersaglieri  

http://www.cimeetrincee.it/AGOSTINUCCI.doc

 

18/10/1916 - Decreto Luogotenenziale - Ricompense al valor militare - Medaglia d'argento.
"Sebbene gravemente ammalato ed in procinto di entrare in lunga cura, volle, ad ogni costo, seguire la sua compagnia, chiamata d'urgenza al combattimento e, assuntone poi il comando interinale (17), la conduceva brillantemente all'assalto, rimanendo ferito al braccio destro. Ciò nondimeno restava al suo posto, fino a che, stremato di forze, non dovette essere trasportato all'ospedale. Comandante di plotone tagliafili, fu in vari combattimenti di fulgido esempio ai suoi dipendenti e compì anche ardite ricognizioni. Monte San Michele 14 novembre 1915".

 

5 settembre 1926 I nostri eroi. (Di A. U.) estratto.
Intelligente e buono, ardito e valoroso, questo forte figlio di Gubbio (Pg). Il sincero e vivissimo Suo patriottismo, non lo illudeva sui pericoli a cui spesso volontariamente andava ad esporsi, ma rafforzava in Lui la fortezza d'animo, preparandolo ai cimenti più aspri. E sui contrafforti e sulle cime di quei colli paurosi che tanto sangue purissimo han bevuto dei nostri Eroi - il Podgora, il Sabotino, il San Michele - giorno per giorno, ora per ora, visse la vita disagiata e di insidie, insieme ai suoi cari soldati.

"Io non dormo - scriveva la notte del 2 giugno - non posso dormire, debbo vigilare i miei uomini, il mio plotone, del quale mi sento la responsabilità, e al quale mi sento legato da un grande, da un profondo vincolo di affetto".


In ogni sua lettera rifulge tutto il sentimento del proprio dovere, che lo animava e lo veniva disponendo a sacrifici sempre più grandi. E scriveva:

Assicurazione stupulata per i combattenti"Marceremo noi verso la gloria? Ne sono certo! In questi momenti in cui freme l'animo di ogni buon italiano alla dolce rievocazione delle passate tradizioni, delle gentili epopee nazionali, gli sguardi e le speranze della nazione sono su di noi rivolte, l'entusiasmo popolare ci acclama, lo spirito nazionale ci segue: il dovere e la gloria ci additano lontano Trento e Triste irredente, meta di ogni santa aspirazione italiana. E noi partiamo portando con noi il grido di osanna e il profumo dei fiori che da ogni parte ci piovono addosso, sicuri delle nostre forse, fidenti nella volontà del Governo, Figli della terza Italia che ognora più si sospinge sulla via della gloria. Specie in questo momento io mi sento bersagliere e italiano, e del bersagliere porto con le penne la fierezza e lo spirito di sacrificio, mentre ho dell'italiano il cuore e gli alti ideali. Vendicheremo le sofferenze dei nostri antenati; è il sangue generoso che grida vendetta, sono degli Eroi sventurati che attendono da noi il compimento dei loro sogni, l'attuazione dei loro santi ideali"!

…e il 28 luglio, in un irrefrenabile impeto di patriottismo e di fede, scriveva:

"Coraggio, o bravi figli di Lamarmora, spetta a voi di rinnovare le gesta di Goito e di Sciara Sciat*, a voi è riserbata la gloria di ricacciare col vostro impeto, al grido fatidico di Savoia, il secolare nemico d'Italia al di là dell'Isonzo Italiano; voi dovete portare il grido di redenzione dell'intera nazione che vi ammira e vi incita alla vittoria sotto le porte di Gorizia che impaziente vi attende: Chi potrà ridire le vostre gesta di valore, chi canterà ai posteri il vostro eroismo, il vostro spirito di sacrificio? Coraggio, non udite il grido degli oppressi, che da voi attendono la redenzione? Sulla punta delle vostre baionette è il segreto della vittoria"!.

Ed ancora: "E tra i sacrifici, tra le privazioni, io sono felice, io sono superbo di compiere il mio dovere, tutto quel dovere che per il soldato italiano, ma specie per il bersagliere, non dovrebbe aver limite. Trieste ci attende! I figli di Lamarmora non conoscono ostacoli; porteremo presto il grido di redenzione fra i fratelli oppressi".

E dall'ospedale il 20 novembre 1915: "Dal mio letto (Palmanova) odo rombare il cannone, e il cuore mi balza in petto; ma la ferita va risanandosi ed io spero di poter quanto prima tornare a fare il mio dovere".  

Purtroppo tale suo vivo desiderio, emanazione sublime del patriottismo suo fiero ed ardente, non poté essere esaudito. Il 18 dicembre 1915 veniva strappato all'Italia e alla famiglia sua. Altre decorazioni: Medaglia commemorativa conferita ai militari che prestarono aiuto nel terremoto di Avezzano della Marsica. Partito il giorno dopo del terremoto e trattenuto in Avezzano 31 giorni.

*Il mattino del 23 ottobre 1911 gli Arabo-Turchi svilupparono un attacco generale contro il settore orientale della difesa di Tripoli, accentuandolo nel tratto tra Henni e il mare, al cui centro è Sciara Sciat. Quivi erano schierati un battaglione più due compagnie di bersaglieri agli ordini del generale Fara. Ma le truppe italiane, mentre tenevano bravamente testa agli assalitori, furono poco dopo aggredite alle spalle dagli Arabi della Menscia, oasi dell'interno soggetta all'occupazione italiana. E l'esempio di questi ribelli si propagò ben presto fra gli Arabi della città. Presa fra due fuochi, la difesa di Sciara Sciat fu travolta; ma resisteva la posizione di Henni, i cui difensori rifiutarono di arrendersi, quantunque intieramente circondati. A sera la difesa fu rinforzata con reparti dell'82° fanteria e di artiglieria da fortezza, mentre ritornavano verso le posizioni perdute gli avanzi delle compagnie di bersaglieri su due plotoni. Le truppe italiane avevano presto il sopravvento e appoggiandosi al baluardo di Henni riconquistavano tutte le primitive posizioni, mentre l'opera repressiva si svolgeva fulminea e completa. Il sanguinoso combattimento, durato circa 8 ore, terminava con la piena vittoria degli Italiani. Le perdite dell'11° bersaglieri furono notevoli: 6 ufficiali morti e 9 feriti, 99 uomini di truppa morti e 121 feriti. Ma la sorte più commovente toccò a 250 uomini dispersi e prigionieri isolati che, travolti nel turbine della lotta, furono sospinti verso il cimitero di Rebat, torturati e distrutti con raffinati supplizi " (BALDINI 1936).

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