SE AVESSI SAPUTO CHE ERA INNOCUO L'AVREI UCCISO IO STESSA

tratto da "SCRUTARE NEL BUIO" P.K. DICK

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Luckman disse: - se avessi saputo che era innocuo l'avrei ucciso io stessa.- Ricordate ?

-Ma lei era una perbene, - disse Barris. - Quella ragazza non s'è piu' fatta vedere, ed aveva roba buona. Ricordate il suo appartamento ? I ricchi non comprendono mai il valore della vita. Sono diversi. Ricordi Thelma Kornford, Bob ? Quella piccolina con enormi tette? Lei non portava mai il reggiseno e noi non facevamo altro che starcene lì seduti a guardarle i capezzoli. Lei venne da noi per convincerci a uccidere quello zanzariere. E quando le spiegammo ...

Al volante della sua lenta automobile, Bob Arctor dimenticò le cose teoriche cui stava pensando e riportò alla mente un fatto che li aveva impressionati tutti: la deliziosa ed elegante ragazza perbene vestita di quel suo maglione di tartaruga e pantaloni a campana e tette saltellanti che voleva che assassinassero un grande insetto innocuo che in realtà non faceva che del bene mangiandosi le zanzare - e in un anno in cui si era prevista per la contea di Orange un'epidemia di encefaliti - che quando avevano visto di che si trattava e le avevano spiegato, aveva detto delle parole che erano diventate per loro la parodia di un motto malvagio affisso al muro, come cosa da temere e disprezzare:

  SE AVESSI SAPUTO CHE ERA INNOCUO L'AVREI UCCISO IO STESSA

questo aveva riassunto per loro (e ancora riassumeva) ciò che essi non gradivano nei loro nemici perbene, ammesso che avessero dei nemici. Tuttavia, una persona dall'ottima educazione e con tutti i vantaggi economici come Thelma Kornford divenne una nemica immediata per l'aver pronunciato quelle parole, da cui erano fuggiti sin dallo stesso giorno, rovesciandosi fuori dal suo appartamento per far ritorno al loro piccolo alloggio pieno di immondizie, sollevando in lei non poca perplessità. L'abisso tra il loro mondo e il suo si era manifestato, per quanto avessero meditato sul modo di scoparla, ed era rimasto. Il cuore di Thelma, meditò Bob Arctor, era come una cucina vuota.

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