hPOLLO ALLA BERSAGLIERA

(Da donna Patrizia)

 

Ingredienti: dosi per 4

Un pollo di 800 g., 50 gr di burro,1 cucchiaio d’olio, una cipolla, quattro pomodori da sugo o pomodorini, tre peperoni tricolori, sale e pepe q.b.

 

Tagliate a pezzi il pollo e mettetelo in un tegame col burro, l’olio e la cipolla tagliata fine. Pulite i pomodori (senza semi) e tagliateli a piccoli pezzi, se non è stagione prendete quelli a pezzettoni in scatola. Lo stesso fate per i peperoni, tenendoli a pezzi (listelle) più grandi. Il tutto in una pentola con coperchio a fuoco lento (la fretta fa cattivi cibi), rimestando ogni tanto. Servire in tavola con fette di pane casereccio o patate bollite.

Buon appetito

BRIGHELLA

 

 

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Anche lui, bergamasco come Arlecchino, fa parte della famiglia dei servitori. Inizialmente, era rappresentato come un individuo superficiale, buffo ma astuto e intrigante (il nome brighella deriva da "briga"). Vivace e insolente con le donne, chiacchierone coraggioso con i poltroni, abbassa il capo solo davanti a chi lo tiene in soggezione. Sa essere un domestico prezioso quando il padrone lo ricompensa adeguatamente; i vecchi al contrario devono temere per la loro borsa, che sottrae con destrezza. Successivamente, con Goldoni, Brighella divenne un servo saggio e fedele, che ammonisce i padroni contro i guai e la leggerezza della gioventù. Può anche succedere che metta una buona parola tra genitori e figli. Il genio di Carlo Goldoni ne fece un personaggio in netto contrasto con l’immagine di Arlecchino: ruba meno e inganna più le donne in amore che gli uomini in affari. Brighella indossava in origine dei pantaloni ed un camicione di tela. Col tempo, venne poi rappresentato in livrea da servo di casa. Brighella ha origini molto antiche; c’è chi la fa derivare da Plauto, chi lo scopre nella Brescia del Medioevo, ma è certo che Bergamo Alta l’ha fatto nascere e lo ha cristallizzato nella sua più antica forma: fanfarone, bugiardo, ladro, di ingegno sottile sotto le battute triviali, e non alieno dall’uso di parole che talvolta tradiscono qualche buona lettura; quando occorre sa anche cantare e ballare. L’unica paura è rappresentata dalla forca sulla quale teme di finire un giorno o l’altro. L’abito originariamente era composto da una giacchetta e da calzoni bianchi, listati di verde come una livrea; il bianco sottintende la capacità di fare e disfare, d’aver carta bianca, appunto, e il verde degli alamari è il colore dei desideri dei suoi "clienti" per via dei suoi raggiri impareggiabili , così diceva lui. Sul capo portava un berretto floscio, simile a quello di un cuoco, ma molto schiacciato sulla ,maschera olivastra. Col tempo l’abbigliamento si arricchì d’un soprabito bianco con triplo colletto, comparvero grosse basette e piccoli baffi mentre il mento, prima ricoperto da una ispida barba che incuteva timore, fu completamente rasato.