La storia è racconto attraverso i libri  

Il primo testo che accompagna la presentazione è in genere quello diffuso dall'editore, dalla libreria o da critici che vengono indicati. Se non diversamente indicati sono del sito.

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Einaudi - Collana: ET Saggi n. 194 - Anno 2005 - ISBN 9788806177690

COME SI DIVENTA NAZISTI

di William Sheridan Allen

 

Note di Copertina : Un caso storico di illuminante attualità
I cinque anni cruciali, dal 1930 al 1935, dell'esistenza collettiva di una cittadina tedesca che lentamente affonda nella dittatura. «La distruzione di una comunità politica, la fine della democrazia è sempre possibile... e oggi come allora gli avversari della democrazia stanno anche dentro di noi, nel perenne conflitto, ch'è a un tempo sociale e psichico, tra bisogno di sicurezza e desiderio di libertà». (Luciano Gallino)
Questa è la storia di una piccola città della Germania durante gli anni della Repubblica di Weimar e i primi anni del terzo Reich; ed è al contempo un tentativo di comprendere come una democrazia civile sia potuta precipitare e affondare in una dittatura. Thalburg (in realtà Nordheim) è un tranquillo centro dell'antico regno dello Hannover, diecimila abitanti, molto commercio e poche industrie, che negli anni che vanno dal 1930 al 1935, come tutta la Germania cambia volto: sulla base di una vasta documentazione e di una paziente indagine personale, lo studioso americano Allen racconta con la vivacità e la passione di un cronista le tappe di quella tragica trasformazione, dando un volto e un'identità precisa a fatti e persone che hanno legato il loro destino alle sorti dell'intero popolo tedesco. La "normalità" che li caratterizza diventa qui il paradigma preciso per capire, come scrive Luciano Gallino nella nuova introduzione, che "la distruzione di una comunità politica, la fine della democrazia è sempre possibile... e che oggi come allora gli avversari della democrazia stanno anche dentro di noi, nel perenne conflitto, ch'è un tempo sociale e psichico, tra bisogno e desiderio di libertà...".

 

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http://gigionetworking.wordpress.com/dittatori-in-europa-lascesa-di-aldolf-hitler/ 

Il caporale "Boemo" e 

Hindenburg

Adolf Hitler called "Der böhmische Gefreite" ("The Bohemian Corporal") by Paul von Hindenburg who mistook Hitler’s home town of Braunau am Inn (Austria), for Braunau in Böhmen (oggi Rep. Ceca).

L’uomo che ratificò il suo potere, Paul von Hindenburg (a dx) lo chiamava così:  il "caporale Boemo" confondendo il suo  luogo di nascita Braunau sull’Inn con Braunau in Boemia http://www.historylearningsite.co.uk/paul_von_hindenburg.htm 

Manifesto Usa della destra politica

Paul Ludwig Hans Anton von Beneckendorff und von Hindenburg (Posen, 2 ottobre 1847 – Gut Neudeck, 2 agosto 1934) era nato in Prussia e fu l'ultimo presidente eletto prima dell'ascesa al potere di Hitler. E 'stato il secondo presidente dopo Ebert, e ha guidato la nazione attraverso la catastrofe del crollo di Wall Street. Hindenburg per paura del comunismo fece ritirare Heinrich Brüning (Fu il penultimo Cancelliere della Repubblica di Weimar dal 30 marzo 1930 al 30 maggio 1932. Dopo l'avvento del nazismo emigrò prima in Olanda (1934) poi negli USA, ricoprendo la cattedra di pubblica amministrazione alla Harvard University. Rientrato in patria alla fine della guerra, insegnò economia politica a Colonia dal 1951 al 1954, quando fece ritorno negli USA. Gli successe nel 1932 Franz von Papen). Già combattente nella guerra del 1866 contro l'Austria poi contro la Francia venne richiamato in servizio alo scoppio della grande guerra per condurre l'Ottava Armata in Prussia. A metà settembre del 1914, aveva già raggiunto fama nazionale infliggendo due gravi sconfitte all'esercito russo a Tannenburg e ai laghi Masuri. Per questo verrà nominato comandante supremo del fronte orientale. Nel mese di agosto del 1916, viene nominato Capo di Stato Maggiore e da questo incarico è lui che guida la pace con la Russia della primavera del 1918. Sicuro che il suo paese non arriverà al 1919 evita che il conflitto, con l'entrata in guerra degli Usa, si propaghi alla zona industriale tedesca della Ruhr che resta quindi intatta (in mano poi alle potenze alleate per danni di guerra) per una futura ripresa economica del paese. Fu' lui con la sua enorme influenza a convincere il Kaiser ad abdicare. Hindenburg rimase C.S.M tedesco fino al luglio del 1919. Nel 1925, H. fu convinto a candidarsi alle elezioni presidenziali. Le vinse e fu rieletto nel 1931. Negli ultimi anni della sua presidenza, Hindenburg (già vecchio) è stato fortemente influenzato da coloro che lo circondavano - soprattutto dal figlio. Anche se non amava Hitler venuto da una classe socialmente inferiore venne convinto a nominarlo cancelliere nel gennaio del 1933 dal figlio e da Franz von Papen che speravano di poterlo controllare, lui e le sue bande. Nel febbraio 1933, l'edificio del Reichstag fu incendiato e Hitler disse che erano stati i comunisti. L'introduzione di poteri di emergenza fu la mossa che diede a Hitler la dittatura. Hindenburg, l'ultimo vero Junker, muore nella sua tenuta in Prussia il 2 agosto del 1934 e viene sepolto a Tannenberg. Nel 1945 le truppe tedesche rimossero la sua bara e quella della moglie, per salvarle dai russi in avvicinamento. Vennero portate a Marburg an der Lahn, nella Germania Occidentale, città di cui Hindenburg era cittadino onorario, dove furono nuovamente e definitivamente interrate nella cappella della torre nord della chiesa di Santa Elisabetta.

 

PIANIFICAZIONE AUTORITARIA DELLA ECONOMIA - IL PARALLELO COL NEW DEAL

 

Fra piani quinquennali e corporativismo Roosevelt non si discostò poi di molto dal modello tedesco, tanto che il suo piano apparve quasi in contemporanea con quello e forse con un ritardo da giustificarne travasi. Il New Deal (1°) di Roosevelt era basato sul deficit di bilancio o quanto meno su nuove forme di tassazione, ovviamente osteggiate dai Repubblicani e dai grandi trust. Roosevelt non mise fuori legge i sindacati ma nemmeno possono dirsi tali le organizzazioni che agivano e che comunque subivano pressioni controlli e talvolta repressioni. Il new deal tedesco era invece basato tutto sugli Investimenti privati degli industriali (che attingevano poi a banche). Hitler chiamò queste “imprese private guidate"; ne facevano parte 29 organizzazioni (cartelli) industriali e 50 territoriali. Era stato Hitler o qualcun altro, in anticipo di qualche mese a proporre il “Piano di spesa pubblica" che sotto il profilo tecnico-economico era identico e sicuramente migliore di quello che stava varando Roosevelt ?. Il piano non era certo la "creatura" di un caporale (Boemo? come diceva Hindenburg) che aveva fatto la Va elementare, e che non era capace di fare una moltiplicazione e una divisione.

Al fondo della depressione (autunno e inverno 1931-32)

…. Un altro inverno di crisi incombeva sulla città. Le curve della disoccupazione avevano un andamento stagionale con il punto culminante nell’inverno. In ottobre, più di novemila disoccupati affluivano all’ufficio di collocamento di Thalburg ogni settimana; nella città stessa, su una popolazione di diecimila abitanti, ce n’erano quattrocentodiciotto. Non erano molti di più di quanti ce ne fossero stati l’anno precedente nello stesso periodo; ma, mentre nell’ottobre 1930 due terzi dei disoccupati della città ricevevano ancora l’assegno regolare, nell’ottobre 1931 questi erano ridotti a circa un terzo, e il resto riceveva già l’assegno di emergenza o il sussidio assistenziale. E questa differenza dava la misura della disperazione. Di nuovo ci fu una massa enorme di domande alla fabbrica di zucchero. Il Volksblatt (il quotidiano socialdemocratico locale) riportò che un operaio, che da vent’anni era sempre stato assunto nella stagione del raccolto, era stato respinto perché repubblicano: secondo le dichiarazioni dell’operaio, il capo del personale gli aveva detto che doveva cambiare le sue opinioni politiche, se voleva lavoro. Mentre la miseria dei disoccupati aumentava, non mancarono i tentativi di mitigarla con iniziative private di beneficenza. Nell’ottobre del 1931 tutte le organizzazioni di carità di Thalburg, eccettuate quelle naziste e lo Stahlhelm (una struttura paramilitare che localmente stava alla DNVP, il partito nazionalista, come le SA stavano ai nazisti) decisero di lavorare insieme facendo cassa comune. Questo Hilfsbund comprendeva luterani, cattolici ed ebrei, organizzazioni di sinistra, come quella d’Assistenza dei lavoratori socialisti, e di destra, come il Club delle donne patriottiche; e ricevette pubblicamente appoggio dal prefetto della contea e dal sindaco di Thalburg. Lo Hilfsbund organizzò collette per le strade e distribuì viveri e combustibile; per la fine di novembre aveva raccolto 1350 RM. Inoltre i negozianti davano vestiti, e i droghieri, i fornai, i macellai promettevano contributi settimanali di viveri. I commercianti ebrei della città erano fra i donatori più generosi. I sindacati liberi organizzarono una festa di beneficenza, a 75 pfennig a persona, cui affluì gran folla; ci fu musica per opera del Coro dei lavoratori e della banda cittadina; varie compagnie drammatiche locali diedero rappresentazioni e la Società ginnastica dei lavoratori organizzò uno spettacolo, che da solo fruttò allo Hilfsbund 350 RM; anche la Società di assistenza dei lavoratori tenne una vendita di regali di Natale fabbricati in casa, i cui proventi erano destinati ai disoccupati. Il 27 novembre 1931, già 250 disoccupati avevano fatto domanda di soccorso; chiedevano anche che quattro loro rappresentanti, scelti nelle loro file, collaborassero alla distribuzione dei soccorsi; ma questa domanda fu respinta all’unanimità. A sostegno dello sforzo generale, i negozianti di carbone ridussero il prezzo della lignite per tutti i disoccupati, e la Corporazione dei fornai di Thalburg diminuì dell’8 % il prezzo del pane. Non era solo altruismo che muoveva i fornai, poiché il Volksblatt aveva condotto una campagna senza tregua contro la loro politica dei prezzi, paragonandoli in modo non favorevole a quelli delle città vicine. Quando, nel dicembre 1931, la riduzione fu effettuata, il Volksblatt, invece di applaudire, osservò semplicemente che il prezzo del pane nei negozi era adesso uguale a quello che già si aveva alla cooperativa di consumo e, dato che i fornai di Thalburg “facevano propaganda nazista”, si consigliavano gli operai ad andare alla cooperativa per i loro acquisti, anche se non vi era più alcun vantaggio di prezzo. L’amministrazione cittadina cercava pure di mitigare la sorte dei disoccupati. Dal febbraio 1931 fece dare, in una delle scuole pubbliche, spettacoli cinematografici “culturali” gratuiti; l’autunno seguente iniziò corsi di avviamento professionale per i giovani disoccupati e offrì di concedere in uso alle famiglie di disoccupati vari ettari di terreno di proprietà comunale coltivabili a orto. Nell’inverno 1931-32 furono date ai disoccupati bisognosi speciali tessere che permettevano loro di comprare ogni mese fino a duecento libbre di carbone a un prezzo inferiore al normale di 30 pfennig al sacco. A onta di tutte queste misure, la depressione aumentava

Si ebbero nel 1931 sei fallimenti, cioè il doppio che nel 1930, e nel dicembre 1931 una delle maggiori aziende cittadine, una fabbrica di sacchi di carta, chiuse e si trasferì altrove. Alla fine dell’inverno c’erano 704 disoccupati a Thalburg e più di 13 mila sulle liste dell’ufficio distrettuale, il che voleva dire che una media di 2.000 disoccupati al giorno attraversavano Thalburg diretti alle vecchie caserme militari. All’angoscia creata dalla situazione economica, la natura ne aggiungeva altre: nel gennaio del 1932 il fiume Muhle straripò, recando danni al quartiere operaio a nord dei binari ferroviari; perfino le case di emergenza, adibite a uso dei senzatetto nell’antica zona militare, furono inondate. I danni totali per la contea di Thalburg furono valutati a un quarto di milione di marchi……....In ottobre, i nazisti cominciarono a sfruttare le preoccupazioni cittadine per le questioni economiche. Nella prima settimana ci fu un discorso su “Che cosa ci porterà l’inverno?” Quindici giorni dopo, il maggior economista teorico nazista, Gottfried Feder, venne a Thalburg a parlare sulla “Politica finanziaria ed economica dello stato nazionalsocialista”. Un’enorme folla affluì al 1910er Zelt per udirlo; e c’erano molti componenti del ceto medio, ai quali interessava conoscere i programmi economici nazisti. Non ne ricavarono, invece, che generalità, come: “Niente nazionalizzazione della libera economia produttiva” e “Direzione economica organica”; tuttavia, questa fu una delle riunioni economiche naziste di maggiore efficacia. Sfruttarono però la depressione anche in altro modo, oltre che con discorsi di propaganda: alla fine dell’autunno 1931 aprirono una cucina per distribuire minestre ai disoccupati; la installarono nei locali di una vecchia fabbrica di scatolame, fallita nel 1929, di cui il proprietario aveva concesso loro l’uso gratuito. In ottobre, Hitler aveva concluso un’alleanza col DNVP, il partito nazionalista ― il cosiddetto Fronte di Harzburg: era quindi aperta la via a una più stretta collaborazione sul piano locale, e la mensa assistenziale fu un’impresa comune dei nazisti e dello Stahlhelm. Era in concorrenza con lo Hilfsbund, per cui i nazisti tentarono di gettare il discredito sul grande sforzo assistenziale della città. Vennero contributi a sufficienza, così che a metà dicembre la mensa dava da mangiare a duecento persone al giorno, comprese quaranta famiglie, venti persone sole e numerose SA. La maggior parte dei viveri era offerta da contadini e da alcuni droghieri, fornai e macellai di Thalburg; i nazisti affermavano di far pagare solo quelli che potevano e di dar da mangiare a tutti, senza badare a distinzioni di partito; ma ci fu almeno un caso di un operaio a cui il cibo fu rifiutato perché era “di sinistra” e il Volksblatt assicurava che solo ai disoccupati nazisti si dava da mangiare. Alla fine del 1932, la mensa nazista aveva fornito dodicimila pasti; ma le opere benefiche non erano le sue sole attività: alcune stanze erano riservate alle SA (lo Stahlhelm era stato pian piano messo fuori al principio del 1932, dopo il crollo del Fronte di Harzburg) e la fabbrica era divenuta quartier generale e “caserma” delle SA di Thalburg. Dopo due settimane dall’apertura, una bandiera con la svastica sventolava dal più alto fumaiolo.
   

Quando sale le scale del Reichstag (qualche anno dopo), tutta la politica economica era stata già pianificata, con una struttura economica altamente organizzata. Infatti avevano già adottato il controllo dei cambi. Nel Piano c'era una rosa di provvedimenti in cui c'era materia tecnica da far impallidire i più grandi economisti del mondo. E anche questi con tutta la buona volontà, data la mole di formule e di cifre, non potevano certo averla elaborata e organizzata In meno di tre mesi. Questo era un lavoro di anni, fatto dalle migliori menti dell'alta finanza tedesca. C'era l'espressione di tutto un intero "potente" mondo economico che voleva egemonizzare l'Intera Europa. (rielaborato da Cronologia)

PRINCIPALI TAPPE DELLA ECONOMIA DELLA GERMANIA NAZISTA

Il primo passo o problema da affrontare in Germania era la disoccupazione (30% = 7 milioni) che fra dopoguerra e depressione si protraeva ormai da ben 15 anni !!!. Conseguenza della disoccupazione scarsa produttività o produzione e importazione "obbligatoria" di materie prime e non (agricole). Svolta nelle figure che gestiranno da questo momento l'economia fu l'elezione di Hjalmar Schacht, (ex membro del Partito Democratico) alla direzione della Reichsbank e Ministro dell’economia l'anno dopo. Schacht non avendo al momento molte frecce nell'arco si indirizzo ai lavori pubblici (Autostrade e industria pesante prodroma di quella grande da guerra) con aumento del deficit interno in attesa di riversare sull'industria nazionale il nuovo trend consumistico che si sarebbe venuto a creare.  La politica del commercio estero, anziché al libero mercato (la merce al prezzo più basso entrava in Germania e la tedesca non economica non usciva o cessava la produzione), venne subito improntata al bilateralismo (stipulazione di patti commerciali bilaterali, allo scopo di compensare la carenza di moneta estera forte). La Reichsbank requisiva tutta la moneta straniera circolante (per usarla negli scambi con l’estero). I pagamenti all’estero venivano fatti in merci tedesche; gli interessi degli investitori stranieri dovevano essere pagati con merci tedesche. La Germania cercava di limitare le transazioni con quei paesi che pretendevano pagamenti in moneta forte, e cercò di accordarsi preferibilmente con paesi economicamente più deboli, come Romania. Iugoslavia, Bulgaria, Ungheria, realizzando accordi di scambio bilaterali. (“Compra solo ciò che ti serve e compra solo dai tuoi stessi clienti”). Fattore essenziale in queste manovre l'assoluta neutralità sindacale che venne ottenuta mettendo fuori legge i sindacati. Il rilancio della industria e dei consumi interni venne attuato riducendo le tasse alle industrie e quelle sull'acquisto di una macchina per i cittadini. Il fortissimo Gap nella meccanizzazione con gli altri Stati avrebbe cominciato ad attenuarsi ma a quel ritmo avrebbe richiesto 20 anni di pace. Il piano, che qualcuno definisce 1° quadriennale, prevedeva un controllo rigido da parte dello Stato della finanza e del commercio estero, con l’obiettivo di garantire al paese le importazioni indispensabili di generi alimentari e di materie prime, nonché di stimolare le esportazioni.  Vennero imposti dei prestiti di Stato forzati e prezzi scontati per le commesse statali. Tra gli effetti del Piano ci fu un rafforzamento (voluto) del dominio dei grandi monopoli sull’economia (grandi industriali che avevano appoggiato il nazismo). Gli investimenti nelle grandi infrastrutture del trasporto (autostrade, ferrovie) erano legate ai preparativi militari che scattarono nel 1935. Schact doveva mettere a disposizione i mezzi finanziari necessari per il riarmo e la riorganizzazione della Wehrmacht.
2° PIANO QUADRIENNALE 1936-1939
Entra sulla scena un altra figura Göring con lo scopo precipuò di preparare la Germania alla guerra in quattro anni. Sotto Göring le importazioni subirono una drastica riduzione. I salari e i prezzi vennero controllati – sotto la minaccia di condanne durissime. I dividendi vennero limitati. Vennero fissati gli scopi strategici che avrebbero dovuto essere raggiunti ad ogni costo e da tutti. Le imprese tedesche vengono reincoraggiate a formare cartelli o monopoli i cui interessi vengono protetti dallo Stato. 1937 Schacht (osteggiato da Goring) si dimette dalle sue cariche economiche (ma rimane presidente della Reichsbank fino al 1939). Lo sostituisce Walter Funk (nazista, legato alla grande industria) mentre Hermann Göring diventa Plenipotenziario per l’economia di guerra. L'asservimento dei paesi dell'est alla economia tedesca (e in parte una fetta italiana) comincia da qui. L’economia tedesca avrebbe tratto da quelle regioni le materie prime e queste avrebbero ricevuto in cambio i manufatti. Già nel 1938 la Yugoslavia, l’Ungheria, la Romania, la Bulgaria e la Grecia intrattenevano metà di tutti i loro scambi esteri con la Germania. Si da avvio anche ai piani energetici con l'industria della benzina di sintesi. Le condizioni generali di vita migliorano, anche se non c'è da scialacquare, ma è così per tutti tanto che dal 1938 la Germania fa ricorso alla importazione di mano' d'opera italiana per quasi tutti i settori. Venne eliminato il diritto di lasciare il lavoro e si richiedeva il consenso del precedente datore di lavoro. Molta della mano d'opera era già composta da gente "indesiderata" finita agli arresti per una serie di reati razziali o politici. Il passo successivo è l'economia di guerra. La presenza di grandi compagnie straniere non era mai venuta meno e la polemica nel dopoguerra investirà diversi colossi finanziari occidentali.

 

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