La storia è racconto attraverso i libri

 

 

Elio Vittorini

Bompiani 1956

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La Garibaldina

…Tutt’altro carattere è il bersagliere, figura ingenua, semplice e disposta ad accondiscendere al volere altrui. Leonilde è la sua provvidenza, la Garibaldina può fare in modo che "la sua vita cambi in meglio". Tutti si beffano di lui, trovatello. Prima i controllori che lo sorprendono a dormire nella vettura di velluto rosso gli dicono che deve scendere alla prossima fermata: "Non l’ho per Terranova il mio biglietto?", poi gli fanno credere con il loro linguaggio burocratico che ci sono due Terranove ed egli ingenuamente vi crede. Il bersagliere che non si era voluto portar dietro per comodità "nemmeno un pacchettino", sarà costretto a scontare il privilegio del viaggio nel vagone riservato della "garibaldina" portando i pesanti bagagli della baronessa fino alla sua dimora fuori paese. Durante il viaggio in treno cerca di parlare con la baronessa, ma la Garibaldina gli impedisce di manifestare completamente ciò che pensa. La presenza degli interventi del soldato diventa così esigua che i dialoghi si possono ridurre a meri monologhi della Garibaldina. Scesi dal treno l’atmosfera diventa surreale; il bersagliere non riconosce il suo paese che nel buio ha perso i suoi contorni usuali. Con il ritorno di Leonilde, il paese si anima, ogni vicolo, ogni piazza si anima, ogni luogo celato dal buio si riempie di vita o piuttosto di strani mormorii. Queste voci, fantasmi informi, informano il bersagliere di dicerie, spesso contrastanti, riguardo la garibaldina. Rumori, bisbigli accompagnano il suo solitario percorso verso la di lei dimora. Con la fine della notte e il ricominciare del giorno le voci che ancora morbosamente assillano il soldato mentre sta tornando finalmente a casa sono rimpiazzate progressivamente dai mietitori, personaggi in carne ed ossa che vogliono sfogare la loro rabbia di essere disoccupati su di lui, che pensano essere la causa del loro licenziamento. A salvare provvidenzialmente il bersagliere ci pensa nuovamente la Garibaldina. Il suo arrivo è segnato dal volteggiare dei colombi, dai rintocchi delle campane e dallo scalpiccio degli zoccoli del cavallo. Essa riporta la pace. Non lascia come capro espiatorio delle disgrazie dei mietitori, il bersagliere, cosa che aveva fatto la guardia notturna Galante. Si mostra sempre pronta a nuove battaglie.