FUNGO BERSAGLIERE

o Coprinus comatus (chiomato)
o Agarico chiomato o Fungo dell'inchiostro per la sostanza nera che lascia cadere da vecchio (marcescente).
Classe Basidiomycetes
Sottoclasse Holobasidiomycetidae
Ordine Agaricales
Delicato, commestibile solo se immaturo!!! (lamelle bianche!), da consumarsi appena colto perché si altera rapidamente, in pratica è il solo coprino commestibile e senza eccedere lo possiamo anche mangiare crudo. È consigliabile evitare, o ridurre al minimo, l'assunzione di bevande alcoliche con C. comatus (può causare disturbi cutanei). Gli esemplari maturi non vanno utilizzati, perchè possono provocare disturbi gastrointestinali. È veramente ottimo saltato in padella con una noce di burro. Considerato da molti autori il miglior fungo in assoluto.


RICETTE

- FORMAGGIO al "BUREI D'I INCIOSTR"
INGREDIENTI:
250 GR. di comatus
50 GR. di burro
150 GR. di gruviera
50 GR di maschera
olio extra di oliva, sale, pepe, succo di limone q.b.
PREPARAZIONE:
Tagliare a fettine sottilissime i funghi e a dadini i formaggi, condire con sale, pepe, olio, limone e lasciare marinare per un'ora in frigorifero. Variante Scaldate in una padella il burro con uno spicchio d'aglio intero e, quando è fuso ma non ancora bollente, vi si mettano i funghi, delicatamente e senza sovrapporli. Si cuociano dalle due parti come fettine di carne, salandoli a metà cottura. Peparli abbondante mente e servirli subito.
- COMATUS ALL’ACETO BALSAMICO
INGREDIENTI:
500 gr. di comatus
400 gr. di radicchio trevigiano
1 cuore di sedano
200 gr. di formaggio tipo “primo sale”
aceto balsamico di Modena
olio extra vergine di oliva, sale, pepe bianco q.b.
PREPARAZIONE:
Tagliare il radicchio finemente, disporlo su un piatto di portata, aggiungere il sedano tagliato a rondelle fine. Condire con olio e sale. Disporvi sopra il formaggio il formaggio tagliato a fettine sottili. Aggiungete i funghi tagliati a fette lunghe. Condire con olio, sale, pepe appena macinato e qualche goccia di aceto balsamico. Servire con pane caldo tostato. Il piatto può essere servito come antipasto accompagnato con un buon pinot grigio.
- COCKTAIL DI COMATUS
INGREDIENTI:
300 gr.di funghi
300 gr.di gamberi
salsa rosa, cocco fresco e insalata.
PREPARAZIONE:
Lessare e sgusciare i gamberi in acqua salata. Tagliare l’insalata alla juiliennee disporla al centro di un piatto in modo da formare un monte. Metteteci sopra la salsa rosa. Tagliate i funghi a fette lunghe e sottili e disponeteli sui lati del monte rosa. Mettere i gamberi al centro del monte. Cospargere con cocco fresco grattugiato.


Particolarità dei funghi crudi
Per essere consumato crudo il fungo deve essere stato raccolto da poco tempo e deve essere ancora nello stadio giovanile. Tra le varie specie che si possono consumare crude ve ne sono alcune che hanno bisogno di essere aromatizzate (per esempio gli champignon e le russule) mentre altre possono farne a meno (per esempio il Coprinus comatus e gli ovoli). La scelta degli aromi dipenderà dai gusti, i più adatti sono il prezzemolo, l'erba cipollina, la menta selvatica, il timo fresco, l'origano (quest'ultimo soprattutto se i funghi saranno mescolati a pomodori, mozzarella e una cipollina tagliata fine). Inoltre consigliamo di strofinare sempre il piatto d'aglio. I funghi a carne soda vanno tagliati a fette sottilissime (con l'affetta-tartufi) e conditi con olio, limone, sale e gli eventuali aromi qualche ora prima di essere serviti; il pepe appena macinato va aggiunto al momento di consumarli. http://it.wikipedia.org/wiki/Coprinus_comatus  ma se ne sconsiglia l’uso da crudo.

PEDROLINO, Piero o Pierrot in Francia.

Su quest’ultimo personaggio diffuso in Francia e in Russia (Petruska) è naturalmente più facile trovare documenti all’estero che in Italia. La prima apparizione si fa risalire al 1547 sotto il nome di Piero.

… throughout the rest of the 16th century the character was obscure until re-emerging as Pagliaccio (from pagliaio, a pile of straw, one who has to sleep in the straw with the animals), then Gian-Farina (1598), becoming Pedrolino as the creation of Giovanni Pellesini who played first with a company known simply as Pedrolino’s (1576), then with the Gelosi, then with the Uniti, and finally the Confident.

Pedrolino nacque nel Cinquecento, impersonato da Giovanni Pellesini della Compagnia dei Gelosi. La maschera è la personificazione del senso di colpa, un paradossale mezzo per far tornare tutto a posto che, spesso, induce più alla commozione che al riso. Pedrolino era una variazione sul tema dello Zanni (uno Zanni speciale, perché onesto e remissivo), il servo, di cui indossava l'abito bianco e ampio. Servo accorto e fidato, pronto però a intessere imbrogli che poi districava con grande abilità, per trarre d'impaccio il proprio padrone.

The name Pedrolino was used throughout the 17th century, finally being adapted in France from a minor variant, Pierrotto, into Pierrot in 1665. He has been called Pagliaccio, Bertoldo, Gilles, and Gros-Guillaume. Pedrolino, originally a servant, also played other roles such as a young lover, innkeeper, or others, and did not develop the fixity of characters that the other masks did. His own mask was a white-powerdered face. Moliere used him in his plays, changing his name to the French equivalent, Pierrot. And in the 19th century he became a unique character, the romantic creation of Jean-Gaspard Deburau (1796-1846) who also made him mute. – Rolfe

Long baggy white jacket with a very large falling collar going from his neck to his shoulder. The jacket fastens in the front covered by round white spheres. White hat with a disk brim. In early illustrations he can easily be confused with Pulcinella Shane
 

Il personaggio seguì i Gelosi in Francia, dove ebbe immediato successo, entrando a far parte degli scenari delle Compagnie francesi con il nome di Pierrot. Nella versione francese Pierrot perde gran parte della sua astuzia, conservando solo l'onestà e l'amore per la verità, spinto a volte fino all'eccesso. Dopo un periodo di declino il personaggio tornò in primo piano grazie all'interpretazione del mimo Jean-Gaspard Debureau (1796-1846), che gli infuse nuova energia, impersonandolo dal 1826 al Théâtre des Funanbules. Debureau definì il costume che dopo di lui fu tipico di Pierrot: un ampio abito bianco formato da casacca e pantaloni, ornato da bottoni neri, una piccola coppolina nera sul capo e il viso imbiancato. «La sua incredibile arte mimica, il suo viso pallido rivissero nel personaggio cinematografico di Charlot», scrive Antonella Grignola in Maschere italiane nella Commedia dell’Arte (Demetra). «Che in sé riassunse la tragedia del XX secolo: tra gli sconvolgimenti che lo circondano, l’uomo semplice tenta di sopravvivere testimoniando, in modi ingenui ma decisi, un ideale forte di giustizia e libertà».

He does not powder his face. He should have great play of facial expression. Pedrolino, Pierrot, and Piero are one in the same person. The character dates from the second half of the 16th century, and not the second half of the 17th century, as is generally supposed. Pedrolino was originally a valet, but he differs radically from the other valets of the commedia dell’arte: he is a young, personable, and trustworthy individual who can be a charming lover if necessary, like Lelio and Flavio, although he usually confines his attentions to the soubrettes. He cannot be considered, strictly speaking, a substitute for the other valets, for whom he doubled occasionally; he played in his own right in all the principal troupes of the 16th century, including the Gelosi, and appeared on the stage along with Bertolino and Burattino (Burattino era lo zanni che faceva movimenti scomposti in scena trae origini nel lontano 1580 dal Teatro dei Gelosi di Firenze. E’ chiamato burattino una maschera precedente al 1580, la cui etimologia è derivata dal buratto: grosso panno contenente la farina) or Harlequin and Francatrippa (servo di Pantalone) or other pairs of Zannis. The 16th century Pedrolino has such engaging simplicity and elegance that one is tempted to think of him as having sprung from the charming fantasy of Watteau or of Marivaux. – Duchartre
 


PEDROLINO
E’ la personificazione del contadino italiano, furbo eppure ingenuo, così come più tardi la figura di Pierrot andrà identificandosi col tipo del contadino francese; ma, ancor prima che sulla scena, si ritrovano lineamenti del suo carattere nei personaggi di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, padre, figlio e nipote, protagonisti di un celebre libretto del cantastorie emiliano Giulio Cesare Croce. Dalla fusione dei tre tipi nasce, a teatro, il personaggio di Bertolino, di cui fu interprete insuperato Nicolò Zeccha. Più tardi, specializzatosi nella parte del valletto, il tipo di Bertolino assumerà i nomi di Piero, Pierro e, più frequentemente, quello di Pedrolino, unendo, spesso in coppia con Arlecchino, ingenuità ad astuzia, pigrizia a millanteria. Difficile prevedere che da questa maschera, ancor primitiva, sarebbe uscita due secoli dopo la figura indifferente e malinconica del moderno Pierrot.

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