FETTUCCINE ALLA BERSAGLIERA

da Ricetta Italiana diego_carmy@libero.it

Ingredienti per 4 persone:

- fettuccine 400 g
- asparagi 300 g
- 2 mazzi di bietole
- 5 carciofi
- 1 fetta di prosciutto crudo di ca 100 g
- 4 cipolline
- pecorino sardo grattugiato 50 g
- sale e pepe q.b.

Pulite, pelate ed affettate finemente le cipolline. Tagliate a dadini il prosciutto poi pulite e lavate le verdure. Dopo averle asciugate con un canovaccio, tagliate le bietole a striscioline, i carciofi a spicchi, e gli asparagi, mettendo da parte le punte di asparagi, che sbollenterete a parte.
Soffriggete a fuoco basso le cipolline e il prosciutto. Unite le verdure e cuocete a fuoco dolce, bagnando di tanto in tanto con un po' d'acqua calda o di brodo vegetale, fino alla cottura delle verdure.
Cuocete in abbondante acqua salata le fettuccine e scolatele al dente.
Versate il condimento sulle fettuccine, aggiungete le punte di asparagi, del pepe appena macinato e cospargete di pecorino grattugiato.


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BELTRAME da http://www.atelierdesarts.com/maschere/beltrame.htm

Quel carattere di valletto furbo e intrigante, sempre in caccia di donne e di danaro, che già si delineò nel teatro dell’antichità classica con la figura dello schiavo greco Pseudolo, e che più tardi raggiunse grande popolarità con la maschera di Brighella, si ritrova anche nella figura di Beltrame, una maschera milanese (Al cui nome si accompagna spesso il soprannome "de Gaggian", da Gaggiano, una borgata della bassa milanese di cui è originario, o anche "de la Gippa", per via dell'ampia casacca che era solito indossare) la cui memoria andò peraltro eclissata nella sua stessa città per la crescente fama di Meneghino. Beltrame non ha un costume di foggia caratteristica: a parte la maschera bruna con baffi puntuti e pizzo, che lo fa assomigliare a Brighella, veste come un domestico della fine del ‘500; nella maggior parte dei casi, gli tocca la parte del l’astuto compare, talvolta però recita anche nella parte del marito che finge di credere alle bugie con le quali la moglie vorrebbe dissimulare le proprie infedeltà, e poi finisce col vendicarsi crudelmente; altre volte, ancora, impersona l’astuto borghese o il vecchio mercante ebreo, oppure divide con Tabarino la parte del padre di Colombina, che si vorrebbe costringere a un matrimonio d’interesse. A teatro, però, l’amore trionfa sempre, e Colombina riesce a convolare a nozze con l’uomo del suo cuore: è questo l’unico caso in cui sia ammesso un insuccesso del diabolico Beltrame. Di solito, in virtù della sua assoluta mancanza di scrupoli, egli riesce a realizzare puntualmente i suoi piani, grazie soprattutto all’abilità di eloquio e a quelle irresistibili maniere, che inducevano le compagnie di comici di quel tempo ad affidare all’attore specializzato ad interpretare Beltrame le difficili trattative con la censura. Secondo la tradizione il personaggio deve la sua nascita al comico Nicolò Barbieri (Vercelli, 1576), illustre attore che fece parte delle Compagnie dei Gelosi e dei Confidenti e che arrivò a recitare a Parigi intorno all’anno 1600.