Ingredienti per 4 persone:
350 g farfalle,
4 fette di pane casereccio,
6 filetti di acciuga dissalati,
1 cuore di sedano,
2 spicchi d’aglio,
foglie di sedano tritate,
olio, sale, pepe.
Esecuzione: Pulite il sedano e tagliatelo a bastoncini. Portate a bollore abbondante acqua leggermente salata e sbollentatevi per qualche minuto il sedano, toglietelo con la schiumarola e tenetelo da parte. Buttate la pasta nell’acqua e cuocetela. In una larga padella rosolate l’aglio con 4 cucchiai d’olio e le acciughe, quando queste si sono disfatte unite il sedano sbollentato, pepate e fate insaporire. Mentre togliete la crosta al pane, in un padellino scaldate 3 cucchiai di olio e quando è caldo fatevi rosolare la mollica che frullerete quando ha preso colore. Quando la pasta è al dente scolatela ma non troppo, versatela nella pentola del sedano, spadellatela, cospargetela con la mollica abbrustolita, il sedano tritato e servite.
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STENTERELLO
(Toscana)
Nel 1793, anno della morte di Goldoni, a Firenze nasceva la maschera di Stenterello. Luigi Del Buono (nato nel 1751), orologiaio e attore comico fiorentino, creò questo personaggio
per impersonare lo spirito del popolo fiorentino, e lo portò in scena fino alla morte. Molti "Stenterelli"
hanno calcato le scene comprese le tavole dei burattini. Indossa una giacca blu con il risvolto delle maniche a scacchi rossi e neri, un panciotto
verde chiaro con rari pallini di verde più scuro e dei pantaloncini scuri e
corti (alla zuava). Ha una calza rossa e una a strisce bianco - azzurro e le scarpe nere. Portava sul capo un cappello bicorno nero, orlato di rosso e una parrucca con il codino. Il viso pesantemente truccato di bianco, con tre righe marcate verticali e parallele che ne sottolineavano l’espressione ai lati della bocca e folte sopracciglia lunghe fin quasi alle orecchie e arricciate verso l’alto nella parte terminale. La sua dote migliore è la generosità poiché è sempre pronto ad aiutare chi ne ha
bisogno (ma spesso ha le mani bucate). Arguto, saggio, dotato di una buona dose di ottimismo riesce sempre ad affrontare con coraggio e determinazione le situazioni avverse.
Il primo Stenterello fu il tipico popolano perseguitato dalla sfortuna e dalle ingiustizie, che alle avversità reagisce con filosofia e ride di sé e degli altri. L’arguzia linguistica faceva di lui
più un caratterista che una maschera, simpatico anche quando si lascia sfuggire delle cattiverie. Asciutto nel fisico, al punto che “ sei uno stenterello”, divenne un modo di dire a indicare una persona magra
allampanata.
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