IL CINEMA DI GUERRA

  "Patton,Generale d'acciaio" 

di Franklin J. Schaffner


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Regia di Franklin J. Schaffner
OMAR N. BRADLEY LADISLAS FARAGO
Sceneggiatura:
FRANCIS FORD COPPOLA EDMUND H. NORTH
Fotografia:
FRED J. KOENEKAMP
Musiche:
JERRY GOLDSMITH
Montaggio:
HUGH S. FOWLER
Scenografia:
URIE MCCLEARY
Produzione:
USA 1970
Formato:
PANAVISION COLORE DE LUXE
Produzione:
FRANK MC CARTHY FRANKLIN J SCHAFFNER
Distribuzione:
FOX - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

 locandine e immagini  sono tratte da

http://film.spettacolo.virgilio.it/cinema/ 

Interpreti e personaggi:

GEORGE C. SCOTT GEORGE S. PATTON
KARL MALDEN OMAR BRADLEY
STEPHEN YOUNG CHESTER HANSEN
MICHAEL STRONG HOBART CARVER
FRANK LATIMORE HENRY DAVENPORT
MICHAEL BATES BERNARD LAW MONTGOMERY 
ED BINNS GEN. WALTER SMITH 
LAWRENCE DOBKIN COL. GATON BELL 
JOHN DOUCETTE GEN. LUCIAN TRUSCOTT 
JAMES EDWARDS SERG. WILLIAM MEEKS 
RICHARD MUENCH GEN. ALFRED JODL 
MORGAN PAULL CAP. RICHARD JENSON 
SIEGFRIED RAUCH OSKAR STEIGER 
PAUL CHARLES CODMAN 
KARL MICHAEL VOGLER ERWIN ROMMEL 

 

 

TRAMA

Il generale Patton è il più celebre generale americano della Seconda Guerra Mondiale. Vittorioso in Tunisia al comando della VII armata e in Sicilia. In ognuna di queste occasioni, Patton si dimostra militare fino in fondo all'anima, tanto appassionato per la guerra quanto inorridito dall'idea della pace (sua l’idea in maggio del 45 di proseguire contro la Russia). Duramente sconfitte a Kasserine, in Tunisia, nel loro primo scontro con l'"Africa Korps" di Rommel, le forze americane si rifanno allorché il comando della VII Armata viene assunto dal generale Patton (Rimmel però è assente per malattia). Militare di carriera e più ancora di vocazione, fanatico, arrogante e volgare, ma anche abile e valoroso comandante, Gorge Patton, dopo aver conquistato la Sicilia, subisce un'eclissi temporanea per aver schiaffeggiato un soldato colto da una crisi nervosa. Sbarcati gli alleati in Normandia, (e di nuovo in difficoltà contro i tedeschi) gli viene affidato il comando della III Armata, con la quale, vinta la cruenta battaglia di Bastone nel natale del 1944, e conquistate le Ardenne, si spinge fin nel centro della Germania. 
Diretto da Franklin J. Schaffner nel 1969 (nella sceneggiatura c’è anche la mano di Francis Ford Coppola, ndr e del capo in capo Bradley), Patton, generale d’acciaio è a tutt’oggi uno dei film di guerra più amati dal pubblico e tra i più premiati e ritrasmessi. Il condottiero americano viene rappresentato con un pizzico di retorica, peraltro mai banale, come uomo reale, genio militare, carismatico comandante con la mente rivolta alle grandi battaglie dell’antichità, allo stesso tempo ufficiale vanitoso e roso dalla rivalità con il pari grado britannico, altrettanto leggendario, generale Montgomery (Michael Bates). Patton viene seguito nelle sue più famose campagne, dal risollevamento delle sorti delle truppe americane in Tunisia – umiliate dal genio del tedesco Rommel - a quelle nell’Italia del Sud e nelle Ardenne, così fondamentali per la vittoria del fronte alleato. Lo stesso Schaffner dichiarò di voler creare un “nuovo tipo di film di guerra”, che mettesse in scena la narrazione di importanti eventi storici, visti però attraverso gli occhi di un grande protagonista degli stessi. La storia, sembra suggerire questo film, la fanno gli individui speciali, con il loro talento ma anche con i loro tic. Per le masse, non resta che godersi lo spettacolo, possibilmente non nel ruolo di carne da macello
Una delle tante battute del repertorio del presidente americano Ronald Reagan, politico che, a differenza del leggendario generale, aveva fatto del comunicativo sorriso la propria arma segreta: “certo, il generale Patton era un figlio di …. na, ma ringrazio Dio che, a quei tempi, c’era in giro un uomo come lui”. 

 

Commento critico 
Schaffner (aiutato certo dalla sceneggiatura di Edmund North e di Francis Ford Coppola) evita di prendere posizione, disegnando una figura "astorica" che in qualche modo anticipa il colonnello Kurtz di "Apocalypse Now". Equilibrata la regia, forse un po' statica nelle scene d'azione ma convincente quando tallona senza enfasi il personaggio. Ma "Patton" non sarebbe stato così riuscito senza George C. Scott, che ha nei confronti del generale d'acciaio una aderenza recitativa a dir poco impressionante. 
PATTON, GENERALE D'ACCIAIO è uno dei film di guerra, del nostro tempo, più acclamati da critica e pubblico. E proprio George C. Scott, con la sua splendida interpretazione, porta sul grande schermo un Patton energico, estremamente realistico, dotato di quella controversa e carismatica personalità che contribuì a fare di lui il Generale americano più temuto dall’esercito tedesco. Eccessivo e un po' paradossale, Patton, consapevole d’essere uno dei più grandi geni militari del XX Secolo, aveva disegnato la sua uniforme, ostentava la sua sei colpi con l'impugnatura d’avorio e si dichiarava convinto di essere stato un guerriero anche nelle sue vite precedenti. La sua eccentricità non gli impedì di avere la meglio su Rommel, in Africa
(non è vero), e di condurre, dopo il D-Day, l'esercito alleato in un'inarrestabile avanzata attraverso l'Europa. PATTON, GENERALE D'ACCIAIO è il ritratto crepuscolare di uno spirito ribelle e brillante, la cui genialità, permeata di amarezza, rivela che l'unico nemico che non sia mai riuscito a sconfiggere è la sua stessa volubile personalità.


Tratto da"PATTON: ORDEAL AND TRIUMPH" DI LADISLAS FARAGO E "A SOLDIER'S STORY" DI OMAR N. BRADLEY. 7(8) PREMI OSCAR: MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA, MIGLIOR ATTORE (GEORGE G. SCOTT), MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE, MIGLIOR SCENOGRAFIA, MIGLIOR SONORO, MIGLIOR MONTAGGIO (1970), Migliore Direzione Artistica.

Note http://www.army.mil/cmh-pg/brochures/bradley/bradley.htm  

Omar Bradley

U.S. General of the Army Omar Nelson Bradley (1893-1981) was one of the outstanding Allied combat commanders in World War II. Omar Bradley was born in Clark, Missouri, on February 12, 1893. After his father's death he moved with his mother to Moberly, where he graduated from high school. He attended West Point, graduating in 1915 as a second lieutenant of infantry. During World War I he became a temporary major. After the war Bradley served in various military capacities and graduated from both the Infantry School at Fort Benning, Georgia, and the Command and General Staff School at Fort Leavenworth, Kansas. In 1934 he graduated from the Army War College and went to Washington, D.C., for General Staff duty in 1938, becoming assistant secretary of the General Staff. In February 1941, promoted from lieutenant colonel to brigadier general, he became commandant of the Infantry School. He was promoted to major general in February 1942 and assigned to command the 82d Infantry Division..... After the conquest of Sicily in the Mediterranean sea, Omar Bradley went to see Eisenhower. There he was told the following simple words that "I've got good news for you Brad. You've got a fancy new job." He was given command of the US 1° Army and then moved up to command the 12th Army Group. With this army he would eventually attack the beaches of Normandy and move into the heartland of France. He continued to gain prestige as a general and a tactician, but always, he kept up his humility and never known to brag about his accomplishments. After the war, Bradley took the job of Army Chief of Staff in 1948. In 1949, he was appointed to the newly created post of Chairman, Joint Chiefs of Staff. In 1950, he achieved 5-star rank, general of the army. He then held the position of Chairman, NATO Military Committee until 1950, and continued to serve on the Committee until 1953. General Bradley died in New York City in 1981, and is buried in Arlington National Cemetery.

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