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BACCALA'  AL"BERSAGLIERE"

 

VICENTINA CON POLENTA   

Ingredienti per 12 persone:


Kg. 1 di stoccafisso secco 
g. 500 di cipolla 
1 litro di olio extra vergine d’oliva 
3-4 acciughe 
½ litro di latte fresco
poca farina bianca 
g. 50 di formaggio grana grattugiato 
un ciuffo di prezzemolo tritato
– sale e pepe qb.


Preparazione:


Ammollare lo stoccafisso, già battuto, in acqua fredda, cambiandola ogni 4 ore per 2-3 giorni. 
Levare parte della pelle. Aprire il pesce per il lungo, togliere la lisca e tutte le spine. Tagliarlo a pezzi quadrati possibilmente uguali.
Affettare finemente la cipolla,rosolarla in un tegamino con un bicchiere d’olio, aggiungere le acciughe dissalate, diliscate e tagliate a pezzetti; per ultimo,a fuoco spento, unire il prezzemolo tritato. Infarinare i vari pezzi di stoccafisso, irrorarli con il soffritto preparato, poi disporli uno accanto all’altro, in un tegame di cotto, oppure in una pirofila (sul cui fondo si sarà versata, prima qualche cucchiaiata di soffritto): ricoprire il pesce con il resto del soffritto, aggiungendo anche il latte, il grana grattugiato, il sale, il pepe. Unire l’olio, fino a ricoprire tutti i pezzi,livellandoli.
Cuocere a fuoco molto lento per circa 4 ore e mezza, muovendo il recipiente in senso rotatorio, senza mai mescolare. In termine vicentino questa fase di cottura si chiama “pipare”. Solamente l’esperienza saprà definire l’esatta cottura dello stoccafisso che, da esemplare ad esemplare, può differire di consistenza. Servire ben caldo con polenta in fetta. 


Buon appetito Leo

 

 

Ricetta approvata dalla “Venerabile Confraternita del baccalà alla vicentina”

GLI  ZANNI (1a parte)

Quei tanti personaggi minori della commedia dell’arte che la gente ricordava per il loro nome buffo (ma non solo loro), si chiamavano zanni. Qualcuno di questi fece anche il grande salto di qualità nel diventare protagonista come Arlecchino e Pulcinella, e almeno una volta tutti furono al centro della scena. Questa Maschera della commedia dell’arte (teatro del ‘500); rappresenta il servo, scaltro e imbroglione (da cui deriveranno anche Brighella, Scapino e Truffaldino, con connotazioni regionali tipiche), oppure sciocco o finto sciocco dei più famosi Arlecchino e Pulcinella. A differenza dei personaggi precedenti che presero strade autonome, agli zanni originali rimase quasi sempre il costume bianco alla Pulcinella o da pagliaccio. Nel corso del Cinquecento, da personaggio funzionale allo svolgersi dell'intreccio, andò via via arricchendosi, divenendo comunque una maschera indipendente. L’etimologia del nome deriva forse da "zane" o "zanni" forma dialettale Padana del diminutivo del nome di Giovanni, sinonimo di sciocco. Altra fonte dice che derivava il nome dai mimi romani "sanniones" che vestivano appunto di bianco. 

Alcuni zanni meno noti 
MEZZETTINO


Questo nome compare già dal secondo decennio del Seicento, utilizzato da Ottavio Onorati, della Compagnia dei Confidenti ed in seguito ancora nel 1675, in un'incisione di Gérard Jollain, dove viene raffigurato nel suo costume caratteristico (vedi a fianco). Fu tuttavia Angelo Costantini (1654-1729), attore veronese, a portare questa maschera al successo. Chiamato a recitare in Francia nella Troupe Italienne si alternò a Domenico Biancolelli nel ruolo di Arlecchino, che però dovette abbandonare a seguito dell'ostilità del rivale. Egli si creò così il personaggio di Mezzettino (da mezzo boccale), servo astuto e imbroglione, spregiudicato e abilissimo nel cacciarsi in ogni sorta di intrighi, così come nel districarsene. Può fare l’ingannato, così come può ingannare il padrone o la moglie. Il Mezzettino di Costantini era caratterizzato da un costume a strisce verticali bianche e rosse variante delle verdi di Scapino. Privo della maschera, viene solitamente rappresentato con una chitarra, che l'attore suonava molto bene.

La ricetta ci è stata concessa dal maitre Leo (Pietro Leopoldo) Ramponi della trattoria tipica al “Bersagliere“ situata nel centro storico di Verona, Via Dietro Pallone,1 borgo dei Filippini. Il locale, oltre la gamma dei grandi piatti tipici veronesi, offre: Lardo della Valpolicella, Sopressa casalinga, Petto d’Oca affumicato, Bigoli con anatra, Pasta e fagioli, Pastissada de caval etc.. Per gli affezionati clienti la cantina (da visitare), fossili di 40 e più milioni d’anni.
info@trattoriaalbersagliere.it  www.trattoriaalbersagliere.it 
FRITTELLINO 

e’ il nome di uno degli Zanni creati nel 1583 da Pier Maria Cecchini, ispirandosi a un buffone dallo stesso nome attivo presso la corte dei Gonzaga alla fine del sec. XV. Variazione di quella di Arlecchino (maschera), mostra un carattere furbo e intraprendente, di esuberante comicità. Nella zona dei Guantai, tradizionalmente abitata da fiorentini, sorse a Napoli nel 1618 il primo vero teatro, che fu appunto denominato Fiorentini. La prima compagnia a recitare nella nuova grande sala, come ricorda Ulisse Prota Giurleo, fu quella di un attore ferrarese, Pier Maria Cecchini, soprannominato Frittellino: vi rappresentò la tragicommedia Pastor fido di Battista Guarini. 

Da  http://www.sipario.it/  

http://www.teatrodinessuno.it/mascherecommediaarte.htm#BELTRAME 

 

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TRIVELLINO
Personaggio che appartiene a una delle numerose elaborazioni del secondo Zanni o servo sciocco, a cui appartiene lo stesso Arlecchino. Dal costume molto simile a quello di Arlecchino, lo si ritrova solo in una stampa della prima metà del Settecento con un raffinato abito bianco molto attillato decorato con lune, soli e motivi geometrici di forma triangolare. Fra gli interpreti: il bolognese Andrea Franconi, Domenico Locatelli, Domenico Biancolelli e Carlo Sangiorgi.
Contrariamente ad altri personaggi, la fama di Trivellino non si perpetuò con uguale successo nei teatri delle marionette e nelle baracche dei burattini.