Il mondo sommerso di Francesco Rocco si nutre di silenzi oscillanti di posidonie, di rampicanti serpeggiamenti di coralli, di ritorni ciclici di maree.
Solo chi ama la profonditą del mare puņ apprezzare pienamente le distese di sabbia che si perdono in una luce che filtra attraverso l'acqua e giunge a squarciare la profonditą e a vivificare i colori. Un velo trasparente si diffonde nei quadri di Rocco, un velo di sogno e improvvisamente ci si ritrova ad esplorare antri silenziosi alla ricerca di sč, fino a disperdersi in "un'atomo di freschezza" - come direbbe Ungaretti - vagante nell'infinito fluire ciclico del mare.