La realtà riflessa
di
Fabio Greco
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a cura di Giorgio Barba
Un mondo senza suoni sembra essere quello delineato da Fabio Greco
nei suoi quadri che mettono ben in evidenza l'inconsistenza del reale proprio
mentre lo ritraggono perfettamente. La realtà, al di là della storia, in questo modo non si distingue dall'apparenza, anzi diventa una realtà riflessa in uno specchio e scomposta in più piani della coscienza che astrae simboli e archetipi inconsciamente radicati nella psiche dell'uomo. In "Tentazione", per esempio, il peccato è rappresentato dalla donna, ma anche dalla mela, la biblica metafora delle tentazioni, inserite in uno sfondo oscuro come torbida risulta essere la coscienza, e appese ad asciugare al vento in un cielo azzurro che simboleggia la felicità dell'eden.
Il risveglio è brusco; la realtà percepita iperrealisticamente da sogno diventa incubo e lo smarrimento è totale nel grande mare dell'essere che si materializza in oggetti sparsi nello spazio pittorico senza una ragione, senza un motivo per esserci e senza alcun determinato fine.