Onde oceaniche
di Oronzo De Matteis
L'arte del De Matteis potrebbe essere paragonata ad una terapia psicologica. Osservare un quadro del Nostro, infatti, significa smarrirsi, naufragare nell'immensità, allontanarsi dalla realtà, aprire uno squarcio in un'altra dimensione e disperdersi. L'angolazione dal basso verso l'alto, con la quale i soggetti sono ripresi, garantisce una sensazione di totale serenità: l'infinito in uno spazio finito e l'eternità in un attimo accrescono il desiderio di dissoluzione, il cupio dissolvi nella natura, per ritornare, catarticamente purificati dalle umane passioni, all'elemento originario della vita.
In questa ottica De Matteis addirittura si potrebbe considerare un artista New Age, in quanto egli interpreta la tendenza, connaturata in ogni uomo, a ricercare l'armonia e la pace nella natura e con la natura, esigenza essenziale della cultura del nuovo millennio. A testimonianza di ciò, basta citare il fatto che il De Matteis in un altro filone della sua produzione artistica ha riprodotto iperrealisticamente (utilizzando il punto di vista dal basso verso l'alto), prati erbosi soleggiati e rigogliosi, ottenendo ugualmente quella sensazione di immersione vitalistica e partecipe nella vita degli esseri animati e inanimati, sensazione che avvicina l'uomo all'universo e gli fa ritrovare il senso stesso, spesso smarrito nei labirinti della quotidianità, della sua esistenza.