Giovani diventate teppisti
Per stappare il vulcano Salento
di Giuseppe Quarta


a cura di Giorgio Barba

A chi conversa con lui, Giuseppe Quarta dice scherzando (ma non troppo) che condannerebbe tutti i salentini a leggere forzatamente il suo libro "Giovani diventate teppisti" (sottotitolo: "Per stappare il vulcano Salento"). Un libro che si caratterizza per la verve polemica nei confronti non della cultura o dell'arte o della critica d'arte, ma nei confronti di chi ha prostituito l'arte, la critica d'arte e la cultura stessa, vendendo, come egli afferma, l'"acqua santa" che tiene a battesimo artisti "incompresi" e sognanti improbabili successi.
Nell'ultima di copertina Giuseppe Quarta asserisce che egli si ritiene un manovale di concetto: . Difatti Quarta è anche un artista che vive sulla sua pelle la mercificazione dell'Arte e il malcostume di alcuni "critici d'arte" di farsi pagare recensioni per dire il nulla. Ma egli si rifiuta di accettare questa situazione e con sdegno invita tutti i giovani salentini al di sotto dei novant'anni a ribellarsi, a diventare "teppisti della cultura" "per stappare il vulcano Salento" a combattere la dittatura dei "papi della cultura" che detengono il potere e le leve del potere, a rinnovare il Salento liberandolo dalle pastoie politiche che impediscono uno sviluppo creativo e coerente del pensiero, dell'arte e della cultura.
Un Giuseppe Quarta, quindi, agguerrito polemista che a volte trascura la forma per esprimere con vivacità e colore le sue idee e la sua visione della vita non ancorata a restrizioni di carattere moralistico, ma proiettata in una giovinezza interiore che tende a cercare, individuare, realizzare il meglio per gli individui "ricchi di energie creative" e ancora senza croste mentali.

Autore: Giuseppe Quarta
Titolo: Giovani diventate teppisti
Per stappare il vulcano Salento
Genere: Saggio
Pagine 144
Casa editrice Piero Manni
Data di pubblicazione: 1997
Luogo di pubblicazione: Lecce