ROSE DEL SUD
di Pasquale Capraro
a cura di Giorgio Barba



Copertina libro Pasquale Capraro con il suo romanzo, in parte autobiografico, "Rose del Sud" ci offre uno spaccato di vita di una Gallipoli di inizio secolo fra la povertà dignitosa e sognante delle famiglie dei pescatori e la ricchezza malinconica e fastosa dei nobili che consumano la loro infelicità familiare fra feste da ballo e "caffé chantant".
Infatti, nonostante il romanzo accenni a ben quattro generazioni (si apre con i preparativi per la festa della bisnonna che compie cento anni e si chiude con la festa di compleanno della nipotina Viola), l'intreccio si sviluppa nell'anno 1910 in una città non precisata del Meridione (ma si intuisce dalla descrizione paesaggistica e da alcuni tratti del costume che si tratta di Gallipoli), che vive grazie all'attività della pesca e al commercio dell'olio e di altri prodotti locali.
La gente di quest'isola-città, circondata dalle mura e dal mare, vive semplicemente i giorni scanditi da usi e tradizioni sentiti ancora oggi. Tutto l'anno, dal 1 Gennaio al 31 Dicembre, è caratterizzato da feste che segnano e determinano l'esistenza dei pescatori gallipolini che le aspettano per coronare i loro sogni e per sperare in un futuro migliore. La storia di Maria, la protagonista, è una storia d'amore, di una giovane dal cognome e dai lineamenti spagnoleggianti e dalle labbra che sembrano petali di viola appena sbocciata come stanno per sbocciare il suo amore e le sue illusioni.
Maria è una ragazza come tante, avviata alla "mescia" sarta per imparare un mestiere e per integrare con il suo lavoro l'economia familiare, ma è anche una donna che, affacciata al suo balcone, sogna di uscire dal suo stato sociale e si immagina di vivere un'altra vita, la vita dei nobili e ricchi appena arrivati nella sua città. A niente valgono le raccomandazioni della madre Giuseppina che pensa per la figlia ad un futuro di donna sposata e che, come è consuetudine, si dà da fare per organizzare un dignitoso matrimonio per la figlia con un giovane che guadagna bene grazie al suo lavoro di navigante.
Ma Maria, in una delle tante feste che caratterizzano la vita della comunità, la festa di "Sant'Antoni te lu focu", quando le donne del paese ballano la pizzica tarantata intorno ai falò, incontra per caso il suo vero amore, il Dottore che abita nel palazzo di fronte a casa sua e comincia a sperare e a sognare ad occhi aperti.
La descrizione dell'amore della fanciulla avviene per gradi con accortezze narrative singolari: la vista del giovane sconosciuto appena sceso dalla nave assetato d'amore e di sesso; il primo turbamento; la festa in maschera; il valzer "Rose del Sud" di Strauss, che diventa il leit motiv del romanzo e che costituisce l'elemento fondamentale per l'agnizione finale; l'incontro decisivo; il matrimonio con il fidanzato ufficiale, Lelè; il tradimento; la gioia e l'attesa del ritorno, che preludono ad un finale a sorpresa.
Tutta la narrazione si sviluppa su due piani differenti: il presente e il passato e procede per casi fortuiti tanto che il tempo di un secolo sembra ridursi alla breve felicità dell'innamoramento e della storia d'amore di Maria emblematicamente rappresentati dal valzer "Rose del Sud" e da un carillon, unico e ultimo ricordo di Walter, il Dottore amato e da cui ha avuto un figlio. Un oggetto, il carillon, che diventa un simbolo d'amore e una occasione per ricordare il passato, per assaporare gioie trascorse e soprattutto per non dimenticare le proprie radici.
I protagonisti sono tratteggiati con maestria per accumulo di particolari, dal più appariscente e caratterizzante (le labbra fresche come una viola di Maria, le ciglia folte di Walter) al più effimero, ma non per questo meno significativo. Anche i personaggi minori sono descritti non in maniera sommaria, ma per un particolare fisico o caratteriale che li rende unici e veri, immersi nella loro vita quotidiana, mentre affrontano le angosce di un'esistenza spesso povera ma dignitosa, con una componente paesana che si riscontra ancora oggi negli usi, nei costumi, nelle tradizioni, nei comportamenti dei gallipolini.
Lo stile solare e luminoso è perfettamente adeguato alla descrizione di stati d'animo e atteggiamenti, nonché degli scorci gallipolini, abilmente tratteggiati, oltre che con le parole, anche dalle sapienti immagini dello stesso Pasquale Capraro, il quale ha vinto recentemente anche il Premio internazionale artistico-letterario Cav. Benedetto Romano, 1996.


TITOLO: Rose del Sud
AUTORE: Pasquale Capraro
CASA
EDITRICE:
Edizioni del Grifo
PAGINE: 146
DATA DI
PUBBLICAZIONE
1995
GENERE Romanzo