Storia saffica di Lucistella,
di una giornalista inglese,
di un ufficiale evirato
e di una tarantola
di Annibale Paloscia
recensione a cura di Giorgio Barba
A volte la Storia ufficiale non menziona intenzionalmente alcuni episodi perché è condizionata politicamente o perché li ritiene irrilevanti o perché tende a generalizzare sorvolando sui particolari. Così è accaduto per il fenomeno del brigantaggio nelle terre dell'ex regno borbonico, all'indomani della conquista piemontese. Sui libri di Storia i briganti vengono presentati come dei fuorilegge, sottovalutando i fattori che li indussero a opporsi allo strapotere degli usurpatori.
In un'Italia meridionale stretta in stato d'assedio dall'esercito piemontese, si svolgono le vicende in parte vere ("I fatti qui raccontati - avverte l'autore - sono reali / i personaggi sono trasfigurati per esigenze di narrazione") di una giovane giornalista inglese, Miss Pierce, di una danzatrice leccese, Lucistella, di un ufficiale dell'esercito piemontese, Lazzaro Nigra, e del suo carnefice Antuone.
Dal lungo titolo del romanzo "Storia saffica di Lucistella, di una giornalista
inglese, di un ufficiale evirato e di una tarantola" (sottotitolo: "da una
corrispondenza epistolare dell'Ottocento") si intuisce subito la trama che si
sviluppa per colpi di scena e in cui un ruolo determinato gioca la fatalità della
quale è permeata la cultura meridionale. Anche la superstizione (la tarantola)
occupa un posto importante nello sviluppo della storia ed è come l'elemento
che dà la forza per continuare a vivere e per rinsaldare l'amore e l'amicizia
messi a dura prova dalla crudeltà della guerra, che impone la legge spietata della
vendetta, dell'odio e dell'inganno.
Nello scenario idilliaco della campagna
meridionale i quattro protagonisti decidono di abbandonare le loro
preoccupazioni, i loro assilli, i loro doveri per riconquistare una nuova
dimensione di vita attraverso un viaggio oltre le Tremiti, verso sud-est, un
viaggio senza meta alla ricerca della vera essenza delle parole. Insomma si
tratta di una ribellione a ogni vincolo ideologico, civile, sociale e morale per
la conquista o la riconquista di una libertà inibita, di un infinito non soltanto fisico, ma anche psicologico.
Funzionale allo scorrere degli eventi e al ritmo incalzante è l'uso in alcuni
punti del dialetto di Pontelandolfo che, lungi dall'appesantire la narrazione, la
colorisce e la vivifica, contribuendo alla creazione di una prosa scorrevole e
amena.
TITOLO: | Storia saffica di Lucistella di una giornalista inglese di un ufficiale evirato e di una tarantola |
AUTORE: | Annibale Paloscia |
CASA EDITRICE: |
Piero Manni |
PAGINE: | 168 |
DATA DI PUBBLICAZIONE |
1998 |