Elio Paiano con il suo libro "Passaggio a Sud-Est" ci propone alcuni studi di E. Romano, di L. Romano e di A. Russo su Otranto e i suoi dintorni. Il titolo del libro è emblematico, in quanto Otranto è stata sempre considerata la porta d'Italia verso il Levante (e recentemente con l'immigrazione albanese ha confermato questa sua vocazione) e ha visto il passaggio di molti popoli attraverso il suo territorio. Tali popoli hanno lasciato impronte di civiltà indelebili e peculiari, che hanno caratterizzato sia il paesaggio e gli insediamenti umani sia il carattere stesso degli idruntini aperti a nuove culture in un anelito di sincretismo tendente a fondere, con la civiltà cristiana, usi, costumi e tradizioni di popoli differenti.
Tra storia e leggenda si snoda il percorso di ricerca del Paiano che dalla preistoria e dai culti megalitici giunge alla storia più recente di Otranto attraverso alcuni momenti e monumenti culturali essenziali, non senza tralasciare curiosità e miti. Di notevole interesse è lo studio sul pavimento musivo della cattedrale di Otranto, un tentativo, come dicevo prima, di accomunare, alla luce della fede cristiana, religioni e tradizioni differenti attraverso il linguaggio del simbolo che va al di là del reale per rappresentare l'universale anelito dell'uomo a scrutare un mondo metafisico. Emblematica la figura del saggio che accarezza l'unicorno mentre tenta di andare oltre l'albero della vita e di esplorare l' universo soprasensibile. Il mosaico di Otranto, opera a più mani, attribuita a Pantaleone, è antecedente alla "Divina Commedia" dantesca, ma è altrettanto complesso in quanto tenta di tracciare una storia dell'uomo da Adamo ed Eva sino ad Artù, senza tralasciare il Vecchio e il Nuovo Testamento, il ciclo del Roman d'Alexandre, i miti di Atlantide e del mitico popolo degli arborei con la loro religione, il ciclo bretone ecc.
Studi, tra l'altro, sugli "occhi di pietra" e sui culti megalitici, sul castello (con qualche accenno alla presa di Otranto da parte dei Turchi), sulle torri litoranee, sui lauri basiliani (organizzazioni monastiche in caverne) e sulla Chiesa basiliana di San Nicola de Casulis, completano l'itinerario otrantino offerto da Elio Paiano che ci proietta in una città in bilico tra il passato e il presente alla ricerca delle origini e della soluzione a tanti misteri ancora insoluti.
C'è da aggiungere che tutti i testi sono corredati da una traduzione in inglese a richiamare l'interesse che la città di Otranto ha suscitato e suscita non solo a livello nazionale, maanche internazionale: non dimentichiamo il famoso romanzo "The castle of Otranto" di Sir Horace Walpole che anima il castello idruntino, con i suoi tre piani di sotterranei, di esseri metafisici rendendolo conosciuto in tutto il mondo.
Elio Paiano con il suo libro "Passaggio a Sud-Est" ci propone alcuni studi di E. Romano, di L. Romano e di A. Russo su Otranto e i suoi dintorni. Il titolo del libro è emblematico, in quanto Otranto è stata sempre considerata la porta d'Italia verso il Levante (e recentemente con l'immigrazione albanese ha confermato questa sua vocazione) e ha visto il passaggio di molti popoli attraverso il suo territorio. Tali popoli hanno lasciato impronte di civiltà indelebili e peculiari, che hanno caratterizzato sia il paesaggio e gli insediamenti umani sia il carattere stesso degli idruntini aperti a nuove culture in un anelito di sincretismo tendente a fondere, con la civiltà cristiana, usi, costumi e tradizioni di popoli differenti.
Tra storia e leggenda si snoda il percorso di ricerca del Paiano che dalla preistoria e dai culti megalitici giunge alla storia più recente di Otranto attraverso alcuni momenti e monumenti culturali essenziali, non senza tralasciare curiosità e miti.