La compresenza degli opposti
nella scultura di Sabri Aboseif
Un discorso a parte meritano le opere in legno. Aboseif sceglie soprattutto le radici spezzate, gli scarti della natura, materia vivente ormai morta che racchiude in sé forme inespresse, che vanno ricavate con maestria seguendo sinuosità, corrugamenti, avviluppamenti, nodosità delle fibre legnose. Come nella scultura "La danza dell'amore" in cui una figura maschile sorregge una figura femminile quasi sospesa nel vuoto e sprizzante energia vitale e volontà di realizzarsi.
Per concludere, la ricerca del completamento di se stessi in Aboseif si configura come un itinerario da percorrere a spirale in un'epoca di crisi. La rivelazione di pensieri, passioni, emozioni, sensazioni, pulsioni non avviene mediante una conflittualità tra l'"io" e l'"altro", bensì mediante un'integrazione. Sembra che l'artista voglia suggerirci di toglierci la maschera (di pietra, di legno, di metallo), che serve per nascondere il nulla, l'assenza, per riscoprirci improvvisamente in relazione con gli altri, esprimendo sinceramente la nostra interiorità.