Fidelitas
Testimonianza diretta del comandante camogliese Aldo Martinero;
Luogo: Piroscafo Fidelitas in navigazione nel Nord Europa e nel Nord Atlantico; Data:10 Maggio 1940; Protagonisti: Comandante camogliese Aldo Martinero ; Se la navigazione attraverso l'Atlantico per forzare il blocco diretti ai porti francesi dell'Atlantico poteva avvenire, tal volta, senza incontrare il nemico, non così si poteva dire quando le navi, dovevano attraversare il canale della Manica per trasferirsi dai porti francesi a quelli del mare del Nord. Le difficoltà ed i pericoli che si dovevano affrontare durante quella traversata erano dovuti alle condizioni idrografiche della zona(bassi fondi, forti e variabili correnti). - Azioni dei motoscafi ed aerei siluranti e forze navali leggere del nemico - Artiglierie costiere che battevano le rotte sulle quali dovevano passare le navi, campi minati e mine lanciate dagli aerei sulla rotta delle navi. La bassa velocità che le navi da carico di quei tempi potevano sviluppare aumentava la difficoltà e i pericoli della traversata per la maggior facilità con la quale potevano essere scoperte dal nemico ed il maggior tempo in cui rimanevano esposte alle offese. Quando l'11 Febbraio 1942 gli incrociatori da battaglia tedeschi "Scharnorst", "Gneisenau" e l'incrociatore "Prinz Eugen" forzarono il passaggio dello stretto di Dover navigando fino a Wilhelmhaven si muovevano alla velocità di 30 nodi, oltre tre volte superiore a quella delle navi mercantili. Tra le navi da carico italiane che effettuarono la traversata vi fu il piroscafo "Fidelitas" della società armatrice Mare Nostrum di Genova di 5739 TSL velocità 8/9 nodi, comandata dal camogliese capitano Aldo Martinero. La nave aveva ricevuto il " Battesimo del Fuoco" prima ancora che l'Italia fosse entrata in guerra. Infatti il 10 Maggio 1940 era arrivata a Flusching, Belgio per scaricare ad Anversa avevano caricato a Boston. Era il momento dell'invasione del Belgio da parte dei Tedeschi e dopo essere stata sorvolata dagli aerei la nave venne colpita da una bomba che uccise un membro dell'equipaggio e ne ferì 5. Successivamente la nave, col carico ancora a bordo diresse per l'Inghilterra e poi per Dublino, da dove il 6 Giugno 1940 partiva, in zavorra, diretta negli Stati Uniti facendo prima scalo a Swansea per rifornimenti di carbone, acqua e provviste che però non fu possibile ottenere. Dopo due giorni di vana attesa, su consiglio del console italiano di Gardiff il giorno 8 lasciò il porto diretta a Sud. A mezzogiorno del 10 Giugno 1940 giunse nel porto di La Corùna, Spagna, ed al pomeriggio il comandante, recatosi al consolato, udì la dichiarazione di guerra alla Francia ed all'Inghilterra. Nel Settembre la nave venne trasferita a El Ferrol e l'equipaggio, ad eccezione del comandante, del direttore di macchine, un marinaio, un fuochista ed un giovanotto venne rimpatriato. Nel Marzo del 1942 la nave venne noleggiata dalla società tedesca Hansa line di Brema e imbarcato il complemento dell'equipaggio dall'Italia, dopo aver fatto lavori di riparazione e di manutenzione partì l'8 Marzo diretta a Bilbao. In quel porto vennero eseguiti lavori di protezione al ponte di comando, sistemazione di basamenti per mitraglieri anti aeree alloggi per il personale tedesco della Flak. Ultimati i lavori con un carico di minerale di ferro la nave partì, senza scorta, per Bordeaux. In quel porto la nave scaricò parte del carico fino a portare il pescaggio a 17 piedi. Nel mese di Luglio la nave partì con destinazione Brest, questa volta scortata dai pescherecci armati tedeschi. Da Brest ebbe inizio la traversata della Manica con scali a Cherbourg, Les Hardreaux, Le Havre e Dunkuerque, Dieppe e quindi Rotterdam. La navigazione veniva effettuata durante la notte per approfittare dell'oscurità e nel giorno la nave rimaneva all'ancoraggio; le notti di novilunio erano particolarmente usate per il passaggio nei punti più pericolosi. Il passaggio di fronte a Dover venne effettuato durante la notte tra il 18 e 19 Agosto. Le artiglierie di grosso calibro a lunga gittata piazzate sul litorale inglese effettuavano un continuo tiro di interdizione battendo la zona ove doveva passare la nave. Nell'oscurità si potevano vedere i lampi dei colpi in partenza che arrivavano regolarmente dopo 23 secondi come ricordava il comandante, sollevando grandi colonne d'acqua attorno alla nave; data la bassa velocità occorsero più di 40 minuti per attraversare la zona di mare sotto il tiro delle artiglierie nemiche che fortunatamente non colpirono mai la nave. Le siluranti vennero all'attacco una notte; dal ponte di comando il comandante si rese conto che c'era un pericolo in arrivo dal movimento delle unità di scorta alla nave dal fuoco delle loro armi; diminuì dapprima la velocità della nave e poi fermò la macchina e quindi la nave proseguì con macchine indietro. Questa manovra salvò la nave ;infatti da bordo poterono vedere le scie dei siluri lanciati contro di loro attraversare il punto ove la nave si sarebbe trovata se avesse proseguito nella sua rotta. Ma prima dell'arrivo a destinazione ci furono poi continui attacchi aerei di bombardieri che cercavano il bersaglio illuminato dai bengala. Malgrado tutto ciò la nave giunse incoluma a Rotterdam, ove scaricò il minerale e fece un carico per Bergen, via canale di Kiel. Il bollettino di guerra del Comando tedesco del 19 Agosto '42 dette notizia del passaggio della nave attraverso lo stretto di Dover; nessuna menzione o riconoscimento venne mai fatto al comando italiano. Il "Fidelitas" continuò i suoi viaggi nel mare del Nord fino al 27 Novembre '44 quando venne affondata a Hallsund, in Norvegia, da bombe di aerei.