CAMOGLI TRA GLI ANNI TRENTA E QUARANTA

Camogli: il paesaggio è riposante e le linee sono pure. Tutte belle case quadre e capaci dai bei tetti genovesi a quattro acque, palazzotti o palazzi dai colori vivaci dei vecchi armatori. In fondo, quasi a picco sotto San Prospero si contempla l'isola dei primi camogliesi con le mura quadrate del castello e la chiesa bianca e bella con la sua doppia e grande scalinata. Sotto, ove forse nel 1600 c' era ancora il mare, c'è la Piazza Colombo, la storica piazza ove per quasi cento anni si forgiarono le fortune marinare della città. In queste case, in questi fondaci, c' erano le famose officine dei grandi noleggiatori di Camogli che ogni giorno lanciavano da Camogli centinaia e centinaia di telegrammi verso i più lontani porti del mondo. In questa piazza per lustri e per decenni si trattarono affari marittimi e noleggi per cifre superiori a quelle trattate a Genova in Piazza Banchi... Dopo Piazza Colombo, verso ponente, il porto. Attorno le case dell'isola, dagli archi medioevali basati nel mare, di fronte, le case dei vecchi quartieri di Fontanella e dell'Orto con le scale, gli angiporti e i vecchi archi. Poi l'ampio respiro dello scalo ove ancora oggi dei vecchi maestri d'ascia, padroni di tutti i segreti del buon costruire antico creano dei piccoli scafi apprezzatissimi e ricercati... Lo scaletto ha l'edicola della Madonna del Buon Viaggio contornata dai più esotici molluschi che la pietà dei marinai portò da tutti i mari del mondo... A ritroso un angiporto oscuro, un sottopassaggio. Ed ecco il vicoletto forse più antico di Camogli. Certo esisteva già nel 1200... Da un altro arco si sbocca in uno spiazzo piccolo ai piedi delle scale di Priaro fiancheggiate da alte case. Dal "canto" parte verso levante un'altra strada stretta che si chiama Via Garibaldi. La via è tanto stretta e le case tanto alte che danno l'impressione che le case debbano combaciarsi. Per cento passi si cammina in penombra in mezzo a vecchi fondaci e a botteghe che conservano ancora la patina di tutti gli utensili marinareschi in essi immagazzinati. Si attraversa un arco basso ed ecco subito violenta e supremamente bella un' esplosione di luce. A monte addossate le une alle altre le case del vecchio borgo si susseguono pittorescamente belle nelle loro facciate frescate a colori vivaci..

Da Gio Bono Ferrari "Camogli città dei mille bianchi velieri" 1934